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C'erano anche le creazioni della stilista Antonella Fini alla “Green Week 2021”, che si è tenuta lo scorso fine settimana all'interno dello storico Palazzo Baronale di Sorso. Antonella Fini ha presentato alcuni capi di “Moda Sostenibile” realizzati in seta pura e colorati, con prodotti naturali come le bacche di mirto: «La moda è la seconda industria più inquinante nel mondo – ha evidenziato la stilista turritana ma di origini sorsesi – e mi sento in dovere di dare il mio contributo all’ambiente, colorando i miei capi con le erbe tintorie. Nel mio percorso ho sperimentato le bacche di mirto come erba tintoria e, con grande soddisfazione, ho ottenuto diversi colori come il rosa cipria, il verde ed altri ancora che presenterò più avanti».

Antonella Fini annuncia che la collezione non è ancora terminata, ma ha voluto presentare dei capi in anteprima nel suo paese d’origine con una tematica sulla quale la stilista lotta da sempre: il rispetto della natura.

Ad indossare le creazioni di Antonella Fini sono state due modelle sarde: Alessia e Roberta. «Due belle ragazze della porta accanto – come ama descriverle la stessa Fini – anche nelle loro “imperfezioni” che, diventano un valore aggiunto. La bellezza non va di pari passo con la perfezione – ha concluso la stilista – ma è l'imperfezione che ci rende unici».

L'evento è stato promosso dall'amministrazione comunale di Sorso, con promotore il Consigliere Comunale Federico Basciu. Lo shooting di Antonella Fini è stato preceduto da un convegno, promosso dal Comune di Sorso e centro commerciale naturale I Love Sorso, dove si è discusso di impresa e sostenibilità alla presenza di numerosi relatori in rappresentanza del Comune di Sorso, Invitalia, Camera di Commercio italo–araba e Aspal centro per l'impiego di Sassari.

Gianni Chiarini rinnova la sua collaborazione con Liberty Fabric per una seconda capsule collection dall’ésprit flower power. Le affinità elettive condivise fra le due maison si traducono in una collezione raffinata e trasversale in cui l’anima dinamica e sofisticata di Marcella, l’iconica it-bag di Gianni Chiarini, incontra ancora una volta le lussuose stampe della collezione classica di Liberty Fabric. La nuova capsule collection si propone di esplorare nuove soluzioni di dialogo creativo, trasformando Marcella in una tela passe-partout e sostenibile. La shopping bag diventa uno scrigno green, realizzato anche questa volta attraverso processi produttivi rispettosi dell’ambiente e con cotone organico, seguendo una filosofia 100% Marcella, 0% Waste.

Le sofisticate stampe di collezione, che si ispirano a ricchi e profumati bouquet floreali, si adagiano per questa nuova capsule collection su Marcella, questa volta in un’inedita versione Reverso. La canvas esterna si propone in nuance monocromatiche essenziali, dal nero al panna, passando per il grano e il militare. Il rivestimento interno invece, insieme con la piccola pochette svuota tasche, si colorano con le print di Liberty Fabric, dall’opulenta Ciara alla romantica Poppy Forest, fino ad arrivare alle stampe dal touch impressionista di Clementina e Poppy and Daisy. Marcella esalta così il suo spirito dinamico e sempre in evoluzione, insieme con la sua assoluta trasversalità. Le print della maison britannica diventano un rigoglioso divertissement variopinto che dona all’essenziale bellezza di Marcella un touch ricercato e unico.

Oltre alla rielaborazione Reverse di Marcella, giannichiarini esplora anche la realtà petite di Miss Marcella. La mini bag dell’universo di Marcella Club si aggiorna seguendo il fil-rouge flower power della capsule collection, e le stampe di Liberty Fabric la rendono un accessorio dall’allure libero e romantico, vintage e assolutamente contemporaneo al contempo.

Infine, la capsule si arricchisce con le Maxi Pouch, sempre customizzate con le print di Liberty Fabric. Dinamiche e trasversali, possono essere indossate a spalla o portate a mano, e si propongono come alleate keep-all in cui riporre il nécessaire della giornata. Le palette pastellate e vivaci delle stampe incontrano il design essenziale delle proposte di giannichiarini, dando origine a un modello dall’appeal timeless.

SPAZIO FIELD e Contemporary Cluster [Collective Intelligence] il 15 ottobre 2021 presentano il progetto Unlimited che si svolgerà al piano nobile di Palazzo Brancaccio. Nelle sale del prestigioso museo, SPAZIO FIELD affida la curatela artistica dello spazio a Contemporary Cluster, che presenta un’ambiziosa linea curatoriale, dedicandosi ai master della scena contemporanea, in un dialogo serrato con la storicità e la fastosità degli spazi.

Nelle imponenti sale del museo, quattro sono i progetti espositivi con i quali SPAZIO FIELD e Cluster inaugurano la stagione: il primo è la mostra Talismano di Alessandro Sarra a cura di Claudio Libero Pisano. Costruire superfici, aprire varchi, creare argini. Tutto questo restituiscono le nove grandi tele che Alessandro Sarra presenta con Talismano, il suo ultimo progetto, nato per le sale di Palazzo Brancaccio. Un’operazione complessa che sposta lo sguardo sulla tela, non solo sulla sua preparazione standard ma sulla possibilità di creare un percorso fisico e materico al colore che successivamente occuperà la superficie. Le nove grandi tele di Talismano sono anche un omaggio allo spazio che le ospita, alla sua storia come spazio museale. Il blu, scelto come unico colore del progetto, assume delle forme che suggeriscono iconografie antiche. Il blu oltremare puro diventa una promessa benefica, da riconoscere nello spazio imponente dei dipinti.

Il percorso nel museo prosegue con la sala dedicata a Maxim Scherbakov, fondatore di Supaform, studio di design e progettazione con sede a San Pietroburgo. Il progetto, dal titolo Hidden Entourage, è composto da una collezione di otto oggetti che rappresentano un’esperienza visiva che permette di superare l’idea di un design prettamente funzionale.

Cloro, affermato fotografo, illustratore, art director e graphic designer italiano, presenta Stuck, un progetto a cura di Giacomo Guidi, che indaga la tendenza umana di incagliarsi in uno stato mentale e al suo perpetuarsi. Stuck è un diario visivo impostato come una sorta di cut up modulare; indizi palesati e nascosti in un micromondo dove c'è quello che si vede e quello che potrebbe essere.

Alle spalle delle sale espositive si sviluppa il corridoio storico, un luogo fuori dal tempo, riccamente decorato in pieno stile barocco romano. Il corridoio storico ospiterà un ciclo di mostre curate da Paulina Bebecka, direttrice della Postmasters Roma, dove artisti contemporanei dialogheranno con la collezione storica di Palazzo Brancaccio. Un viaggio tra il passato del luogo e il futuro delle opere d’arte esposte. Un incontro tra arte, design e storia teso a stimolare il visitatore. La serie di mostre dal titolo The Worlds Within si apre con sette artisti del panorama internazionale: Nicola Verlato, Malù della Piccola, Alessandro Giannì, Donato Piccolo, Radek Szlaga, Alex McLeod, Sara Birns.

Presente, infine, nel corridoio storico, nella sala delle Cariatidi, il Belvedere dell’architetto designer Luca De Bona e il fotografo e visual artist Massimiliano Tuveri, un progetto corale che si cristallizza e si compone di oggetti, complementi ed arredi quali presenze narrative all’interno del paesaggio domestico: presenze che hanno la capacità di parlarci e il potere di accompagnarci emotivamente nel nostro vivere quotidiano.

Il 15 Ottobre, in occasione dell’opening di SPAZIO FIELD, avrà luogo negli stessi saloni Cluster Sounds  lo showcase della prima V/A su cd nata dalla collaborazione tra il Contemporary Cluster e Purple Brain. Durante la serata si alterneranno in consolle i producers presenti nella compilation, rappresentativi di una musica elettronica elegante e sperimentale: Decomposer, Fabio Sestili, Light Spheres, Kapitano e We- Reset con il pianista e compositore Arshid Azarine. Gli artisti condurranno l’ascoltatore lungo un viaggio sonoro che celebra la fluidità. La cover del CD è stata realizzata dal duo artistico Motorefisico di Lorenzo Pagliara e Gianmaria Zonfrillo, entrambi architetti e designer romani.

Superfici orizzontali e verticali, piatti doccia, interno e bordo vasca, così come minipiscine, saune, top o ante di mobili lavabo costituiscono le diverse categorie di prodotto, nell’ambito bagno, che possono essere realizzate in lapitec.

Del tutto priva di pori sulla superficie, la pietra sinterizzata permette infatti di essere impiegata a diretto contatto con l’acqua e con gli agenti di pulizia, senza subire alcun tipo di alterazione, e assicura notevoli proprietà igieniche e di sicurezza grazie alla sua composizione interamente silica-free e agli alti coefficienti di attrito di alcune finiture.

L’importante dimensione delle lastre, in formato XXL fino a 1540x3440 mm, consente di realizzare i rivestimenti doccia con una pulizia formale dovuta all’assenza di giunti e fughe, mentre la lavorabilità del materiale - che può essere fresato e inciso con la massima resa estetica grazie alla struttura ‘a tutta massa’ - agevola la personalizzazione e la creazione di arredi, anche con estetiche e colorazioni differenti. Dai toni caldi al bianco assoluto, anche con venature passanti nella collezione Musa, per arrivare alle varie tonalità di grigio e nero, la pietra sinterizzata si declina nella palette per eccellenza dell’ambiente bagno, dove le cromie naturali permettono di ritrovare il benessere personale.

Lapitec è disponibile nei tre spessori di 12,20 e 30 mm e resiste a urti e graffi, alterazioni dovute all’effetto dei raggi UV, a sbalzi termici e temperature estreme; è inospitale per muffe e batteri ed esprime le sue migliori performance in immersione, mantenendo del tutto inalterato il suo aspetto.

 

Dal 21 al 25 maggio 2022 la città di Bukhara ospiterà il “Festival Internazionale del ricamo in oro e dell’arte della gioielleria”, con conferenze scientifiche e pratiche, concorsi, presentazioni, mostre, spettacoli, programmi teatrali e concertistici con la partecipazione di artisti famosi, eventi culturali ed educativi.

Lo scopo principale del Festival è di far conoscere gli artigiani esperti e di talento che lavorano nel campo del ricamo in oro e della gioielleria e che danno un contributo significativo all'industria di questo settore, alla conservazione e al ripristino di opere uniche in via di estinzione e di incentivare, con contributi finanziari, la loro attività per accelerarne lo sviluppo nel Paese e contribuire alla divulgazione delle particolari tecniche artigianali, nonché alla formazione dei giovani per la creazione di nuovi posti di lavoro. Inoltre, per portare i gioielli su scala internazionale con marchio nazionale, favorire il turismo attraverso la conoscenza delle tradizioni culturali del popolo uzbeko e promuovere il Festival su scala globale.

Durante il Festival saranno presentati un'ampia gamma di modelli di gioielli e ricami in oro, articoli per la casa, mostre di artigiani e designer che riflettono la storia, il modo di vivere, le tradizioni della scuola di artigianato di ogni regione, feste popolari, gruppi folcloristici, spettacoli teatrali, comici, concerti musicali, masterclass di maestri e percorsi escursionistici.

I designer e gli artigiani che parteciperanno al Festival verranno premiati dal Comitato Organizzatore con un diploma, un ricordo e una ricompensa in denaro dai 3.000 ai 5.000 dollari.

Il rettore dell’Università Luigi Vanvitelli, Giovanni Nicoletti, insieme adaltre autorità dell’Ateneo campano, sono attesi a maggio nella città di Bukhara per portare avanti il progetto educativo con le università locali, avendo da poco stipulato un accordo di collaborazione per favorire l’istituzione di un’università nell’antica e affascinante città di Bukhara. L’Istituto italiano supporterà la controparte uzbeka nell’impianto, avviamento e gestione di una nuova sede universitaria con l’obiettivo condiviso di poter formare nell’emergente paese asiatico laureati altamente qualificati secondo gli standard applicati nell’Università Vanvitelli e di creare allo stesso tempo una nuova istituzione in grado di fare formazione e ricerca a livello internazionale.

L’intesa tra l’Uzbekistan e la Vanvitelli si estende inoltre al “Bukhara Medical Center” e al “Bukhara Engineering-technology Institute”, con i quali sono state definite le opportunità di scambio di studenti, docenti e ricercatori.

La delegazione di Unicampania sarà anche ospite del “Festival Internazionale del ricamo in oro e dell’arte della gioielleria” insieme a rappresentanti del Centro Orafo “Il Tarì” di Marcianise, una vera e propria "città del gioiello" campana, una grande organizzazione della quale fanno parte 400 aziende della preziosa cultura e tradizione orafa. Operativo da 25 anni, il “Tarì” rappresenta un punto di riferimento indiscusso nel mondo orafo nazionale ed internazionale, tanto da giungere ad ingegnerizzare il proprio know how per offrire consulenza di alto livello a consorzi e realtà internazionali nascenti con gli stessi obiettivi. Un mondo che esprime il meglio della creatività italiana, un settore straordinario dell'economia campana,

Questi scambi culturali e di collaborazione sono fondamentali per la crescita dell’Uzbekistan ed orgoglio per l’Italia perché Bukhara è una delle città più antiche del mondo, ubicata nel cuore dell’Asia, proiettata nel futuro e nelle nuove tecnologie, mantenendo il suo fascino nelle antiche tradizioni.

L’Uzbekistan, un Paese meraviglioso, fra Oriente e Occidente, lungo la Via della Seta, tra Cina e Europa,  praticamente al centro dell'Eurasia, è nell’immaginario collettivo un luogo fiabesco, che fin da bambini attraverso il “Milione” di Marco Polo, ci ha fatto viaggiare con la fantasia… con la favolosa e antichissima Samarcanda, un tempo la città più ricca dell'Asia centrale  e dal 2001 figura nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO sotto il titolo di Samarcanda - Crocevia di culture, con la sua favolosa architettura, il profumo delle sue spezie, la magia dei suoi tappeti e delle sete pregiate. Tutto questo è l’Uzbekistan che oggi guarda anche al futuro cooperando con le istituzioni educative ed economiche italiane, due culture che si confrontano per un comune rinnovamento e crescita.

HIMACS amplia la sua gamma di lavabi con nove nuovi modelli, da appoggio o incasso, che soddisfano le esigenze di stile e spazio all'interno dell'ambiente bagno.

La nuovacollezione di lavabi in HIMACS si arricchisce di nuovi straordinari modelli, da incasso e appoggio, che offrono ai designer una maggiore libertà progettuale per la realizzazione di bagni in ambienti contract e residenziali. Grazie alle sue incredibili proprietà, HIMACS permette un'installazione priva di giunti visibili e ineguagliabili caratteristiche igieniche, essenziali per l'ambiente bagno.

Alla gamma esistente di lavabi quadrati, rettangolari e rotondi si aggiungono due nuovi lavabi da appoggio dal design ovale, progettati per essere posizionati sul piano di mobili  bagno o superfici su misura.

Il Mix & Match è un trend molto diffuso, soprattutto per tutti quei progetti che prevedono design eclettici ed estremamente personali. Una tendenza che unisce materiali molto diversi tra loro, oppure elementi di arredo vintage a complementi contemporanei. 

HIMACS, con la sua estetica minimal e la texture setosa al tatto è, infatti, ideale per progetti "mix & match" poiché si abbina perfettamente ad altri materiali come cemento, legno o piastrelle dai motivi particolari.

Alla gamma si aggiungono anche sette nuovi modelli da incasso. Questi lavabi sono progettati per essere integrati in un ripiano in HIMACS, offrendo, così, una finitura incredibilmente igienica e priva di giunti. L'aggiunta di un paraschizzi o di un rivestimento a parete in HIMACS completa la configurazione.

HIMACS soddisfa i più elevati standard di igiene e funzionalità, condizioni imprescindibili  nell'ambiente bagno.