Per offrirti il miglior servizio possibile questo sito utilizza cookies. Continuando la navigazione nel sito acconsenti al loro impiego in conformità alla nostra Cookie Policy. 

SPAZIO FIELD e Contemporary Cluster [Collective Intelligence] il 15 ottobre 2021 presentano il progetto Unlimited che si svolgerà al piano nobile di Palazzo Brancaccio. Nelle sale del prestigioso museo, SPAZIO FIELD affida la curatela artistica dello spazio a Contemporary Cluster, che presenta un’ambiziosa linea curatoriale, dedicandosi ai master della scena contemporanea, in un dialogo serrato con la storicità e la fastosità degli spazi.

Nelle imponenti sale del museo, quattro sono i progetti espositivi con i quali SPAZIO FIELD e Cluster inaugurano la stagione: il primo è la mostra Talismano di Alessandro Sarra a cura di Claudio Libero Pisano. Costruire superfici, aprire varchi, creare argini. Tutto questo restituiscono le nove grandi tele che Alessandro Sarra presenta con Talismano, il suo ultimo progetto, nato per le sale di Palazzo Brancaccio. Un’operazione complessa che sposta lo sguardo sulla tela, non solo sulla sua preparazione standard ma sulla possibilità di creare un percorso fisico e materico al colore che successivamente occuperà la superficie. Le nove grandi tele di Talismano sono anche un omaggio allo spazio che le ospita, alla sua storia come spazio museale. Il blu, scelto come unico colore del progetto, assume delle forme che suggeriscono iconografie antiche. Il blu oltremare puro diventa una promessa benefica, da riconoscere nello spazio imponente dei dipinti.

Il percorso nel museo prosegue con la sala dedicata a Maxim Scherbakov, fondatore di Supaform, studio di design e progettazione con sede a San Pietroburgo. Il progetto, dal titolo Hidden Entourage, è composto da una collezione di otto oggetti che rappresentano un’esperienza visiva che permette di superare l’idea di un design prettamente funzionale.

Cloro, affermato fotografo, illustratore, art director e graphic designer italiano, presenta Stuck, un progetto a cura di Giacomo Guidi, che indaga la tendenza umana di incagliarsi in uno stato mentale e al suo perpetuarsi. Stuck è un diario visivo impostato come una sorta di cut up modulare; indizi palesati e nascosti in un micromondo dove c'è quello che si vede e quello che potrebbe essere.

Alle spalle delle sale espositive si sviluppa il corridoio storico, un luogo fuori dal tempo, riccamente decorato in pieno stile barocco romano. Il corridoio storico ospiterà un ciclo di mostre curate da Paulina Bebecka, direttrice della Postmasters Roma, dove artisti contemporanei dialogheranno con la collezione storica di Palazzo Brancaccio. Un viaggio tra il passato del luogo e il futuro delle opere d’arte esposte. Un incontro tra arte, design e storia teso a stimolare il visitatore. La serie di mostre dal titolo The Worlds Within si apre con sette artisti del panorama internazionale: Nicola Verlato, Malù della Piccola, Alessandro Giannì, Donato Piccolo, Radek Szlaga, Alex McLeod, Sara Birns.

Presente, infine, nel corridoio storico, nella sala delle Cariatidi, il Belvedere dell’architetto designer Luca De Bona e il fotografo e visual artist Massimiliano Tuveri, un progetto corale che si cristallizza e si compone di oggetti, complementi ed arredi quali presenze narrative all’interno del paesaggio domestico: presenze che hanno la capacità di parlarci e il potere di accompagnarci emotivamente nel nostro vivere quotidiano.

Il 15 Ottobre, in occasione dell’opening di SPAZIO FIELD, avrà luogo negli stessi saloni Cluster Sounds  lo showcase della prima V/A su cd nata dalla collaborazione tra il Contemporary Cluster e Purple Brain. Durante la serata si alterneranno in consolle i producers presenti nella compilation, rappresentativi di una musica elettronica elegante e sperimentale: Decomposer, Fabio Sestili, Light Spheres, Kapitano e We- Reset con il pianista e compositore Arshid Azarine. Gli artisti condurranno l’ascoltatore lungo un viaggio sonoro che celebra la fluidità. La cover del CD è stata realizzata dal duo artistico Motorefisico di Lorenzo Pagliara e Gianmaria Zonfrillo, entrambi architetti e designer romani.

I Moana nascono fuori dagli schemi, disegnati e costruiti da professionisti del navigare. Quando Moana Bluewater Yachts presenta un modello i primi like arrivano dal mondo professionale. Non fa eccezione il nuovo M35' WRC, un racer puro, che si è già guadagnato l'attenzione e i complimenti di navigatori, progettisti, giornalisti e perfino di uno skipper della recente Coppa America. Riviste nautiche di paesi dove nasce l'innovazione della vela, come le britanniche Yachting World e Sail World, la francese Voiles et Voiler e il tedesco Yacht, hanno subito chiesto maggiori informazioni ed immagini per le loro news. Toby Hodges di YW, uno dei giornalisti più esperti di barche e mercato al mondo, dice che: ”è un progetto “very interesting e perfettamente inserito nel trend odierno”.

Vittorio Malingri e Marco Veglia, partners in Moana Shipyard e VMV Yacht Design, hanno creato qualcosa che, proposto di serie in questa declinazione e in una lunghezza molto interessante che apre diverse possibilità di regatare, ancora non c'era. Le linee d'acqua, che saranno svelate solo al varo della prima unità, sono senza compromessi in linea con quelle dei Class40 e degli IMOCA 2021.

M35' WRC Base è un racer puro, di serie e dal costo adeguato. Una barca professionale con cui partecipare al top al crescente numero di eventi offshore internazionali e mediterranee dedicati a equipaggi, solitari e duo, e alle diverse tipologie di regate transatlantiche.

Moana Bluewater Yachts propone M35' WRC Base in e-glass e rinforzi in carbonio, laminato a mano con estrema cura su anima di PVC ad alta densità con resina vinilestere e post cottura. Ha linee d'acqua estremamente potenti, chiglia T, doppi timoni, water ballast, albero in alluminio a baricentro basso, strallo di trinchetta mobile e volanti in dyneema, bompresso orientabile, 4 winches e piano di coperta completo di barber e circuiti per vele come spi asimmetrico e J0. Gli upgrade ragionevoli possibili sono: rigging in carbonio (anche alare e orientabile), sartiame in tessile, timoni sollevabili e un sistema interno per portare sopravento i grossi pesi interni fissi, motore compreso.

M 35' WRC Base è una barca ben più tecnologica di proposte con estetica del “razzo” ma costruite in grande serie con una pesante infusione di poliestere, equipaggiate in modo sottodimensionato. Ma chi vuole un M35' WRC ancora di più tecnologico può rivolgersi a Moana Custom, il reparto dedicato alla costruzione one off, su qualsiasi disegno, e al upgrade della produzione Moana Bluewater Yachts. Ci sono varie possibilità fino ad arrivare a una costruzione full carbon/epoxy sotto vuoto e post cura, configurata con foils, canting keel, albero alare orientabile e sartiame in tessile. Appendici, rigging, ma anche ponte e pozzetto possono essere modificati da Moana Custom e ottimizzati per le formule Open, IRC e ORC. Stessa cosa per interni e impiantistica, altri punti forti di VMV YD e Moana Shipyard.

Per soddisfare le esigenze di diverse tipologie di regata e permettere la crociera, giustificando l'investimento con il doppio uso, M35' WRC è offerto con tre layout interni, ognuno con ampia possibilità di upgrade per accessori e impianti. EXTREME è il racer puro per equipaggi ridotti. Il RACE è il più polivalente, per partecipare in equipaggio a regate di club o offshore e, sbarcando i moduli interni smontabili, togliersi qualche soddisfazione in solitario o in doppio. Il RACE Comfort è per gli armatori che, oltre a qualche regata annuale, amano la crociera veloce e hanno bisogno di portare in vacanza famiglia e amici , o partecipare ad eventi come l'ARC per poi godersi vacanze tropicali.

 

FONTE e FOTO: Comunicato stampa Moana Bluewater Yachts

“Mi piacciono i tavoli perché credo siano, in un certo senso, la cosa che maggiormente si avvicina all’architettura” – con queste parole Robin Rizzini, designer Italo-Britannico noto per i suoi arredi essenziali, funzionali ed espressivi capaci di unire sapientemente il linguaggio tecnico-industriale a quello decorativo, introduce la collezione Toa, disegnata per Pedrali e presentata nel corso del 2020.
 
Leggero ed essenziale alla vista, il tavolo Toa è caratterizzato da una robusta struttura in pressofusione di alluminio dalla forma geometrica e fluida, capace di sostenere anche ripiani di grandi dimensioni. Elemento caratterizzante sono le gambe a ponte dalla forma affusolata realizzate in pressofusione di alluminio che, più sottili alla base, si allargano verso l’alto confluendo sotto al ripiano in un elemento a “T”. “Credo che tra le cose più affascinanti di questo tavolo spicchino la sua leggerezza e allo stesso tempo la robustezza della sua struttura” – racconta il designer.
 
Un tavolo modulabile in termini di lunghezza e larghezza che risulta altamente performante all’interno degli spazi lavorativi, dando forma ad ambienti differenti. Toa è pensato per arredare un light office, un ufficio direzionale, oppure uno spazio domestico, grazie alle sue dimensioni contenute. Può diventare inoltre un desk per un ufficio elegante, un meeting table oppure, proposto con tre ponti gamba e dalle dimensioni generose, un conference table.
 
La versatilità e l’anima multitasking di questo arredo si individuano anche nelle possibilità di gestire i cavi necessari all’elettrificazione attraverso tre tipologie diverse di top access customizzabili in base alle richieste del cliente e di soddisfare le esigenze di tutti i mercati.
 
Per rispondere alle esigenze di mobilità e configurabilità dei moderni working spaces oltre che alle esigenze di distanziamento, #robinrizzini disegna inoltre Toa Folding Screen, un pannello divisorio fonoassorbente da tavolo in grado di definire e separare lo spazio. “L’idea è quella di avere un prodotto adatto per i tempi che stiamo vivendo ma, soprattutto, che si adatti anche in un’ottica futura. Un elemento flessibile da poter essere usato sia in ambito residenziale sia in ufficio” – spiega Rizzini. In caso di smart working risulta infatti uno strumento ottimale per ritagliarsi uno spazio all’interno del proprio contesto domestico.
 
Toa Folding Screen è pieghevole e leggero e può essere facilmente spostato da un luogo all’altro, configurandosi come un accessorio indispensabile da portare con sé e usare quotidianamente per creare e definire la propria postazione lavorativa, isolata sia a livello spaziale, sia acustico.
 
In base all’orientamento delle sue ante è possibile scegliere di creare postazioni singole a “U”, definendo uno spazio di lavoro di 1 m di lunghezza; due spazi, uno di fronte all’altro, scegliendo una configurazione a “S”; oppure ampliare il proprio spazio di lavoro fino a 1.5 m di lunghezza configurando il pannello a “L”. Utilizzando più pannelli, è inoltre possibile creare layout diversi dando vita a più postazioni su un unico tavolo.“Mi piacciono i tavoli perché credo siano, in un certo senso, la cosa che maggiormente si avvicina all’architettura” – con queste parole Robin Rizzini, designer Italo-Britannico noto per i suoi arredi essenziali, funzionali ed espressivi capaci di unire sapientemente il linguaggio tecnico-industriale a quello decorativo, introduce la collezione Toa, disegnata per Pedrali e presentata nel corso del 2020.
 
Leggero ed essenziale alla vista, il tavolo Toa è caratterizzato da una robusta struttura in pressofusione di alluminio dalla forma geometrica e fluida, capace di sostenere anche ripiani di grandi dimensioni. Elemento caratterizzante sono le gambe a ponte dalla forma affusolata realizzate in pressofusione di alluminio che, più sottili alla base, si allargano verso l’alto confluendo sotto al ripiano in un elemento a “T”. “Credo che tra le cose più affascinanti di questo tavolo spicchino la sua leggerezza e allo stesso tempo la robustezza della sua struttura” – racconta il designer.
 
Un tavolo modulabile in termini di lunghezza e larghezza che risulta altamente performante all’interno degli spazi lavorativi, dando forma ad ambienti differenti. Toa è pensato per arredare un light office, un ufficio direzionale, oppure uno spazio domestico, grazie alle sue dimensioni contenute. Può diventare inoltre un desk per un ufficio elegante, un meeting table oppure, proposto con tre ponti gamba e dalle dimensioni generose, un conference table.
 
La versatilità e l’anima multitasking di questo arredo si individuano anche nelle possibilità di gestire i cavi necessari all’elettrificazione attraverso tre tipologie diverse di top access customizzabili in base alle richieste del cliente e di soddisfare le esigenze di tutti i mercati.
 
Per rispondere alle esigenze di mobilità e configurabilità dei moderni working spaces oltre che alle esigenze di distanziamento, Robinrizzini disegna inoltre Toa Folding Screen, un pannello divisorio fonoassorbente da tavolo in grado di definire e separare lo spazio. “L’idea è quella di avere un prodotto adatto per i tempi che stiamo vivendo ma, soprattutto, che si adatti anche in un’ottica futura. Un elemento flessibile da poter essere usato sia in ambito residenziale sia in ufficio” – spiega Rizzini. In caso di smart working risulta infatti uno strumento ottimale per ritagliarsi uno spazio all’interno del proprio contesto domestico.
 
Toa Folding Screen è pieghevole e leggero e può essere facilmente spostato da un luogo all’altro, configurandosi come un accessorio indispensabile da portare con sé e usare quotidianamente per creare e definire la propria postazione lavorativa, isolata sia a livello spaziale, sia acustico.
 
In base all’orientamento delle sue ante è possibile scegliere di creare postazioni singole a “U”, definendo uno spazio di lavoro di 1 m di lunghezza; due spazi, uno di fronte all’altro, scegliendo una configurazione a “S”; oppure ampliare il proprio spazio di lavoro fino a 1.5 m di lunghezza configurando il pannello a “L”. Utilizzando più pannelli, è inoltre possibile creare layout diversi dando vita a più postazioni su un unico tavolo.
 

C'erano anche le creazioni della stilista Antonella Fini alla “Green Week 2021”, che si è tenuta lo scorso fine settimana all'interno dello storico Palazzo Baronale di Sorso. Antonella Fini ha presentato alcuni capi di “Moda Sostenibile” realizzati in seta pura e colorati, con prodotti naturali come le bacche di mirto: «La moda è la seconda industria più inquinante nel mondo – ha evidenziato la stilista turritana ma di origini sorsesi – e mi sento in dovere di dare il mio contributo all’ambiente, colorando i miei capi con le erbe tintorie. Nel mio percorso ho sperimentato le bacche di mirto come erba tintoria e, con grande soddisfazione, ho ottenuto diversi colori come il rosa cipria, il verde ed altri ancora che presenterò più avanti».

Antonella Fini annuncia che la collezione non è ancora terminata, ma ha voluto presentare dei capi in anteprima nel suo paese d’origine con una tematica sulla quale la stilista lotta da sempre: il rispetto della natura.

Ad indossare le creazioni di Antonella Fini sono state due modelle sarde: Alessia e Roberta. «Due belle ragazze della porta accanto – come ama descriverle la stessa Fini – anche nelle loro “imperfezioni” che, diventano un valore aggiunto. La bellezza non va di pari passo con la perfezione – ha concluso la stilista – ma è l'imperfezione che ci rende unici».

L'evento è stato promosso dall'amministrazione comunale di Sorso, con promotore il Consigliere Comunale Federico Basciu. Lo shooting di Antonella Fini è stato preceduto da un convegno, promosso dal Comune di Sorso e centro commerciale naturale I Love Sorso, dove si è discusso di impresa e sostenibilità alla presenza di numerosi relatori in rappresentanza del Comune di Sorso, Invitalia, Camera di Commercio italo–araba e Aspal centro per l'impiego di Sassari.

Gucci pronto a sbarcare nell'alta orologeria con una collezione composta da quattro linee, ognuna legata agli elementi classici del marchio, ovvero gli elementi naturali, flora e fauna e, naturalmente, la doppia G. In occasione del centenario la maison Fiorentina ha già lanciato il primo modello sul mercato, il Gucci 25H, con un numero caro al direttore creativo Alessandro Michele, il 25. Anche il nuovo calibro, GG727.25 (il primo movimento sviluppato e realizzato dalla manifattura Kering situata a La Chaux-de-Fonds), ha numeri simbolici: il '7' evoca un senso di completezza, il '2' rappresenta equilibrio e cooperazione, e il '5' simboleggia curiosità e libertà.

La nuova collezione di orologi di Alviero Martini Prima Classe si fa ispirare dal fascino delle isole più belle del pianeta, tra cui spicca la splendida isola siciliana di Panarea. 

La più antica isola delle Eolie riesce ad incantare le viaggiatrici più sofisticate per la sua atmosfera sospesa tra tradizione e modernità. 

Panarea è una linea di orologi intramontabili, con cassa rettangolare fine ed elegante, che conquistano con dettagli sorprendenti. Il cinturino in pelle cocco è un delizioso dettaglio che dona un tocco unconventional chic. Il richiamo all'inconfondibile mappa Geo di Alviero Martini 1° Classe è un invito al viaggio inciso sul quadrante gold che risalta in contrasto con la cassa e il bracciale in rose gold. 

I modelli Alviero Martini 1° Classe watches sono segnatempo preziosi e iconici che abbracciano ogni avventura esotica o urbana con la giusta dose di leggerezza ed eleganza, dando un valore al proprio tempo. 

Ogni orologio è pensato per viaggiatrici contemporanee che ricercano bellezza ed eleganza e apprezzano il design creativo del Brand e vogliono essere impeccabili, sempre.  

Pininfarina Segno Cambiano Luxury Leather Limited 1000, è un prezioso oggetto da collezione senza tempo. L’iconica Pininfarina Cambiano è impreziosita dall’esclusivo e pregiato pellame della selleria Pininfarina recuperato dal processo produttivo delle prestigiose Sportcars ONE-OFF edition Pininfarina.

Dieci differenti pellami lavorati a mano con impunture a contrasto, espressione del talento artigianale dell’Azienda, sono scelti uno ad uno in tonalità classiche e tradizionali o in sfumature più contemporanee per dare un’ulteriore tratto distintivo a questa inimitabile Limited Edition di soli 1000 pezzi unici e irripetibili.

Il puntale in lega metallica Ethergraf®, permette di scrivere senza limiti su carta comune per ossidazione, lasciando un tratto leggero come quello della grafite e preciso come l’inchiostro.

I designer Jaguar hanno creato una gamma di oggetti esclusivi per le celebrazioni del 60° anniversario di una leggenda del mondo automobilistico: la E-type 1961. La Jaguar E-type 60th Anniversary Collection include creazioni artistiche, t-shirt e modellini in scala, ispirati ai due viaggi intrapresi dalla sportiva Jaguar da Coventry fino in Svizzera per il debutto mondiale della vettura al Motor Show di Ginevra. Anche questi oggetti rendono omaggio ai due modelli “9600 HP” e “77 RW”, che hanno ricoperto un ruolo fondamentale nel corso della prima apparizione assoluta della E-type nel marzo del 1961.

Gli oggetti della Collection sono stati creati da Jaguar Design Studio, con la supervisione di Julian Thomson, Jaguar Design Director. Due creazioni artistiche intitolate “From Coventry to Geneva” (“Da Coventry a Ginevra”) rendono omaggio all’indimenticabile debutto pubblico della E-type. Rigorosamente limitate a 60 unità e dotate di cornice, ciascuna viene fornita con certificato di autenticità.

L’opera illustrativa The Journey to Geneva '61, descrive in puro stile pop-art la storia dietro il reveal dell’auto. Quest’opera, limitata a 600 esemplari, è un’altra creazione esclusiva di Jaguar Design; stampata su una specifica carta per creazioni artistiche verrà fornita senza cornice. Lo stile pop-art è stato utilizzato anche per la realizzazione della grafica di una serie di t-shirt a tiratura limitata. Saranno solamente 960 gli esemplari disponibili, realizzati in morbido tessuto jersey misto cotone in colore grigio, con una finitura in stile vintage per onorare gli anni 60 e la E-type.

La sofisticata collezione Virtus prende il nome e il logo dall'ambita Versace Virtus Bag. Una "V" barocca ravvivata da accenti di foglie d'acanto su fine porcellana è il segno distintivo di questa nuova collezione regalo Rosenthal incontra Versace. Soprattutto il vaso e i vassoi, sui quali la "V" è impressa in oro come rilievo tridimensionale, sembrano particolarmente eleganti. Un vaso limitato con tre rilievi completa la collezione.

Rosenthal può avere una delle più lunghe tradizioni delle aziende tedesche, ma è anche una delle più moderne. Proprio come oltre 140 anni fa, Rosenthal sviluppa prodotti sia per clienti finali esigenti che per esigenti clienti professionali del settore della ristorazione e alberghiera. I prodotti si distinguono per forma, funzione, qualità e artigianalità eccezionali e rappresentano un bene culturale “made in Germany”, che non smette mai di coniugare innovazione e creatività. 

Con il suo design in porcellana pluripremiato, le collezioni lifestyle alla moda e i classici moderni ed eleganti, il marchio Rosenthal alza il livello più volte per l'estetica e l’individualità. Figure affermate del mondo dell'architettura, del design e dell'arte, ma anche dei nuovi arrivati ​​e dei talenti più in voga nelle collezioni di tavoli da pranzo design avant-garde, favoriscono la gioia di dare e creano arredi sofisticati. 

Le collezioni sono prodotte nella fabbrica di porcellana Rosenthal a Selb e nella fabbrica di porcellana "Thomas am Kulm" a Speichersdorf, che offrono alcuni degli impianti di produzione più avanzati dell'industria della porcellana in tutto il mondo e forniscono una produzione sostenibile con un uso attento delle risorse grazie agli investimenti lungimiranti che sono stati fatti.

Matild Palace, a Luxury Collection Hotel, Budapest, aprirà a giugno, a seguito di una straordinaria trasformazione durata cinque anni per riportare il palazzo al suo antico splendore e reinventare l'edificio trasformandolo in un hotel di lusso. Attraverso gli interni progettati dal premiato MKV Design, guidato dalla fondatrice dello studio Maria Katsarou Vafiadis, l'estetica interna della proprietà celebra il ricco patrimonio dell'edificio, radicato nella cultura e nell'alta società di Budapest, creando allo stesso tempo una nuova destinazione moderna perfetta sia per i residenti sia per i viaggiatori internazionali.

Completato nel 1902, il palazzo fu un edificio rivoluzionario ad inizio secolo e rimane uno dei più riconoscibili di Budapest. La proprietà è patrimonio mondiale dell'UNESCO ed è uno dei due edifici la cui realizzazione fu commissionata da Sua Altezza Imperiale e Reale Maria Klotild di Sassonia-Coburgo e Gotha. Porta d'accesso al famoso Ponte Elisabetta, la struttura, riccamente ornata, originariamente ospitava caffè, negozi e gallerie oltre ad appartamenti residenziali ai piani superiori.

Gli ospiti vengono invitati a prender parte a un vero e proprio viaggio nel tempo, a partire dalle porte del palazzo. Lo storico ingresso è stato valorizzato con magnifiche luci a sospensione composte da singoli pezzi di porcellana in un omaggio alla tradizionale d’arte ungherese di Zsolnay. In tutta la proprietà, una tavolozza di colori tra verde acqua, oro e rame riflette le tonalità degli edifici iconici di Budapest e i loro caratteristici tetti.

La lobby principale e la reception donano un senso di serenità e di evasione dalla città con un design elaborato e dettagli sulle finestre che proteggono la vista delle strade affollate della città mentre si procede al check-in.  Nella lobby è possibile ammirare una collezione di foto storiche che offre una visione della storia di Budapest e del palazzo originale; sono esposte su una parete intorno a un ritratto appositamente commissionato della Duchessa. Al centro dello spazio, un elegante lampadario su misura rende omaggio a un raffinato gioiello tramandato alla Duchessa attraverso molte generazioni della famiglia Asburgo.

Si può unire la comodità di una sneaker con la classe di una scarpa elegante? Sì, se parliamo della nuova collezione Seishou. L’idea nasce dalla volontà di legare l’artigianato italiano allo stile giapponese, portata avanti dai Fratelli Borgioli (storici produttori italiani dal 1946), che hanno coinvolto i designer giapponesi Ikeda & Matsuzaki.

La collezione Seishou è realizzata con tecniche complesse che al giorno d’oggi pochissimi calzaturifici ancora applicano, come la suola fresata su forma, la lavorazione Blake con increne e l’utilizzo di materiali naturali.

«SEISHOU è una collezione ibrida che associa un design classico ad uno stile moderno. Il concept e il design giapponese si esprimono attraverso l’artigianalità delle scarpe italiane – ha dichiarato Yuko Matsuzaki, Designer di scarpe presso Ikeda & Matsuzaki – La nuova linea incorpora il concetto di autentica calzatura italiana ed un gusto che riflette lo stile di vita giapponese moderno».

 

FOTO: Fratelli Borgioli

Quest'anno segna la nona edizione del Lexus Design Award, che è stato istituito per sostenere i creatori emergenti. Il programma riconosce i nuovi talenti del design e mette in mostra le loro innovazioni su una piattaforma internazionale importante e rispettata. Nel selezionare i sei finalisti di quest'anno, i giudici hanno cercato idee innovative che incarnassero i tre principi chiave del marchio Lexus - Anticipare, Innovare e Coinvolgere - con un'enfasi sul design che porta a un domani migliore.
 
Finalisti del Lexus Design Award 2021:
 
CY-BO di Kenji Abe (Giappone)
Materiale da imballaggio sostenibile e riutilizzabile che può essere assemblato come le cellule.
 
Heartfelt di Gayle Lee e Jessica Vea (Nuova Zelanda e Tonga, con sede in Nuova Zelanda)
Un dispositivo che permette gli abbracci virtuali.
 
InTempo di Alina Holovatiuk (Ucraina)
Guanti che possono aiutare a distrarsi nelle situazioni stressanti mediante un nuovo utilizzo di ritmo e musica.
 
KnitX di Irmandy Wicaksono (Indonesia, con sede negli Stati Uniti)
Lavorazione a maglia digitale 3D di tessuti funzionali ed elettronici per un'interazione visiva, uditiva e tattile multimodale.
 
Solar Desalination Skylight di Henry Glogau (Nuova Zelanda e Austria, con sede in Danimarca)
Dispositivo che utilizza l'acqua di mare per creare luce naturale diffusa, acqua potabile e sale residuo per la creazione di energia.
 
Terracotta Valley Wind di Intsui design (Cina, con sede in Giappone)
Un sistema di raffreddamento evaporativo in terracotta per le stazioni della metropolitana che utilizza il vento indotto dal treno per funzionare.
 
Il panel di giuria e mentori del #lexusdesignaward2021 è stato annunciato lo scorso settembre 2020: Leading figures in global design complete the judging and mentoring line-up for the #lexusdesignaward2021.
Il giudice Greg Lynn ha dichiarato: “Nel mezzo di un clima mutevole e di una pandemia globale, c’era un’urgenza prevedibile per i problemi affrontati dai progettisti. In tutte le proposte che abbiamo visto, c'era anche un'umanità e un aspetto intimo”.
 
A metà gennaio i sei finalisti hanno partecipato a un workshop di cinque giorni con i quattro mentori del Lexusdesignaward2021: Joe Doucet, Sabine Marcelis, Mariam Kamara e Sputniko!. Dopo il workshop, il mentore Mariam Kamara ha detto: “Le sessioni di mentoring sono state molto stimolanti. Sono stata colpita dal livello di ottimismo e impegno che i finalisti hanno mostrato nei loro progetti. In questo nuovo mondo rimodellato dal COVID-19, le loro visioni e sensibilità sono un dono per tutti noi. Ognuno di loro era incredibilmente appassionato ai progetti e ha dimostrato una forte motivazione ad approfondire e fare le ricerche necessarie per rafforzare il risultato finale. Sebbene il mentoring fosse da remoto, una combinazione di potenti strumenti online e finalisti ben preparati ha reso il processo fluido, produttivo e divertente. Non vedo l'ora di scoprire dove porteranno i loro progetti nei prossimi mesi”. 
 
I finalisti continueranno a lavorare con i mentori mentre sviluppano i loro progetti verso la selezione del Grand Prix. Una giuria composta da rinomati leader del design: Paola Antonelli, Dong Gong, Greg Lynn e Simon Humphries selezioneranno il vincitore del Grand Prix sulla base dei loro progetti finali e delle loro presentazioni ad aprile 2021.