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Dopo mesi di incontri, confronti e progetti, a Terrazza Caffarelli le migliori eccellenze del nostro Paese, hanno presentato “La Roma che vogliamo”, un progetto di riqualificazione dedicato alla ristorazione, organizzato dall’ARCS.

Economia, sostenibilità energetica e il ruolo internazionale della Capitale, sono queste le tematiche affrontate da ristoratori, politici e addetti ai lavori che sono intervenuti, per parlare di sostenibilità e ruolo economico delle attività di ristorazione. Spazio anche a turismo, dehors, indici di sostenibilità e, focus sulla nuova emergenza riguardante i rincari di luce e gas.

Angelo Giraldi e Enrico Pierri – rispettivamente dei ristoranti Angelino ai Fori e Il Sanlorenzo, aderenti all’ARCS – hanno posto in evidenza come «Roma debba dotarsi di spazi all’aperto all’altezza del suo nome. Le altre città si sono attrezzate, come ad esempio Firenze, Verona, Rimini e tante altre, diversificando anche le offerte. I dehors sono importanti in tutte le grandi città europee, come modello affermato a Parigi, e dobbiamo farlo anche a Roma. Noi, come ARCS, proponiamo un modello innovativo, sulla falsa linea di quelli già presenti in Europa, con un occhio anche al fatturato. C'è volontà e si può fare, siano un tessuto produttivo importante e vogliamo fare la nostra parte per il bene di Roma e preservarne il grande patrimonio».

I ristoratori hanno anche parlato del questionario per aderire all’Index di NeXt Economia, un modo per autovalutarsi e puntare all’eccellenza: «Ci mette davanti alle nostre responsabilità e ci fa capire meglio come agire e prendere coscienza del nostro lavoro in maniera effettiva. Così l'imprenditoria cresce. Anche il comparto energetico, ovviamente, è importante. Avere fonti pulite e rinnovabili all’interno dei dehors, ad esempio, ci consentirebbe di alimentarli mantenendo la bellezza e il decoro dei palazzi romani».

Valeria Baglio (Capogruppo PD all’Assemblea Capitolina) ha dichiarato: «Roma non è un modello unico. Quindi bisogna presentare modelli diversi per i vari quadranti della città. Questa proposta da ARCS, anche per noi amministratori, deve essere un'occasione da cogliere. In una città come Roma il turismo, e a cascata la ristorazione, sono temi da preservare, visto che sono, banalmente, anche un tornaconto per il Comune per avere più fondi da offrire ai cittadini attraverso servivi. Questa proposta è un'opportunità anche per migliorare il decoro della città, troppo spesso criticato. L'obiettivo del decoro, del controllo come previsto dall’Index di NeXt, l'efficienza energetica e la qualità saranno sicuramente punti centrali del nostro lavoro. Ma non solo nell'ambito della ristorazione. Questo deve essere solo il punto di partenza. È un lavoro da ampliare e il Comune è pronto a colloquiare e a collaborare per il bene della città. Un progetto ulteriormente positivo, perché vedrà la collaborazione con gli studenti della nostra città per le proposte che poi verranno utilizzate come proposte per i nuovi dehors».

Luca Raffaele (Direttore Generale NeXt Economia), oltre a spiegare il percorso di Next al fianco dei ristoratori dell’ARCS, ha precisato: «Quello dei dehors deve essere un pretesto per la rigenerazione urbana. Bisogna capire come agire. Se ho un bel dehors, ma un ristorante non attento al sociale e all'energia, creo semplicemente un danno, invece che una cosa positiva. Per questo abbiamo proposto ai ristoratori un index di qualità per generare una ristorazione sostenibile. Il NeXt Index ESG è un sistema di indicatori per valutare in maniera effettiva la sostenibilità, grazie al quale le aziende che aderiscono vengono valutate e accompagnate in percorsi di sviluppo sostenibile. Con ARCS abbiamo lavorato per adattare l’index alla realtà dei piccoli ristoratori, per rendere il progetto replicabile anche in altri territori. Il modello di impresa sostenibile che ne deriva può essere un elemento di imitazione per nuovi e aspiranti ristoratori che vogliono creare un impatto positivo per la loro comunità».

Raffaele Chiulli (Presidente SAFE), parlando della parte energetica, ha dichiarato: «L’efficientamento energetico è un tema dal quale non si può più prescindere. Con ARCS vogliamo vedere come si può migliorare il lavoro e dipendere meno dal consumo di energia, soprattutto in questo momento delicato. E’ quanto mai urgente mettere a fattor comune le best practices a livello nazionale e internazionale, per creare un percorso e un modello per Roma».

Luciano Spartaco Di Carlo (docente dell’IPSEOA Tor Carbone di Roma) ha presentato, invece, il progetto creato in collaborazione con ARCS, ANP (Associazione Nazionale Presidi), SAFE Energia, NeXt Economia e Musa Formazione. «Sposiamo volentieri iniziative come queste, perché aiutano a crescere la scuola alberghiera e i nostri ragazzi. Ci rendiamo disponibili per la parte più operativa del futuro della ristorazione». L’istituto della Dirigente Cristina Tonelli, infatti, collaborerà con Musa Formazione, azienda leader nel settore della formazione professionale, per sviluppare un render di dehors, seguendo le indicazioni degli studenti che prenderanno parte al progetto con un occhio, visto il momento delicato, all'efficienza energetica.

Cristina Costarelli (Presidente ANP Lazio) ha infine dichiarato: «Crediamo molto nel valore educativo di questa esperienza, che sarà un’occasione per gli studenti di aderire ad un progetto stimolante e costruttivo»

Dalle scuole, da ARCS e da Musa Formazione nascerà un modello di alta qualità in aperto confronto con NeXt Economia e SAFE. Solo così Roma, finalmente, sarà al pari delle migliori capitali europee.

 

 

Una ricerca, pubblicata su Frontiers in Nutrition, ha concluso che le strategie di marketing basate sul gusto potrebbero rivelarsi il modo più efficace per promuovere cibi a base di insetti. Secondo i ricercatori ci si dovrebbe concentrare sulla promozione degli insetti come "gustosi", "lussuosi" o "prelibatezze esotiche" per cambiare l'atteggiamento verso gli alimenti che contengono proteine derivanti dagli insetti.
 
L'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura sostiene argomenti relativi agli insetti commestibili dal 2003. L'agenzia sottolinea che il consumo di insetti può essere associato a benefici per la salute e l'ambiente. Gli insetti commestibili contengono proteine, vitamine e amminoacidi di alta qualità. Sono ricchi di fibre, rappresentano una buona fonte di grassi sani come gli omega-3 e sono ricchi di nutrienti come calcio, ferro, vitamine del gruppo B, selenio e zinco. La FAO stima che i grilli abbiano bisogno di sei volte meno mangime dei bovini, quattro volte meno degli ovini e la metà dei maiali e dei polli da carne per produrre la stessa quantità di proteine.
 
Tuttavia, secondo i ricercatori, molte persone sono "diffidenti" o "disgustate" al pensiero del cibo a base di insetti. Ma, molte di queste stesse persone mangiano aragoste o gamberi anche se il loro aspetto è simile a quello di un insetto. I ricercatori hanno dunque indagato i fattori che influenzano gli atteggiamenti nei confronti del cibo a base di insetti.
 
Hanno chiesto a membri del pubblico di Colonia, in Germania, di partecipare allo studio. In primo luogo, i partecipanti hanno visualizzato un annuncio pubblicitario per un'azienda che offre cibo a base di insetti. Il team di ricerca ha scoperto che le pubblicità che promuovevano benefici per la salute e l'ambiente erano "significativamente meno efficaci" di quelle che promuovevano aspetti piacevoli del cibo. 
 
I risultati del team suggeriscono che le future campagne di marketing dovrebbero ritrarre il cibo a base di insetti come "delizioso, alla moda o addirittura lussuoso" se vogliono cambiare efficacemente le abitudini alimentari delle persone. 
 

 

Le 3 Montagne Azienda Agricola di Luigi De Caprio è immersa tra le colline di Canino nella Maremma Laziale, nel cuore della Tuscia, terra di antiche tradizioni apprezzata e coltivata dagli Etruschi per la fertilità dei suoi suoli calcarei e vulcanici. Qui, in un paesaggio suggestivo dove vigne, uliveti e boschi convivono in armonia, si producono vini e olii extravergini d’oliva che esprimono l’anima autentica di questa zona. L’Azienda è in conversione verso un metodo di coltivazione biologico biodinamico, i prodotti nascono dall’amore e il rispetto della natura, offrendo sapori autentici e di alta qualità, sotto la guida esperta di Marisa, Perito Agrario, e Luigi, erede dei valori agricoli familiari.

Le linee di vini incarnano l’impegno per la qualità e la sostenibilità. A partire dalla vendemmia 2024 / 2025, l’azienda ha lanciato sette vini: Merlot, Merlot affinato in barrique, Sangiovese, Sangiovese affinato in barrique, Trebbiano Procanico, Malvasia e Rosé. Ogni varietà racconta la personalità delle vigne, curate con dedizione e metodi agricoli rispettosi dell’ambiente. La vendemmia, eseguita a mano, preserva l’integrità dei grappoli e valorizza le peculiarità di ogni uva. La fermentazione avviene in tini d’acciaio e l’affinamento in botti di rovere, assicurando a ciascun vino un profilo aromatico unico.

L’Azienda Agricola “Le 3 Montagne” produce due linee di olio extravergine d’oliva: Anima Verde e Armonia degli Dei, entrambe fedeli all’identità del territorio di Canino. Anima Verde è ottenuto esclusivamente da olive della varietà Canino, che producono un olio Evo che si distingue per il caratteristico colore verde smeraldo e un gusto deciso e piccante, perfetto per carni rosse, selvaggina e bruschette, questo olio si abbina a piatti sapore intenso.

Armonia degli Dei deriva da varietà di olive Maurino e Leccino, ha un sapore delicato ed un fruttato ricco e variegato, ideale per accompagnare pesce e verdure. Entrambi gli oli sono estratti a freddo entro sei ore dalla raccolta, per garantire freschezza e qualità. Disponibili nei formati da 100 ml, 500 ml, 750 ml e 5 litri, rappresentano un impegno per l’eccellenza e la sostenibilità.

Dici Tignanello e subito si accendono i sensi: la mente attraversa le vaste campagne toscane, baciate dal sole che risplende sugli acini d’uva; il palato sembra già avvertire i sentori di un gusto ricco e armonioso di uno dei vini che, ormai da 50 anni, ha fatto e fa la storia del settore enologico italiano.

Prodotto per la prima volta nel 1970 da Piero Antinori, il Tignanello nasce nella tenuta omonima che si sviluppa a San Casciano in Val di Pesa (Firenze).
Agli albori questo vino presentava la caratteristica di comprendere anche uva Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc, venendo invecchiato in barrique. Una svolta storica per l’enologia toscana, che usciva così dallo schema, stabilito da Bettino Ricasoli, del vino Chianti Classico DOCG.

Dal 1975, però, la lavorazione subì un altro cambio; forse quello decisivo. L'uva bianca venne totalmente rimossa, lasciando la composizione odierna: 80% Sangiovese, 15% Cabernet Sauvignon e 5% Cabernet Franc.

Una formula quasi magica, capace di stupire ed ammaliare i palati di appassionati e cultori da tutto il mondo. Ultimi, ma solo in ordine di tempo, l’ormai ex Principe Harry e Meghan Markle.
Il distacco dalla Casa Reale, sorseggiando un calice di Tignanello, potrebbe essere meno duro.

Il marchio francese di cognac Rémy Martin celebra la cultura del cognac e della musica attraverso una serie di film. Con la serie "Ground’s Melody", 6LACK (pronunciato "black"), che è il regista scelto dalla casa di cognac, rivela come la musica sia fortemente influenzata dalle città e dalle comunità in cui è stata creata, in modo simile alla produzione del cognac. Il primo episodio è incentrato sulla città natale di 6LACK, Atlanta.
 
6LACK spiega come l'energia della città proviene dall'interno dei suoi abitanti. Proveniente dalla comunità, una ricca storia musicale continua a caricare la città. Grandi artisti del passato e quelli che inseguono i loro sogni oggi, hanno viaggiato a Los Angeles da tutto il mondo, ognuno con una dedizione e una perseveranza simili per perfezionare il loro mestiere.
 
Sia nella creazione di musica che nella produzione di Cognac, c'è un'ammirazione per le comunità che promuovono una cultura di eccellenza. Per la musica, l'ispirazione è presa dal ritmo di una città, un quartiere o un territorio: ognuno di questi porta il cuore e l'anima di chi ci vive.
 
Rémy Martin produce i suoi liquori solo a Cognac, in Francia, rendendolo unico per qualità e artigianato. Questo terreno fisico che ha coltivato l'eredità e lo spirito di Rémy Martin è la ragione per cui la casa del cognac si trova saldamente dietro il suo territorio.
 
Non è la prima volta che Rémy Martin ha celebrato la musica che unisce le persone. Ad esempio, la serie Rémy Producers ha onorato l'esplorazione di nuovi suoni da artisti di livello locale e ha creato una nuova piattaforma per produttori musicali e DJ.
 

Nomina – Cucina Ludica: un nuovo ristorante nel cuore del suggestivo rione Monti a Roma.

Ideato dalle imprenditrici Roberta Battista e Francesca Neri, Nomina è il progetto gastronomico dello chef Andrea Fusco, dove la cucina diventa un luogo di divertimento e creatività, offrendo un’esperienza culinaria unica e sorprendente.

Situato nel cuore del suggestivo rione Monti (Largo Angelicum, 1/A), all'interno del complesso storico dell'Angelicum, Nomina si sviluppa su tre spazi distinti: una raffinata sala interna (26 coperti), un dehor verandato (42 coperti) e un intimo giardino esterno (20 coperti). Il design, curato da Rocco Bellanova, è un omaggio all'Old English Eclecticism, ispirato agli antichi viaggiatori del Grand Tour, con richiami agli interni eleganti e sofisticati di quell'epoca, che creano un'atmosfera unica e suggestiva.

Andrea Fusco, chef di lunga esperienza e riconosciuto a livello internazionale, ha consolidato il suo successo nel 2010 ottenendo una stella Michelin con il rinomato ristorante Giuda Ballerino!.
Il suo percorso, arricchito da consulenze e collaborazioni in tutto il mondo, lo ha portato a padroneggiare tecniche raffinate e a interpretare gli ingredienti con una profonda conoscenza. Fusco combina innovazione e tradizione, trasformando ogni piatto in un'esperienza unica, dove il piacere della cucina si unisce alla sperimentazione e alla condivisione. 

La "Cucina Ludica" di Nomina incarna la visione gastronomica dello chef Andrea Fusco in cui il cibo diventa un’esperienza di scoperta, sorprendente e coinvolgente. Alla base di questa filosofia c’è una conoscenza profonda delle materie prime e delle tecniche, unite a un approccio creativo che invita al gioco e alla sperimentazione. Ogni piatto è pensato per sorprendere e incuriosire, trasformando la tavola in un percorso sensoriale dove si intrecciano sapori contemporanei e reminiscenze ancestrali, mettendo sempre al centro l’autenticità e l’essenza di ogni ingrediente.

La proposta culinaria di Nomina è varia e articolata, pensata per accontentare i palati più esigenti e curiosi. Il menù esplora sapori autentici con un approccio che unisce semplicità e ricerca. Ogni portata è studiata per garantire un'esperienza di gusto genuina, che mette al centro l'autenticità degli ingredienti e una cura impeccabile per i dettagli.

Le cotture alla griglia occupano un ruolo centrale nella cucina di Nomina, simbolo di un ritorno alla cucina essenziale e ancestrale. Carni selezionate, pesce fresco e verdure di stagione vengono cotti con maestria per esaltarne sapori, aromi e proprietà nutritive. Lo chef Andrea Fusco, con un approccio attento e rigoroso, utilizza tecniche di cottura semplici ma precise, che permettono ai prodotti di esprimere tutta la loro autenticità, senza sovrastrutture. È un omaggio all’essenza pura delle materie prime, dove il gusto vero e genuino è protagonista indiscusso del piatto.

Presso il ristorante Maccheroni di Roma, facente parte dell’ARCS (Associazione Ristoranti Centro Storico) della Capitale, il Dottor Danilo De Mari – farmacista ed esperto in fitoterapia – ha presentato il suo “Restart Metabolico”. Il libro mostra come riacquistare la forma e tornare in salute in soli 31 giorni con un metodo innovativo che permette di perdere peso ed eliminare gonfiore, meteorismo, acidità, cattiva digestione, dolori addominali, stanchezza, mancanza di concentrazione e irritabilità. Ma come fare per stare attenti alla propria dieta anche al ristorante?
 
«Le regole – ha dichiarato il Dottor De Mari – sono semplici: iniziare sempre con un bel bicchiere di acqua naturale, cercando all'interno del menù la voce contorni o insalata e mangiare una verdura cruda. Questa, infatti, è fondamentale per rallentare l'entrata della glicemia nel sangue. Poi un primo, visto che la pasta non fa ingrassare e si può mangiare tranquillamente, soprattutto ridendo e scherzando a tavola con gli amici. È possibile anche aggiungere un secondo, sempre facendo attenzione a non mischiare mai le proteine. Il tutto – conclude – accompagnato anche da un bel bicchiere di vino».
 
 
L’ARCS, ospitando l’autore del libro in uno dei ristoranti associati, ha voluto ribadire il binomio tra cibi di qualità ad un’alimentazione sana. I ristoranti storici, infatti, hanno alla base dei propri menù la presenza degli alimenti sani della tradizione popolare ed è sempre possibile trovare il piatto perfetto per non rinunciare al piacere di mangiare con gli amici nel centro delle città tra tante bellezze. 
Luciano Flamini, del ristorante Maccheroni associato ARCS, ha dichiarato: «Nei ristoranti, posizionati nel centro storico di Roma, possiamo avere materie prime ed alimenti sani, mangiandole come vogliamo. La cosa positiva è che finalmente si può tornare al ristorante, stando tutti insieme e mangiando in un solo tavolo».
 
ARCS è stata costituita con il fine di promuovere, diffondere e rappresentare la cultura aziendale della ristorazione del centro storico di Roma, operando per favorire l’integrazione e il dialogo tra il mondo produttivo e i diversi portatori di interesse del territorio; presentare proposte e soluzioni condivise e realizzabili ad impatto significativo per Istituzioni, attività commerciali e produttive, residenti e visitatori; diffondere la cultura dell’ospitalità̀ delle attività̀ del Centro Storico e consolidare la comunità̀.

 

I marchi di vini e liquori di lusso di Moët Hennessy USA e l'attrice, produttrice e CEO pluripremiata Tracee Ellis Ross, Grammy Il DJ e produttore nominato Steve Aoki e l'attore Darren Criss, insieme, faranno il loro debutto con The New Year's Eve WISH-SHOP, una destinazione online.
 
Per l'industria che ha subito perdite devastanti quest'anno, Moet Hennessy effettuerà una donazione di 100.000 dollari alla National Restaurant Association Educational Foundation (NRAEF) attraverso la campagna Wish-Shop. 
 
Il WISH-SHOP è uno sportello unico per celebrare tutti i momenti delle vacanze che portano a questo capodanno senza precedenti a casa. Le persone avranno l'opportunità di rallegrare le loro celebrazioni con offerte speciali, vincere esperienze indimenticabili di artisti famosi e aiutare i lavoratori del ristorante facendo una donazione.
 
I marchi Moët Hennessy hanno unito le forze per creare abbinamenti personalizzati di bottiglie e cocktail per completare i molti momenti che compongono l'occasione di Capodanno, dai cocktail e la cena al conto alla rovescia e al brunch di Capodanno. 
 
Chad Stubbs, Senior Vice President of Marketing di Moet Hennessy LVMH, ha commentato: «È stato un anno davvero difficile per tutti e siamo tutti pronti a salutarci. Mentre guardiamo alle festività natalizie e allo stato della pandemia, è chiaro che questo sarà un Capodanno a casa. La nostra speranza è che con il WISH-SHOP, possiamo fare queste celebrazioni a casa un po’ più speciali».
 

Un’esperienza culinaria unica e ricca di sapori, direttamente nel cuore dell’Umbria. Questo è quanto propone l’Home Restaurant 42.13, situato nel pittoresco borgo umbro di Cascia e nella suggestiva zona di Colforcella.

Il locale, ideato e gestito da Livio e Andrea, offre un’esperienza familiare, andando a riscoprire i sapori autentici e genuini della cucina italiana, spaziando su più fronti. L’origine dei due proprietari – uno veneto e l’altro laziale – si ritrova, infatti, nei piatti che preparano con cura e attenzione alla stagionalità, ma anche negli arredi del locale.

Con un massimo di soli sei posti, l’Home Restaurant 42.13 fa sentire veramente a casa, servendo un menù proposto periodicamente e prenotato in anticipo, rispetto la stagionalità degli alimenti e variando a seconda del tema prescelto al momento della prenotazione.

La particolarità di questo home restaurant, infine, sta anche nel nome, scelto in base alla collocazione geografica del luogo: 42° di latitudine e 13° di longitudine.

Il produttore di whisky scozzese The Macallan sta esaminando come la sua Red Collection possa far risalire le sue origini ai primi giorni della casa.
 
Il Macallan ha una lunga associazione con il colore rosso, che risale al suo fondatore Alexander Reid. Introdotto lo scorso autunno, The Macallan Red Collection è un brindisi alla storia e al patrimonio.
 
Il film della campagna "The Red Collection" coinvolge due donne che lavorano al The Macallan per spiegare l'eredità del produttore di whisky: la maestra Kirsteen Campbell e la principale produttrice di whisky Sarah Burgess.
 
Il Macallan è stato fondato nel 1824 da Alexander Reid, il cui cognome in scozzese significa "il rosso".
 
Kirsteen Campbell e Sarah Burgess di Macallan condividono il loro coinvolgimento con la Red Collection
 
"La Red Collection è un tributo all'artigianato, alla maestria, ai produttori di whisky del passato e del presente di The Macallan, ed è davvero un onore straordinario per noi averne fatto parte", afferma la signora Burgress nel film.
 
La Red Collection del marchio è una selezione accuratamente curata di espressioni invecchiate, con The Macallan 40 Years Old, The Macallan 50 Years Old e The Macallan 60 Years Old che sono le più antiche espressioni in corso vendute dal produttore di whisky.
 
Disponibili in quantità limitate, a questi single malt si aggiungeranno occasionalmente uscite speciali per ospiti di età superiore. Ciò include The Macallan 74 Years Old e The Macallan 78 Years Old, i più antichi imbottigliamenti rilasciati durante la storia del marchio.
 
Le versioni in corso della Red Collection presentano la firma della signora Campbell, mentre la signora Burgess ha firmato le versioni degli ospiti. Come spiega la signora Campbell nella vignetta, tuttavia, quelle firme sono rappresentative delle generazioni che hanno avuto un ruolo in quei single malt.
 
Le espressioni di The Red Collection sono state distillate diversi decenni fa e maturano nelle botti di rovere di The Macallan da generazioni.
 
Ogni bottiglia è presentata in una scatola di quercia artigianale utilizzando la stessa quercia europea utilizzata per le botti di rovere di The Macallan. Ricordando l'eredità del marchio, queste scatole sono rivestite con morbida pelle rossa, proveniente dal fornitore scozzese Bridge of Weir Leather.
 
Per il lancio iniziale della Collezione Rossa nell'autunno 2020, The Macallan ha ingaggiato il pittore e illustratore spagnolo Javi Aznarez per creare un cortometraggio animato.
 
Sullo sfondo del vivace violino del musicista scozzese Nicola Benedetti, "A Dream of Old" racconta la storia di tre figure chiave del passato di The Macallan: il fondatore Mr. Reid, il proprietario Roderick Kemp e il presidente Allan Shiach.

Fino agli anni ‘90 il consumo degli alcolici in Cina era principalmente associato a occasioni sociali o cene di lavoro. Ma oggi si è andata a diffondersi anche nel Paese di Mezzo una vera cultura del bere. Tanti i marchi internazionali approdati nel mercato cinese ragione per il quale gli esperti ritengono che il mercato delle bevande alcoliche sarà più diversificato e competitivo in Cina.

Il tutto grazie al cross-border e-commerce.  Secondo gli analisti, il passaggio alle piattaforme digitali cambierà profondamente il mercato delle bevande alcoliche, introducendo un vasto numero di marchi e concepts che non dipenderanno dalle grandi catene di vendita al dettaglio.

Un maggiore potere d’acquisto della classe media sia nelle top-tier che nelle lower-tier del Dragone, unito a dei sostanziali cambiamenti nello stile di vita dei consumatori, ha infatti permesso a molti l’accesso a vini e liquori stranieri.  Basti pensare che il consumo di whisky o cognac, ha visto un’inaspettata crescita della domanda nell’ultimo anno.

Il whisky si è rivelato estremamente popolare a Shanghai con circa 6,85 milioni di litri, per un valore di 59 milioni di dollari, consumati in città durante l’ultimo periodo, molto più avanti rispetto a Pechino, o alle province del Guangdong, e Fujian.

Si è svolto nel centro metropolitano di formazione professionale di Castel Fusano a Roma l’evento “Essere cuoco Essere Maître”, che rappresenta, nel mondo della ristorazione, un format il cui interesse va oltre il territorio e si estende praticamente a tutta la regione.

Essere cuoco Essere Maître, lo dice chiaramente il nome, è essenzialmente una festa inventata dall’Associazione CiboFuturo e dedicata agli allievi degli istituti alberghieri. È una giornata che inizia con una gara di cucina giunta alla sua dodicesima edizione, ed una di sala, il trofeo Ventura, che ormai da qualche anno contribuisce a ridefinire il ruolo del maître e del barman. E mentre un nutrito gruppo di aziende, selezionate con attenzione per il loro livello qualitativo, allestiscono stand e organizzano presentazioni e laboratori per spiegare i loro prodotti, gli allievi in visita hanno l’opportunità di incontrare personaggi significativi del settore, partecipare a seminari e   dimostrazioni.

La giornata continua tra un pranzo condiviso tutti insieme, assaggi e degustazioni, l’ingresso del pubblico, e poi ancora laboratori, la spettacolare gara Food Art, premiazioni e contributi estemporanei di grande interesse, per finire con musica e ballo generale. Ma in realtà i contenuti più importanti sono quelli che meno si vedono: l’intento strategico di riportare il cibo sano pulito e giusto al centro dell’attenzione individuale e collettiva, cibo scelto non consumato, cibo che si impara a conoscere insieme a chi lo produce, cibo che si porta a tavola e ci fa riscoprire la condivisione e la convivialità.

E quindi un proposito per le nuove generazioni, centrato sulla necessità di sapere, e di continuare ad imparare in un mondo che cambia a volte anche pericolosamente. Ed ancora, la necessità di acquisire il superpotere dell’etica professionale perché dobbiamo aiutare i giovani a capirlo, e spiegare che farà tutta la differenza nella loro vita lavorativa ma anche in quella di coloro a cui quel lavoro darà cibo, piacere e salute.

Quest’anno Essere cuoco Essere Maître è tornato alla sua sede storica di Castel Fusano, ora anche polo universitario, e che non a caso da settembre ospiterà le lezioni della facoltà di scienze enogastronomiche, come anticipato in questa occasione dalla professoressa Daniela Tofani di Roma Tre.

La manifestazione ha raggiunto il culmine nel pomeriggio, con oltre 800 visitatori registrati, 40 aziende presenti, allievi da tutto il Lazio e tantissimi operatori di settore, dimostrando che in questi tempi non facili il lavoro volontario e disinteressato dello staff dell’Istituto alberghiero, dell’associazione CiboFuturo e dell’ APCI Lazio, ma anche di tanti amici, ristoratori locali, partner di percorso e istituzioni attente al futuro dei giovani, che si può fare qualcosa, anzi forse più di qualcosa con pochissimi soldi, tanto impegno e qualche sogno.

La DMO H2O ha in questa occasione presentato una importante iniziativa sulla riscoperta dei valori della transumanza che si svolgerà ad ostia antica e coinvolgerà le scuole del territorio, annunciata da Piero Orlando, Presidente della DMO, Nicola di Niro, Alessandro D’Alessio Direttore del Parco Archeologico di Ostia Antica, Leandro Ventura Direttore dell'Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale del MiC e Maura Gentile Presidente del Club per l’Unesco di Roma.

Alla giornata di festa che si è chiusa con un aperitivo ed i giovani a ballare in un dj-set al tramonto sono stati presenti fra gli altri, Mario Falconi Presidente del Municipio Roma X, Valentina Prodon, Vice Presidente, e gli assessori Antonio Caliendo ed Andrea Morelli.