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Nel 2020, il mondo ha aggiunto 412 miliardari, circa otto miliardari alla settimana, per portare il record mondiale a 3.228 miliardari, secondo Hurun. La "Global Rich List 2021" di Hurun afferma che la Cina si sta allontanando dagli Stati Uniti, guidando con 1.058 miliardari, rispetto ai 689 miliardari negli Stati Uniti. I due paesi costituiscono più della metà dei miliardari "conosciuti" nel mondo, e Elon Musk è diventato per la prima volta l'uomo più ricco del mondo.

"Nonostante l'interruzione causata da COVID-19, quest'anno si è assistito al più grande aumento della ricchezza dell'ultimo decennio", ha dichiarato Rupert Hoogewerf, presidente e capo ricercatore di Hurun, in una dichiarazione. “Un boom del mercato azionario, guidato in parte dall'allentamento quantitativo, e una raffica di nuove quotazioni hanno coniato otto nuovi miliardari in dollari alla settimana nell'ultimo anno.

"Il mondo non ha mai visto tanta ricchezza creata in un solo anno, molto più di quanto forse ci si sarebbe potuto aspettare per un anno così gravemente sconvolto dal COVID-19", ha detto. Questo segna la decima edizione della Hurun Global Rich List, che esprime i cambiamenti di ricchezza degli imprenditori di maggior successo al mondo nell'anno che si concluderà il 15 giugno 2021.

Secondo il rapporto annuale di Brand Finance, Gucci e Louis Vuitton sono in cima alla categoria moda dei marchi di lusso più preziosi al mondo. Le case di moda sono arrivate rispettivamente al secondo e terzo posto nella classifica generale dopo Porsche, che è stata classificata come il marchio di lusso più prezioso al mondo.
 
L’elenco è stato fatto da WWD prendendo come riferimento il valore complessivo del marchio, il loro potere nell'influenzare le scelte dei consumatori o investimenti di marketing. Altre case di moda che si sono classificate in cima alla lista sono Cartier al terzo, Chanel al quarto e Hermès al quinto. Rolex, Dior e Coach tra i primi 10.
 
Nonostante questi marchi abbiano ottenuto buoni risultati rispetto alla concorrenza, le prospettive non sono rosee per questo settore dato che Brand Finance prevede che i 50 marchi di lusso più preziosi perderanno circa 20 miliardi di dollari di valore del marchio nel 2020 a causa della pandemia globale. Brand Finance ha aggiunto anche che i marchi di moda e automobili sono stati i più colpiti negativamente, mentre le imprese di bellezza e cosmetici se la stanno cavando meglio. 
 

“Il lusso è una necessità che inizia quando la necessità finisce”, disse Coco Chanel. E Secoo, il principale portale e-commerce cinese interamente dedicato alla luxury industry, ha trasportato con successo questa necessità tra i netizen del Dragone.

 

Borse di Gucci, Hermès, Louis Vuitton ed ancora scarpe, maglie e camicie tutte rigorosamente griffate. Potremmo dire di frugare all’interno di qualche armadio di un influencer ed invece, basta girare lo sguardo per vedere postazioni per livestreaming, photoshooting e scrivanie. Luxury Agency News è infatti entrata in esclusiva negli uffici di Secoo a Milano.

 

Lusso ed e-commerce? Questo il trend del futuro. Da alcuni anni, i brand di alta gamma hanno abbracciato in Cina la digitalizzazione ed i canali commerciali online. Non una sorpresa per il Paese più connesso al mondo. Ad oggi i consumatori cinesi sono il motore principale di crescita per il mercato globale del lusso. Anzi, in questo atipico 2020, solo il Dragone, è riuscito a dare segnali positivi in un settore, quello del luxury retail, messo in ginocchio dalle chiusure forzate. 

 

Ad accoglierci Arianna Pigliavento, Business Development Specialist e Liu Yinzuo, General Manager di Secoo Italia, con quest’ultima che ci ha illustrato come lavora la compagnia e le prospettive per l’e-commerce cinese.

 

 

Iniziamo subito a parlare di Secoo, potresti introdurci quali sono i servizi per le aziende europee?

 Secoo nasce nel 2008 a Pechino e ad oggi possiamo dire che è un gruppo ormai diffuso su scala globale con uffici che vanno dall’Asia all’Occidente. Per quanto riguarda le nostre offerte alle aziende europee sicuramente il marketplace di Secoo è uno dei nostri principali servizi. Tuttavia vorrei sottolineare che Secoo offre alle aziende anche servizi non secondari come database analysis, assistenza logistica per l’export verso la Cina, photoshooting ed ovviamente sessioni livestreaming in chiave marketing per meglio raggiungere il pubblico cinese.

 

 

Ci potresti descrivere la filosofia dietro Secoo?

 Sin dai primi anni, Secoo si è focalizzata sul settore del lusso. Ad oggi la compagnia ha stretto collaborazioni con alcuni dei principali player del settore ed i margini di sviluppo sono positivi. Basti pensare che il 70% dei brand di lusso a livello mondiale sono Europei, non è quindi un caso che abbiamo deciso quasi da subito di focalizzarci sul mercato europeo. I nostri interlocutori non sono solamente i singoli brand, ma anche i multibrand store. Noi apriamo un canale privilegiato per tutti coloro vogliono esplorare il mercato cinese. 

 

 

E per quanto riguarda i consumatori cinesi? Quali sono le previsioni? 

 Sicuramente negli anni abbiamo assistito ad un cambiamento delle abitudini di acquisto e consumo degli utenti cinesi. A tale riguardo abbiamo assistito ad una maturazione e crescita del pubblico del Dragone. Secoo offre ai suoi clienti non solo i prodotti delle più grandi maison, ma con la ricerca ai dettagli e al particolare del consumatore cinese di oggi, cerchiamo di offrire anche brand più di nicchia e ricercati. 

                                                                        

 

Da quanto Secoo è presente sul mercato cinese?

 Noi nasciamo a Pechino nel 2008 e nel tempo il nostro portale e-commerce è divenuto un’importante realtà nel luxury e-tailer. Possiamo dire, in un certo senso, siamo stati tra i primi a scommettere nella digitalizzazione dei brand di lusso! Con sedi in Giappone, Corea e Stati Uniti, l’azienda è cresciuta molto, inoltre dal 2017 Secoo è quotata al Nasdaq di New York. 

 

 

So che Secoo è anche presente con un negozio offline, puoi dirci di più su questa iniziativa?

 Sicuramente, l’online è il nostro core business, ma l’offline ha ancora il suo appeal. A Shanghai noi abbiamo un nostro store fisico dove organizziamo anche numerose iniziative per i buyer cinesi. Ed anche a Pechino organizziamo saltuariamente dei pop up store. Tuttavia qualche anno fa, sempre a Shanghai, abbiamo realizzato con MSGM una delle iniziative che, secondo me, è stata tra le più interessanti da noi create. Nello specifico si è trattato dell'installazione di un vero “innovative mirror-image pop-up event”, un evento dedicato interamente ai trendsetter urbani, dove gli specchi, di differente grandezza, hanno dato un'immagine surreale del mondo sotterraneo.

 

 

Il 2020 è stato (anzi è) un anno sicuramente difficile sotto ogni punto di vista. Nonostante le difficoltà, abbiamo visto come il mercato del lusso in Cina abbia saputo resistere, specialmente grazie all’e-commerce. Secondo te, quale è il principale trend del commercio online del Dragone?

 Sicuramente il livestreaming! Ad onor del vero Secoo ha iniziato ad esplorare questo settore nel giugno dell’anno scorso. Quindi possiamo dire che siamo ancora “giovani” quando parliamo di livestreaming. Tuttavia, la risposta del pubblico è stata importante. Soprattutto quest’anno. Durante il periodo più duro della pandemia abbiamo dovuto cambiare interamente il nostro modo di fare business, investendo nel livestreaming e, parallelamente, collaborando con alcuni importanti social media come Douyin. Sono sicura che questo trend sarà tutto in salita anche nel secondo semestre del 2020.

 

 

E per quanto riguarda la “social commerce”?

 Senza dubbio è un trend da tenere sotto osservazione. In Cina, ma a dire la verità un pò ovunque nel mondo, abbiamo assistito alla rapida diffusione delle short video app. E questi social media hanno inaugurato il trend del “social-shopping”. Vedo qualcosa di interessante? Ora posso comprarlo con un click! 

 

 

Rimanendo in tema, il COVID-19 ha sicuramente avuto un impatto non solo sulle aziende, ma anche sulle abitudini di consumo. Hai visto qualche cambiamento a riguardo nel mercato cinese?

 Sicuramente qualcosa è cambiato. Quando parliamo di abitudini di acquisto, abbiamo assistito ad una esplosione dell’e-commerce. Non solo legata alla luxury industry o al normale fashion retail. In Cina, persino i piccoli negozi di quartiere, come frutterie o piccoli chioschi, vendono i loro prodotti online. Anche chi non utilizzava un cellulare, come i più anziani, adesso ne ha uno ed è pronto ad acquistare online. Lo stile di vita delle persone è sicuramente cambiato, non solo il modo di fare shopping.

 

 

In Cina ci sono molti appuntamenti e-commerce come il Singles Day o il 618. Eventi nemmeno paragonabili, per volume di affari, ai nostri Cyber Monday o Black Friday. Secoo vi partecipa attivamente?

Certo, anche noi abbiamo partecipato a questi appuntamenti ormai divenuti un must nel mondo digitale cinese dove, anno dopo anno, vengono macinati record di vendite. Tuttavia vorrei sottolineare che quest’anno anche Secoo avrà una propria iniziativa con un proprio shopping festival. L’appuntamento sarà il 17 dicembre e siamo tutti in attesa di vedere come il pubblico risponderà.

 

 

La mia ultima domanda riguarda l’intero panorama e-commerce cinese, qualche idea sugli sviluppi futuri?

 Attualmente dobbiamo riconoscere che lo scenario pre-pandemia dell’industria del lusso era già caratterizzato da una estrema polarizzazione del digitale che vedeva la Cina crescere, anno dopo anno, come principale mercato per le aziende. Le aziende del settore del Fashion e del Luxury saranno da oggi ancor di più costrette a rivedere i loro posizionamenti per adattarsi alle crescenti necessità caratterizzate dall’attuale panorama. Sicuramente l’offline continuerà ad avere una parte fondamentale in termini di brand awareness e di conoscenza del prodotto da parte dei consumatori, ma l’e-commerce rafforzerà la sua posizione come main driver nelle vendite nel settore del lusso.

 

 

            

Pennelli, ombretti colorati, mascara e blush, è terminato il beauty contest Aegyptia Fashion Lab. Mission: premiare il miglior make up artist. Un concorso nazionale giunto al suo 12° anno che ha voluto celebrare la bellezza contemporanea e inclusiva, aperto agli studenti delle più importanti scuole e accademie di acconciatura ed estetica. Obbiettivo comune: diventare un make-up artist e hair-stylist professionista.

Una kermesse originale, che ha avuto una madrina e presentatrice d’eccezione: la conduttrice televisiva e influencer Barbara Francesca Ovieni. In outfit rosa nello splendido abito di LaSantos Atelier, la Ovieni ha mostrato tutte le prove di abilità di Aegyptia Fashion Lab, che ha decretato come vincitori: Maria Grazia Mantione per il Contest Fashion Show e Jody Sebastian Magnano per il Contest Total Look.

La kermesse è stata organizzata da Emanuele Giunta, direttore della BCM Accademy di Milano, riscuotendo un grandissimo successo sia di pubblico in presenza che sui social. Merito anche di Barbara Francesca Ovieni, perfetta padrona di casa.

«Devo ringraziare la BCM Accademy e Aegyptia Milano make up, che mi hanno voluta per presentare la 12esima edizione del loro importantissimo Contest di genere – ha dichiarato la Ovieni - ogni anno è in crescita, anche perché non si limita al territorio nazionale. È diventato un evento europeo, tanto che al secondo posto si è classificata la Svizzera».

«Sono appassionata di make up in quanto ha sempre fatto parte del mio lavoro – conclude la Ovieni - i miei migliori amici sul set sono proprio loro, i make-up artist. Gli affido il mio faccino da sempre e ormai sono brava a riconoscerne il talento. Quidi talento ne ho visto tanto. Era difficile scegliere il migliore fra gli allievi delle beauty Accademy in gara».

La premiazione si è svolta a seguito di un fashion show firmato dalla stilista brasiliana Beatrice Lanfredi, fondatrice del marchio Águas do Brasil. I vincitori avranno la possibilità di partecipare a una sfilata della Milano Fashion Week di settembre 2024 in qualità di make up artist del team Aegyptia, con la società di servizi 360°BACK.

30 Gennaio 2024. Archiviato il 2023, lo Sport Italiano guarda al 2024. Su tutte le Olimpiadi di Parigi, le 33esime dell'era moderna, da venerdì 26 luglio. L'evento della Capitale Francese anticipa quello attesissimo, per il nostro Paese, di “Milano Cortina 2026”.

E, se queste sono le previsioni dello sport a livello internazionale, lo Sporting Club Monterosa Novara, ancora una volta annuncia una novità assoluta. Ad entrare in grande stile, come solo lui sa fare sulle passerelle del mondo, sarà il noto stilista Carlo Pignatelli che per questa stagione vestirà gli Allievi dell’Accademia di Equitazione del Monterosa.

Infatti, dopo essere stata una delle poche Scuola di Eccellenza di equitazione della F.I.S.E. in Piemonte, il “Monterosa” ha deciso di fare un upgrade significativo, inaugurando per il 2024 il progetto dell’Accademia Monterosa.

Dedicata a tutti quei praticanti dell’equitazione che non si accontentano e che vogliono fare un percorso sportivo di qualità, per partecipare ad eventi e gare ai massimi livelli nazionali e internazionali. Pioniere di questa iniziativa è la giovane Martina Guerra, giunta al Monterosa per un percorso di perfezionamento e che nel giro di qualche anno ha visto crescere le sue performance, arrivando a partecipare ai Campionati del Mondo di C.C.E. di Le Lyon d’Angers dell’ottobre scorso. Preceduta nel 2022 dal capitano della squadra: l’Assistente Capo della Polizia di Stato Federico Riso, qualificato per gli Europei young riders del 2024.

Gli Allievi dell’Accademia di Equitazione, quindi, potranno avvalersi di Istruttori qualificati e partecipare a stage tenuti in loco da Campioni Olimpici e specialisti di ogni disciplina: dressage, salto e completo, oltre a lezioni teoriche su mascalcia, veterinaria, cura del cavallo, nella nuovissima sala conferenze multimediale.

Ambiziosi gli obiettivi sportivi che l’Accademia si è posta con i suoi Atleti: la qualifica alle Olimpiadi Parigi 2024; partecipazione al Campionato del Mondo di completo “cavalli di 8 e 9 anni” di Blenheim; al Campionato del Mondo di completo “giovani cavalli” di 6 e 7 anni a le Lyon d’Angers; ai Campionati Europei di completo young riders; Campionati Italiani giovanili di completo e salto ostacoli; Campionati regionali giovanili di completo e salto ostacoli e Campionato e saggio delle scuole.

Il 2024 rilancia le iniziative presentate nelle precedenti stagioni con eventi che legano, in un indissolubile connubio, il mondo degli sport equestri con la partecipazione del grande pubblico.

 

Una donna poliedrica, un vero fenomeno della natura. Lei è Gloria Aura Bortolini, regista, fotografa, autrice, ma soprattutto giornalista. Trevisana doc, è divenuta famosa in Italia per essere stata invita di molte trasmissioni tv, dopo aver girato il mondo. Attualmente è impegnata su Rai 1 nel programma “Camper in Viaggio”, dove gira la Penisola per raccontare tante delle nostre più celebri città.

 

Conclusa la stagione di “Top -  Tutto ciò che fa tendenza” su Rai2, per lei è cominciata la nuova avventura di “Camper in viaggio” su Rai1. Emozionata?

 

Emozionatissima! Nella scorsa edizione di Camper ho raccontato 65 borghi italiani, quest’anno invece esplorerò le città italiane, in particolare Torino, Firenze, Roma, Genova e Milano. Mi concentrerò sugli aspetti meno conosciuti e fuori dai soliti circuiti turistici, ma altrettanto belli e interessanti. Che poi è proprio il tipo di viaggio che piace a me, da esploratrice curiosa quale sono io.

 

Gloria Aura come ha iniziato la sua carriera da giornalista?

 

Dopo la mia laurea in economia e marketing, ho trascorso un anno sabbatico in Sud America dove ho conosciuto una reporter. Volevo un lavoro che mi facesse viaggiare e così per due anni ho vissuto in Brasile e in Argentina, realizzando reportages politico-economici per testate internazionali. Poi mi sono trasferita a Londra e ho iniziato a fare documentari, coniugando la mia passione per la fotografia ed il cinema del reale. Mi piace raccontare storie, stando dietro l’obiettivo come fotografa e regista, e in televisione come presentatrice e inviata.

 

Lei si è laureata in economia e si è specializzata come reporter di grandi testate intervistando politici e imprenditori. Che cosa l’ha portata poi a virare sul turismo, la natura e l’arte?

 

Il turismo è sempre stato il mio grande interesse, in particolare il turismo sostenibile su cui feci la mia tesi di laurea nel 2003, quando ancora non era “di moda”.

Poi ho sempre viaggiato tanto fin da piccola, ho fatto l’università in Francia e Spagna, ho lavorato per 10 anni all’estero, e quando ho avuto l’opportunità di tornare in Italia per lavorare con l’ufficio stampa della Biennale di Venezia e poi in Rai con il Kilimangiaro, ho iniziato un percorso che ancora oggi mi dà grandi soddisfazioni.

 

Nel suo passato ha fatto anche regia e si è orientata sui documentari, alcuni dei quali anche premiati in vari Festival. Si considera una donna creativa?

 

Sono creativa e poliedrica. Mi piace raccontare storie di vita non convenzionali, come nei miei documentari “Lei è mio marito” e “London afloat”. Ho fatto la regia anche di un cortometraggio “Out of the blue” e in alcuni film e serie, ho avuto delle parti come attrice e ho avuto l’onore di lavorare anche con il maestro Sorrentino nella serie The Young Pope. Citando il film “Jules et Jim” di Truffaut: l’avvenire è dei curiosi di professione.

 

A proposito di Festiva, lei ne ha creato uno: Edera Film Festival. Ce ne parli…

 

È un festival di cinema internazionale che ho creato nel 2018 a Treviso, mettendo insieme la mia passione per il cinema e per la mia città d’origine. Si rivolge a registi under 35 provenienti da tutto il mondo e insieme ai miei co-direttori artistici, Giuseppe Borrone e Sandro Fantoni abbiamo ospitato dei talenti emergenti che in questi anni hanno vinto premi importanti, persino l’Oscar… Ross White e Tom Berkeley, Carla Simón, i Fratelli D’Innocenzo, Francesco Sossai…

 

Oltre alla televisione, attualmente a cosa sta lavorando in campo cinematografico?

 

Una docuserie dal titolo “Ieri, oggi Carani” che racconta la storia del teatro Carani di Sassuolo e un documentario sulla pesca sostenibile a Genova “Elia, un racconto di mare e per il mare”.

In entrambe le opere, sono in video in veste di narratrice.

 

Il suo impegno si instrada anche verso un progetto solidale.  Si parla di un podcast in collaborazione con una ONG. Cosa possiamo spoilerare a tal proposito?

 

È un podcast su una tematica che mi sta molto a cuore: i migranti di ritorno.

Sono stata in Marocco dove opera la Ong veronese Progettomondo, aiutando i migranti che tornano nel loro paese ad avviare una propria attività imprenditoriale.

Ho intervistato molte persone in varie parti del Marocco e racconterò le loro storie ed il mio viaggio in un podcast dal titolo “Road 4 change. Sur la route du Maroc”.

Non è il mio primo podcast, ne ho realizzato un altro a tema viaggio, sempre con Hypercast, dal titolo “Valtur presenta: Cervinia” e con l’Università Cà Foscari di Venezia ho curato il podcast “Parla con LEI” sulle donne nel mondo del lavoro.

 

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