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Il Trofeo Bindi, il primo giocato dalla PadelArtisti, la formazione di personaggi della tv, dello spettacolo e dello sport che scende in campo per disputare competizioni in favore di cause benefiche, giunge alla sua seconda tappa. Dopo lo straordinario successo del debutto in Versilia, vinto dalla coppia Mara Santangelo, stella del tennis italiano, assieme al bello della tv Marcelo Fuentes, il team di artisti e sportivi appassionati di padel per tornare in campo ha scelto la Sicilia. E l’ha fatto attraverso la partnership con il Gruppo Aeroviaggi, prima catena alberghiera italiana per room market share di proprietà nel 2019 e seconda catena italiana specializzata in località di mare (Sun & Beach Destinations), insignita del premio Booking Traveller Review Awards 2021.

Scenderanno in campo Gilles Rocca e Roberto Ciufoli reduci dall’Isola dei Famosi, Manila Nazzaro con Lorenzo Amoruso, Giacomo “Ciccio” Valenti, Ludovico Fremont, Marco Bonini, Matteo Nicoletta, Sofia Bruscoli, Emiliano Ragno, Antonio Mezzancella e Georgia Manci, Marco Vivio e Pippo Palmieri. L’evento avrà luogo dal 12 al 15 luglio nella splendida cornice del Pollina Premium Resort.

Tanti gli sponsor che sostengono l’iniziativa e che contribuiranno alla perfetta riuscita della manifestazione: Bindi Dessert, Salumificio Fratelli Beretta, Prosciutto di Carpegna, Givova, Federici Sofà e Huracan,  fornitore ufficiale delle pale (non chiamatele racchette)    della PadelArtisti.

PadelArtisti  ha scelto di sostenere  “Il sorriso negli occhi di Micol” per sensibilizzare il pubblico sulla storia della piccola Micol di 4 anni e della giovane mamma Beatrice, che ogni giorno combattono insieme contro una rarissima malattia genetica (malformazione del gene WWOX).

E’ dalla Sala Consiliare di Palazzo Natta, sede della Provincia di Novara, che è stata presentata la stagione del 2021 dello Sporting Club Monterosa Novara. L’intero Direttivo e Staff di uno dei più grandi Centri Ippici d’Italia, ha illustrato la nuova grande sfida per riportare al centro delle nostre vite lo sport e gli eventi dedicati alle famiglie.

Dal 2015, infatti, lo Sporting Club Monterosa, ha dato alla Regione Piemonte grande lustro negli Sport Equestri nella disciplina del Completo, riportando così il territorio regionale tra i protagonisti dell’equitazione nazionale ed internazionale.
Lo Sporting Club Monterosa Novara, sotto l’egida della FISE, si estende per circa 240.000 mq. oltre a 500.000 mq di area boschiva; immerso nella campagna novarese lungo il corso ancora selvaggio del Torrente Agogna, e consente di vivere il proprio tempo libero nel verde e in assoluto relax.

La stagione 2021 rilancia le iniziative presentate nella stagione 2020, interrotta a causa della Pandemia Covid-19, e “raddoppia” con la presentazione di nuovi eventi che legano, in un indissolubile connubio, il mondo degli sport equestri con la partecipazione del grande pubblico.
Il calendario partirà domenica 7 marzo con il primo concorso di completo di equitazione “Trofeo Guidolin” e, si conclude domenica 10 ottobre con un debutto: la prima edizione di “I tappa Gamba d’Oro”.

Ad intervenire al tavolo dei relatori il Presidente dello Sporting Club Monterosa, Notaio Claudio Limontini, che esprime la felicità di “tornare finalmente attivi dopo il forzato lockdown. E’ un segnale importante di ottimismo e di rilancio di cui il morale del Paese ha assolutamente bisogno, oltre ad essere la prima grande sfida per vivere con – normalità - una situazione di emergenza come quella appena passata. L’equitazione poi è sicuramente tra gli sport ove è maggiore la garanzia di distanziamento sociale oltre ad essere particolarmente formativo per le giovani generazioni”.

Anche il consigliere delegato allo Sport della Provincia di Novara Ivan De Grandis rimarca “il prestigio, le capacità organizzative, le competenze e, soprattutto, le finalità che lo Sporting Club Monterosa ha messo e mette in campo anche in un periodo di difficoltà come quello che stiamo vivendo da un anno a questa parte. Si tratta di un vero e proprio fiore all’occhiello del nostro territorio e, anche in veste di delegato al Marketing territoriale, ho immediatamente sposato e sostenuto i progetti di questa realtà, che si conferma, con il proprio lavoro, uno dei migliori ambasciatori sia delle potenzialità che il Novarese può esprimere, sia anche della pratica dell’equitazione, vissuta sempre con grande attenzione e promossa attraverso eventi che hanno grande valenza sul piano sportivo e agonistico, ma anche per quanto riguarda la promozione di attività legate a temi come il sociale e la tutela dell’ambiente”.

Vola come una farfalla, pungi come un’ape… ma con stile. Versace sale sul ring degli accessori di super lusso e lancia sul mercato un paio di guantoni da boxe in pelle capaci di mandare al tappeto i pugili più modaioli – e facoltosi. Il nuovo accessorio fa parte della collezione Barocco della casa di moda milanese, che ripensa all’indispensabile supporto per i boxeur con lo stile eccentrico che da sempre la contraddistingue.

La prima coppa di Padel, Artisti e Padelle, Primo Trofeo Bindi, disputata dalla neonata PadelArtisti, è firmata Mara Santangelo e Marcelo Fuentes. L’ex tennista di Latina e uno dei belli del piccolo schermo si sono aggiudicati la vittoria di questo torneo. Subito dopo, la coppia formata dall’attore Marco Vivio e dal giornalista e conduttore televisivo Stefano Meloccaro.

La passione per il padel, l’amore per lo sport e per la solidarietà si sono dati appuntamento in Versilia, dove una pioggia di stelle dello sport e dello spettacolo sono scese in campo, in un evento organizzato da Simone Barazzotto (già ideatore e direttore generale della Nazionale Basket Artisti) e patrocinato dal Comune di Pietrasanta.

Il Comune di Pietrasanta da subito ha voluto partecipare all’iniziativa con il suo patrocinio perché la manifestazione si è legata a due tematiche a cui l’amministrazione tiene in particolar modo: sociale ed arte.

Con l’occasione è stata presentata anche la prima formazione della PadelArtisti, squadra di giocatori di questo sport che sta appassionando milioni di persone in tutto il mondo, e che saranno chiamati per giocare in varie competizioni sempre in virtù dell’aspetto solidale che risiede nello spirito di tutte gli eventi ideati dal gruppo di Simone Barazzotto.

Adriana Volpe, Jimmy Ghione, Moreno Morello, Stefano Meloccaro, Gilles Rocca, Matteo Branciamore, Ludovico Fremont, Mara Santangelo, Matteo Nicoletta, Jonis Bascir, Emiliano Ragno, Antonio Mezzancella, Georgia Manci, Emanuela Gentilin, Marco Vivio, Marcelo Fuentes, Paolo Beretta, Pippo Palmieri, Sofia Bruscoli e la nota chef  Ambra Romani che ha curato le cene dell’evento. 

Sono loro i personaggi famosi che hanno animato le due giornate del torneo che si è tenuto al Tennis Taddei di Pietrasanta, e anche al Tennis Raffaeli di Forte dei Marmi.

Il ricavato delle due giornate è stato devoluto interamente all’ associazione “Il sorriso negli occhi di Micol” a favore della piccola Micol di 4 anni che ogni giorno combatte contro una rarissima malattia genetica (malformazione del gene WWOX).

Tanti gli sponsor che hanno sostenuto l’iniziativa, e che hanno contribuito alla perfetta riuscita della manifestazione: Bindi (azienda leader internazionale nel settore dolciario) e Salumificio Fratelli Beretta (leader a livello mondiale nella produzione di salumi). E poi Prosciutto Carpegna, Givova, Federici Sofà, Carnicelli, Bevande Futuriste, Snauwaert, Cose Belle, PiùMè, Cinque Quinti Vini.

E’ stata riconosciuta dall’organizzazione americana Save the Waves Coalition come la prima riserva di surf d’Europa e la seconda del mondo: si tratta della costa di Ericeira, una cittadina di pescatori a soli trenta minuti da Lisbona, dove ogni anno approdano turisti da ogni dove, ma soprattutto gli appassionanti di sport acquatici.

Surf e kitesurf qui sono di casa, grazie alle condizioni metereologiche ideali e alle onde perfette che rompono sia su beach break che reef. Essendo particolarmente esposto alle correnti, il litorale di Ericeira è più adatto ai professionisti, basti pensare che proprio qui si tengono alcune gare dei principali campionati mondiali, come l’ASP World Tour, la World Surf League (WSL) e il QuikSilver Pro Portugal. Tuttavia, nelle baie incastonate tra le rocce non mancano surfcamp adatti anche ai principianti.

Ericeira ha ricevuto questo riconoscimento in base a quattro criteri fondamentali, ritenuti indicativi dell’indiscussa peculiarità dell’area: qualità e consistenza delle onde, caratteristiche ambientali uniche, cultura del surf e supporto da parte della comunità locale.

La riserva si estende per 8 km e comprende spiagge che sono un vero e proprio punto di riferimento mondiale per chi pratica di questi sport, come quelle di Ribeira de Ilhas, di Baía dos Dois Irmãos, la spiaggia Coxos e quella di São Lourenço, dove tra un tuffo e l’altro si potrà scattare la classica foto-cartolina di Ericeira.

Per chi non volesse cimentarsi nel surf esistono altre spiagge in cui l'acqua è più calma: una di queste è la Praia dos Pescadores, inaspettatamente riparata ma sempre magnifica. Anche la cittadina di Ericeira è un gioiello da scoprire durante questa gita fuoriporta: nelle sue viuzze l’atmosfera è accogliente e lo spirito vacanziero si respira durante tutto l’anno.

Lo slittino più esclusivo del mondo arriva dal Nord Europa ed è, naturalmente, foderato in pelle. Si tratta di STIGA Sports X NN07 Snowracer, modello nato dalla collaborazione tra la svedese STIGA Sports, specializzata nella produzione di tavoli da ping pong e articoli per sport all’aperto, e la danese NN07, marchio d’abbigliamento con base a Copenaghen. Lo slittino rappresenta una sorta di variazione sul tema rispetto al modello base dello Snowracer King Size Gt normalmente prodotto da STIGA Sports.

Weekend di sport e allegria, in compagnia dei nostri amici a quattro zampe. Questo è quanto successo allo "Sporting Club Monterosa Novara", centro ippico di riferimento e riconosciuto FISE,  dove ha avuto luogo un Test Race di sleddog su terra.

Il grande successo di partecipazione, con ben 27 team iscritti, ha confermato lo sviluppo di questo sport in Italia. Un weekend che si è trasformato in un vero e proprio evento mondano ed un appuntamento per conoscere questa disciplina all’area aperta, nata da poco meno di 20 anni. La Federazione Italiana Musher Sleddog Sport - F.I.M.S.S. è stata infatti costituita il 18 maggio 2003 a Lugana di Sirmione (BS)ed oggi la FIMSS detiene gli accrediti della International Federation of Sleddog Sport - IFSS (ottenuto nel 2004 durante il Congresso di Varsavia), della Federation Internationale Sportive de Traineau a Chiens - FISTC (ottenuto nel 2005 durante l'Assemblea Generale di Louvain) e della European Sled Dog Racing Association - ESDRA (ottenuto nel 2005 alla Assemblea Generale di Budapest).

Alla giornata hanno preso parte figure di rilievo come il Presidente dello Sporting Club Monterosa Novara, notaio Claudio Limontini, ed il Presidente della Federazione Italiana Musher Sleddog Sport -F.I.M.S.S., dr. Massimo Bassan. Sul campo di gara erano presenti atleti di primo ordine, tra i quali alcuni membri della Squadra Nazionale che hanno potuto testare la struttura. Lo Sporting Club Monterosa Novara, infatti, è stato candidato per eventi come Campionati del Mondo e Campionati Europei di specialità.

Per il Presidente della Federazione Italiana Musher Sleddog Sport -F.I.M.S.S Massimo Bassan: "Gli atleti hanno unanimemente riconosciuto la validità del centro ippico come una straordinaria eccellenza Italiana ed Internazionale, augurandosi di vedere quanto prima eventi a carattere Internazionale e Mondiale in questo territorio anche per confermare la validità dello sport italiano in questa disciplina che vanta nel proprio palmares 6 Campioni Mondiali e 29 Campioni europei. E' stato bellissimo vedere insieme a Claudio Limontini cavalli e cani che hanno passato insieme una bella giornata di sport".

 

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A sinistra Massimo Bassan (Presidente della Federazione Italiana Musher Sleddog Sport), a destra il notaio Claudio Limontini (Presidente dello Sporting Club Monterosa Novara)

Il polo torna a Cortina. A distanza di sei anni dall’ultimo torneo disputato, sabato 22 febbraio la Perla delle Dolomiti tornerà a ospitare un evento di polo su neve. La versione, del tutto inedita, dell’Italia Polo Challenge-Cortina 2020 proporrà una partita con la formula dell’Arena Polo: tre giocatori per team, dimensioni del campo ridotte e massima visibilità per gli spettatori. Il match si giocherà nel Centro Sportivo “Antonella De Rigo” di Fiames e vedrà opposte due squadre di giocatori italiani, argentini e inglesi.

Alessandro Giachetti (Responsabile del Dipartimento Polo della FISE e Consigliere della Federazione Internazionale Polo) è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Luxury Agency News per presentare questo ritorno (in grande stile) del polo a Cortina.

«Questo evento nasce dalla volontà della FISE e del Comune di Cortina d’Ampezzo di riportare il polo nella Perla delle Dolomiti. Negli anni passati in tanti avevano cercato, vanamente, di riportare questo sport a Cortina. Visti i precedenti, la FISE ha deciso di prendere in mano la situazione e, grazie ad un accordo con il Comune di Cortina, è stato identificato un comitato organizzatore, che poi è lo stesso di Italia Polo Challenge (il torneo organizzato durante il concorso di Piazza di Siena dal giocatore argentino Patricio Rattagan, ndr). Cortina, quindi, andrà ad inserirsi nel circuito di Italia Polo Challenge. Visti i tempi stretti, dato che il tutto è nato solamente a gennaio di questo anno, si è però deciso di non far entrare da subito la tappa di Cortina come competitiva, ma solamente a scopo di esibizione illustrativa, seppur ad alto livello tecnico».

La novità importante sarà la location: il tutto, infatti, verrà svolto a Fiames e non più a Misurina come accadeva anni fa. «Per la prima volta – prosegue Giachetti – si giocherà a polo sulla neve ed in notturna (alle ore 18, ndr). Il tutto sarà propedeutico a dei tornei che si svolgeranno a partire dal prossimo anno per inseguire il sogno di riportare il polo tra gli sport olimpici. Essendo difficile portarlo alle Olimpiadi estive, infatti, FISE e FIP stavano puntando ai giochi invernali.  Fortuna poi ha voluto che, l’anno scorso, il CIO abbia assegnato all’Italia le Olimpiadi invernali del 2026. Sicuramente un aiuto fondamentale al progetto che la FISE e la FIP stanno portando avanti, grazie anche all’impulso importante che sta dando il Segretario Generale FISE Simone Perillo, grande appassionato della disciplina e neo giocatore».

Ma cos’è l’arena polo? «È – spiega Giachetti – una variante del polo, ma sicuramente molto più fruibile del polo classico. Normalmente i campi e le attrezzature sono molto impegnativi, basti pensare che ogni giocatore deve avere almeno quattro cavalli per cambiarne uno a tempo. Questa è sempre stata la difficoltà di sviluppo del polo. Con questa nuova tipologia di competizione, invece, la partita si disputa in un arena con dimensioni del campo ridotte, sfidandosi in un tre contro tre con meno tempi di gioco».

I vantaggi, ovviamente, sono molteplici: «Così facendo si abbattano enormemente i costi, anche perché i campi per l’arena polo esistono già in tutti i centri di equitazione. O basta anche un campo da calcio, presente in qualsiasi località. La cosa più importante, inoltre, è che con un campo ridotto gli spettatori fruiscono maggiormente delle spettacolo a livello visivo. Un discorso importante anche per le riprese televisive». Più fruibilità per gli spettatori, ma anche una strategia per portare il polo nel cuore delle città, come spiega Giachetti: «Il polo, viste le grandi dimensioni richieste per i normali impianti, si deve giocare sempre distante dal centro cittadino, mentre con questa nuova variante ci sarà la possibilità di arrivare nel cuore delle città».

Il polo nel cuore delle città, passa proprio da Cortina. Una location unica che, da 40 anni, ha legato il suo nome a questa disciplina. «Negli anni sono cambiati molti scenari, con centralità sul lago di Misurina che, però, non appartiene al Comune di Cortina ma a quello di Auronzo. Per vari motivi, tra cui le temperature non ottimali per giocare su un fondo ghiacciato, si era accantonata per un po’ la location. Anche per questo motivo – spiega Giachetti – l’evento del 22 febbraio è in programma di notte».

Ma Cortina, ovviamente, non può non tener conto del lifestyle! Ecco allora che dopo la partita, nel puro stile del mondo del polo, la serata proseguirà nella tensostruttura allestita a bordo campo, per festeggiare il ritorno nella Regina delle Dolomiti. «Abbiamo pensato di organizzare l’evento alle ore 18 per creare anche convivialità. Dopo una bella sciata ci si potrà gustare un aperitivo con vista sulla partita di polo!».

Ma quali sono i progetti futuri del polo in Italia? Ce li illustra lo stesso Giachetti: «Innanzitutto, come federazione, puntiamo ad allargare iniziative come questa dell’Italia Polo Challenge, progetto che sta a cuore alla FISE, in diverse città. L’obiettivo principale, poi, è quello di arrivare alle Olimpiadi come disciplina.
In questa prima fase di sviluppo per l’arena polo, inoltre, stiamo anche coinvolgendo i bambini. Siamo infatti entrati nei vari circoli italiani, facendo giocare i bambini sui pony. Attualmente i numeri sono incoraggianti, con più di 150 bambini che si sono avvicinati al polo pony. Stiamo sviluppando dalla base un approccio diretto al polo».

L’evento del 22 febbraio è organizzato da Italia Polo Challenge e dal Dipartimento Polo della Federazione Italiana Sport Equestri, con il patrocinio del Comune di Cortina d’Ampezzo e della Federazione Internazionale Polo. Fanno parte del comitato promotore Marco Di Paola (presidente FISE), Simone Perillo (segretario generale FISE), Alessandro Giachetti (responsabile Dipartimento Polo FISE), Patricio Rattagan (Italia Polo Challenge), Enrico Meneghetti e Fabrizio Paratore.

Nel primo di questi articoli, avente come soggetto il mondo degli eventi, è stato espresso un moto di speranza per un settore che è stato tra i primi ad aver risentito del lockdown.
In questi articoli affronteremo, per ogni appuntamento, un argomento specifico con la sintesi di colloqui effettuati con esperti e professionisti del settore, per avere un quadro il più veritiero ed obbiettivo possibile di quello che sta accadendo.

L’organizzazione di eventi live ha subito una brusca ed improvvisa frenata con il lockdown su tutto il territorio italiano. Un blocco che ha inceppato a catena anche tutti i fornitori che collaborano con le agenzie (Hotel, Agenzie di Viaggio, Catering, Service di Tecnica, ecc…)
Già da tempo questa articolata realtà aveva bisogno di un urgente restyling per sopravvivere nel veloce mondo in cui ci troviamo a vivere. Tale fattore esterno, per quanto negativo, potrà essere la scusa per cambiare alcune dinamiche ormai obsolete con cui ci troviamo a combattere quotidianamente.

Nostra ospite in questo appuntamento è stata Vanessa Fulvio, Responsabile Commerciale di Casta Diva Events Italia e Managing Director della sede romana.

Quali potrebbero essere i sostanziali cambiamenti di cui si ha bisogno?

I convegni, nei limiti del possibile, non si sono fermati, anche grazie alle piattaforme virtuali. Qui i relatori ed il moderatore, insieme agli ospiti, partecipano all’evento attraverso uno schermo.
I mesi di maggio e giugno, per questo mondo, sono considerati “caldi” poiché quotidianamente pieni di eventi di ogni tipo. Essere riusciti a tamponare in questo modo è una sopravvivenza momentanea, ma non potrà essere, in futuro, la soluzione. Pensiamo solo a quanti, in questa limitata realtà virtuale non sono stati considerati: catering, location, alberghi, transfer…
L’importanza dell’evento dal vivo è sotto gli occhi di tutti. La comunicazione visiva e la presenza, anche se solo da un palco, trasmette alla platea quello che uno schermo non potrà mai sostituire.

Una Soluzione?

“Eventi Ibridi”. Una sorta di via di mezzo per cui avremo una platea dal vivo ma anche una virtuale, il che permetterebbe a tutti di partecipare sia dal vivo che da remoto. Quest’ultima parte potrebbe presenziare “da remoto”, seguendo direttamente da ovunque si trovi.
Belle le convention con 3.000 persone, ma bisogna dare la possibilità di vivere l’emozione di una manifestazione anche a chi non può farlo e sicuramente certi costi sono diventati inutili in momenti come questo. Questo tipo di organizzazione potrebbe essere uno spiraglio di luce.

Quali saranno le agenzie che sopravviveranno a questo periodo?

Passeranno incolumi questo periodo le realtà che saranno state in grado di adeguarsi con un prodotto diversificato: una comunicazione adeguata al periodo, ad esempio. Casta Diva produce anche spot ed in questo momento storico questa forma di comunicazione è stata considerata “bene primario” insieme alle telecomunicazioni e al comparto alimentare.
Casta Diva ha organizzato per Huawei un concerto con circa 120 mila spettatori virtuali. Adeguarsi, in questo caso, credo sia un pallido eufemismo.

Quando possiamo prevedere una ripresa?

Non ci prendiamo in giro… il colpo è stato pesante, l’anno chiuderà con almeno un -50% per questo comparto. Le aziende investiranno di meno e ridurranno il budget ed era prevedibile. Forse, però, la luce in fondo al tunnel sarà data dagli investimenti che verranno fatti in tecnologia. Impareremo a fare delle convention più corte in termini di tempo e gestite in maniera più funzionale.

 

Da questo incontro, anch’esso virtuale, è scaturito un bel dialogo; il mondo degli eventi sta finalmente cominciando a cambiare il suo modus operandi.       

Porsche ha deciso di ampliare il suo mercato producendo anche biciclette elettriche. La Porsche eBike Sport è una vettura adatta alla vita in città, mentre la Porsche eBike Cross è dedicata agli amanti delle gite fuori porta su terreni dissestati.

La Porsche eBike Sport è un’elegante eBike realizzata da Porsche in collaborazione con ROTWILD. Questa vettura elettrica è dotata di potente motore Shimano e supporto Pedelec fino a 25 km/h. Grazie alle sue caratteristiche è perfetta sia per i percorsi brevi in città che per quelli lunghi.

La nuova Porsche eBike Cross invece potrebbe essere definita la bici per le gite fuori porta, perfetta da utilizzare fuori dai sentieri battuti e lontano dalle strade. Con il suo potente motore Shimano dimostra la sua piena capacità su terreni difficili e offre le massime prestazioni.

Entrambe le eBike sono dotate di un display a colori Shimano in grado di mostrare in tempo reale la velocità, la distanza e la portata. Nonostante si stia parlando di bici elettriche, i prezzi delle superbike di Porsche sono equiparabili a quelli di una automobile. La Porsche eBike Sport, infatti, può essere acquistata ad un prezzo di 10.242 euro, mentre la Porsche eBike Cross è più economica: 8.192 euro.

Il golf, si sa, è roba da ricchi. Forse, o soprattutto, per questo Mercedes ha allungato la sua mano sul settore. La casa della stella, collaborando con Daimler Think & Act Tank Business Innovation e con il noto produttore di golf Garia, ha elaborato un buggy per scarrozzare gli appassionati sui green.

Mercedes-Benz Style Edition Garia Golf Car, che ben presto potrebbe diventare un vero e proprio must del green, nasce dai consigli che la casa di Stoccarda ha chiesto ai diretti interessati. Nel 2013, infatti, Mercedes aveva lanciato dei sondaggi riguardanti il mondo del golf. Il risultato è l’elegante buggy della stella.

Il mezzo elettrico è spinto da 3 kW di potenza, che permette una velocità massima di 30 km/h. Per un “pieno” alle batterie agli ioni di litio, servono circa 6 ore. Il cart, che pesa circa 440 kg e ne può caricare altri 460, mantiene l’animo Mercede anche sul green di gioco.

Frigorifero posizionato sotto la panchetta, uno scomparto per riporre le palline da golf e portabevande sul quadro strumenti. Ottimo l’impianto vivavoce con Bluetooth – con cui si possono connettere telefono e gallerie musicali – ed altoparlanti Hi-Fi integrati nella parte posteriore del padiglione. Inoltre si possono visualizzare i contenuti del proprio smartphone sul touchscreen della Golf Car.

L’eleganza di Mercedes non conosce confini. Neanche quelli del green.

"Un ricordo molto nitido che mi strappa sempre un sorriso è stato quando mia nonna mi regalò una cartellina di colore blu che conteneva tutti gli accessori per il ricamo ed io inizi a cucire con lei, in Agosto, su un balcone di Roma." Arianna Di Lembo, 40 anni, ci racconta della sua eterna passione per la moda diventata una professione a 360 gradi, che la vede impegnata tra teatro, cinema, sfilate ed insegnamento.

Qual è stato il tuo percorso accademico?

Come percorso accademico io intendo la formazione professionale  aldilà delle certificazioni, penso sia molto più importante l'esperienza. Il mio, ad esempio, è iniziato quando avevo quattro anni, vengo da una famiglia di sarte e già da bambina mi ritrovavo a giocare tra stoffe e i ricami.  Inteso nella forma tradizionale non l'ho infatti intrapreso. Nel 98', quando ero ancora alle superiori c'era un sistema scolastico chiamato terziaria che permetteva ai giovani di affacciarsi al mondo del lavoro. Proprio in quell'occasione conobbi uno stilista spagnolo, molto creativo, che mi prese a lavorare con lui per quattro anni. Dopo questo intenso periodo di formazione avevo però esigenza di certificare quello che sapevo fare e quindi tutti i diplomi e i vari corsi, ad esempio quello per taglio storico, sono arrivati dopo. Vado molto fiera dell'ultimo master a cui ho preso parte , grazie al quale mi sono confrontata con dei costumisti di fama internazionale  tra cui il premio oscar Gabriella Pescucci, Carlo Poggioli e poi Alberto Spiazzi, al quale mi capita spesso di fare da assistente.

Ti dividi tra teatro e cinema, quale ambito preferisci?

Ho lavorato a teatro per tanti anni, solo una volta  aver conseguito il diploma nel 2017 all' A.S.C (Associazione  Italiana Scenografi, Costumisti e Arredatori) ho iniziato a muovere i primi passi sui set cinematografici. In totale onestà devo dire che questi primi passi  non li ho sentiti totalmente miei. Adoro il teatro, amo l'odore di quel meraviglioso spazio, uno spazio che si trasforma in realtà differenti in pochi attimi, amo lo scricchiolio del palco e le luci che danno calore, amo anche il silenzio, mi emoziona e mi commuove. L'esperienza teatrale è sicuramente quella che preferisco ma è la meno proficua. il teatro è povero, non lascia spazio a tutti e si lavora poco e niente, soprattutto nei teatri minori. Non odio lavorare nel cinema, sia ben chiaro, è solo che non mi dà le stesse emozioni.

Oltre ad essere una sarta sei anche una stilista e da due anni hai deciso di dedicarti alle sfilate, perché questo cambio di rotta?

Lo stilista che mi ha formata faceva moda ma con un  retrogusto di costume. In quel periodo  ho iniziato a partecipare alle prime sfilate da assistente. Il fatto è che io adoro tutto ciò che si può toccare e modellare con la stoffa, che si tratti di costume o alta moda, sono cose diverse ma che viaggiano parallelamente. Questo cambio di rotta è stato un caso. Hanno iniziato ad invitare me e i miei abiti a partecipare alle  sfilate.  In questi ultimi due anni ho ripreso a sfilare  dopo tanto tempo, ma questa volta da protagonista. Mi lusinga essere richiesta e mi elettrizza l'idea di sottoporre allo spettatore lo story telling della mia collezione, ho qualcosa da raccontare e voglio essere ascoltata!

Il tuo stile Gotico Dark Chic è inconfondibile, in che modo ti rappresenta?

Come ho detto prima le mie non sono semplici sfilate ma performance durante le quali mi rivolgo spesso alle donne vittime di violenza, perché purtroppo so cosa vuol dire.  Il nero è un colore che mi ha sempre accompagnata perché nel buio c'è più serenità e silenzio rispetto alla luce e al rumore del giorno. La mia concezione di dark si allontana dagli estremismi punk, emo o heavy. Lo vedo sotto una chiave molto più elegante e sofisticata, come un luogo dove risiedono tutti i colori, le speranze, i sogni e che mi rappresenta appieno.

Sei anche docente di sartoria e modellistica, è un lavoro che ti soddisfa?

Molto. L'insegnamento è qualcosa che mi viene spontaneo, ancora oggi ho allievi che mi chiedono consigli e pareri a distanza di anni. Mi piacciono il contatto e la comunicazione costruttiva perché penso che dagli incontri e dallo scambio possano nascere delle cose belle e io sono una fan delle cose belle. Insegnare, trasmettere, formare non è solo una cosa che fa crescere l'altro, si cresce insieme e con soddisfazione.

Credi ci sia attenzione in Italia a livello istituzionale nel promuovere questo mestiere?

In Italia viviamo  di rendita, siamo eredi del made in Italy, dei grandi artisti e degli artigiani. Con il tempo ci siamo imbastarditi, l'artigianato è in calo, e non perché non voglia esistere, semplicemente la moda viaggia veloce e l'artigiano ha spazi e tempi non adatti. Non posso dire che non ci sia attenzione a livello istituzionale, i corsi di formazione sono tanti e di vario genere, molti però non sono alla portata di tutti  e non permettono a chi ha talento di emergere. Lo stato dovrebbe tutelare di più i talenti nascosti o costretti a rinunciare, dovrebbero esserci molte più possibilità. E' una frase fatta ma le cose non sono più come una volta, bisognerebbe ricominciare da capo, iniziare dalla formazione.

Cosa hai in cantiere? Quali sono i tuoi progetti futuri?

La situazione che stiamo vivendo oggi non mi da molto spazio per pensare al futuro. Un progetto che seguo ora è quello di cucire le mascherine per le persone e gli ospedali, a titolo gratuito. Tutte le sfilate, i concorsi e gli shooting che avevo in agenda sono ovviamente saltati. Ho un sogno nel cassetto però! Quello di poter creare opportunità attraverso delle associazioni  per le donne vittime di violenza domestica, formarle nella sartoria e dare loro la possibilità di creare un'impresa, ecco questo è un progetto che vorrei riuscire a realizzare.