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Dipinto nella primavera del 1887 - durante il soggiorno di due anni di Vincent van Gogh a Parigi - Scène de rue à Montmartre non è solo un'importante opera dell'artista, ma anche una sua rarissima serie di dipinti raffiguranti il leggendario Moulin de la Galette a Montmartre. L'opera è rimasta nella stessa collezione di famiglia da oltre 100 anni e, nonostante sia stata pubblicata in sette cataloghi, non è mai stata esposta fino ad ora. Questa primavera, Sotheby's e Mirabaud Mercier sono lieti di presentare il dipinto al pubblico per la prima volta; con mostre che si terranno ad Amsterdam, Hong Kong e Parigi in vista dell'asta di arte moderna e impressionista del 25 marzo.
 
“Il momento in cui abbiamo messo gli occhi su questo dipinto per la prima volta ne siamo rimasti immediatamente affascinati. È con grande piacere che ora possiamo presentarlo al mondo, dopo essere stato apprezzato dalla stessa famiglia francese per un secolo " ha detto Claudia Mercier e della casa d'aste Mirabaud Mercier. "Pochissimi dipinti del periodo di Montmartre di Van Gogh rimangono in mani private, con la maggior parte delle serie ora conservata in prestigiose collezioni di musei di tutto il mondo. L'apparizione sul mercato di un'opera di questo calibro e di una serie così iconica è senza dubbio un evento importante, e anzi un'opportunità, sia per i collezionisti dell'artista che per il mercato dell'arte più in generale" il commento di Aurélie Vandevoorde del dipartimento di arte moderna e impressionisti di Sotheby in Francia.
 
Scène de rue à Montmartre è una straordinaria testimonianza di un momento cruciale nell'opera di uno dei più grandi maestri dell'arte moderna. Nel 1887, Van Gogh viveva con suo fratello Theo a Parigi in Rue Lepic ed era affascinato dalla peculiare atmosfera pastorale ma urbana di Montmartre, dove i mulini si mescolavano ai cabaret. Quest'opera rivela l'esplorazione di Van Gogh di una nuova città - la capitale del diciannovesimo secolo - ma anche il primo incontro dell'artista con gli impressionisti e i pionieri delle avanguardie, che darà il via alla trasformazione della sua tavolozza. I toni scuri dei suoi primi lavori erano spariti, sostituiti dal colore in tutta la sua brillantezza. Fu a Montmartre, durante questi anni formativi, che furono gettate le basi del suo stile inimitabile.

Sono tante le novità dell’ottava edizione della WinteRace, a partire dalla curiosa ricorrenza del numero otto, simbolo dell’equilibrio e dell’infinito. Otto sono infatti gli equipaggi composti da padre e figlio, quasi che in questi tempi, sempre più padri abbiano deciso di tramandare la loro passione per le vetture storiche ai propri ragazzi. Ma non è tutto. Otto sono le edizioni e anche i passi dolomitici oltre i 2000 metri da valicare tra una località storica e l’altra, tra cui ricordiamo Arabba, Corvara, Dobbiaco e l’incantevole Siror, dov’è nato il mercatino di Natale più antico del Trentino. Alla Super classica Acisport, che si svolgerà totalmente in territorio italiano lungo un tragitto di 400 km suddiviso in due tappe di 200 km l’una, parteciperanno 50 vetture storiche costruite entro il 1976.

Venti le Porsche moderne che prenderanno parte alla V^ Porsche WinteRace, la gara dedicata ad un massimo di trenta vetture Porsche selezionate dall’organizzazione e costruite dal 1977 fino ai giorni nostri. Partiranno, come sempre, in coda alle vetture storiche e avranno una loro classifica e premi dedicati.

Delle sette auto anteguerra, la più "storica" è l’Alfa Romeo 6C 1500 SS del 1929 dell’equipaggio Gennaro-Giacomello. Ci saranno inoltre tre Lancia Aprilia, tra cui quella del 1937 dell’equipaggio Sisti-Gualandi, quella del 1938 di Giuliano Canè e quella del 1939 di Fontanella-Covelli tutti e tre vincitori di due edizioni della WinteRace; in gara anche due Fiat 508 C del 1937 e una FIAT 508 S del 1935.

Susciterà sicuramente interesse la rara ed elegante Ferrari 330 GTC cc 3967 del 1967 del collezionista Pierluigi Boglioli, per la prima volta alla WinteRace, così come la Trabant 601 S cc 600 del 1964, progettata e messa in produzione negli anni ‘50 nella Repubblica Democratica Tedesca, che sarà guidata dalla proprietaria Daniela Pongiluppi in coppia con Mario Orsolin. "Star" dell’ottava edizione è la Triumph TR3 cc 2000 del 1958, guidata da Marcello Mastroianni nel celebre film "La Dolce Vita" diretto da Federico Fellini.

Proprietario e driver in gara l’ex senatore Filippo Berselli. Altra "chicca" cinematografica è la FIAT 130 Coupè cc 3200 del 1975 utilizzata nel film "Torino centrale del vizio" del 1979 guidata da Simone Bertolero, organizzatore del Concorso d’Eleganza "Poltu Quatu Classic" in Costa Smeralda il prossimo luglio e partner della WinteRace 2021.

Una “Heritage Edition” per la Ford GT che ricorda la 24 ore di Daytona del 1966. Il modello è stato presentato da Ford Performance in occasione della Petersen Car Week 2020, messa in onda sul canale Youtube della casa d’aste.

Il modello Heritage dell’unica supercar americana vincitrice a Le Mans e, in aggiunta, potrà contare su di un nuovo pacchetto Studio Collection che offre ancora più esclusività e miglioramenti di design.
Ispirata all’esterno bianco, nero e rosso della Ford GT40 MK II da corsa vincitrice di gare di endurance del 1966, la nuova Ford GT Heritage Edition 2021 presenta la vernice esterna Frozen White con cappuccio in fibra di carbonio a vista. Race Red sono invece gli accenti sulla fascia anteriore e sul bordo del tetto.

L’edizione 2021 di "Milano AutoClassica" si svolgerà dal 1 al 3 ottobre. Il comitato organizzativo ha spiegato quali dovrebbero essere le linee guida di questi tre giorni. Anzitutto, bisogna dare la possibilità ad espositori, associazioni di categoria, media e anche appassionati di apprezzare in tutta la loro bellezza le numerose auto da collezione che saranno presenti a Milano. La location non cambierà: si tratta del quartiere Fiera Milano, un polo molto apprezzato e rinomato.

Sfogliando il programma si nota subito una importante conferma: quella della casa d’aste Wannenes, in grado di proporre veicoli e moto storiche e da collezione che faranno senza dubbio gola ai visitatori.. I privati, poi, avranno l’opportunità di mettere in mostra i loro modelli in uno spazio ad hoc ed al coperto. Non mancherà una sezione dedicata ai ricambi dove sarà possibile acquistare pezzi unici, oltre a modellini di auto, manualistica, pubblicazioni ed editoria specializzata.

Kering e il Comune di Firenze hanno annunciato un progetto congiunto per il rinnovamento dell’impianto di illuminazione del cortile di Palazzo Vecchio, sede del Comune della città. I lavori inizieranno nei prossimi mesi e si svilupperanno nel corso del 2021. Nello specifico il restauro avverrà nel Cortile del Michelozzo, progettato nel 1453 e ampiamente trasformato e abbellito da Giorgio Vasari nel secolo successivo.  Il contributo di Kering prende forma all’interno del Piano “Rinasce Firenze”, un’iniziativa promossa dal Comune di Firenze nella scorsa primavera, in piena prima fase della pandemia, con l’obiettivo di favorire la rinascita socio-economica della città, sostenendo i settori culturali, economici, educativi e turistici. 
 
“Come avevo affermato un anno fa, quando mi era stato consegnato il Fiorino d’Oro, Firenze e la Toscana ricoprono un significato particolare per me e per Kering.” ha affermato François-Henri Pinault, Presidente e Amministratore Delegato di Kering. “Proprio per questo motivo, vogliamo essere sinceramente vicini alla città in un periodo di particolare difficoltà, e abbiamo deciso di contribuire alla valorizzazione di una delle tante meraviglie di Palazzo Vecchio, simbolo di Firenze e della sua tradizione culturale e splendore artistico.” “Quando pensiamo a un luogo dove investire in capacità artigianali e manageriali” – ha concluso Pinault – “questo territorio è in cima alle nostre preferenze, perché ci ha sempre offerto un mix di altissimo livello.”
 
A commentare l’accordo anche il Sindaco di Firenze Dario Nardella: Sono molto grato a François-Henri Pinault che ho sempre stimato come imprenditore lungimirante e coraggioso. Proprio un anno fa gli abbiamo consegnato il Fiorino d’Oro perché ha sempre creduto nel nostro territorio, scommettendo sul made in Florence e offrendo opportunità di lavoro e di crescita professionale a tanti giovani. Oggi Kering investe ancora su Firenze, rispondendo all’appello che abbiamo lanciato quando le conseguenze della pandemia hanno colpito duramente in particolare le città d’arte.”
 

Modernità e tradizione avanti sullo stesso binario. Buerberry continua il suo lavoro per unire in un’alchimia perfetta glie elementi evolutivi con quelli che hanno fondato il marchio a metà del 1800. La maison ha infatti svelato la capsule in edizione limitata Future archive, un modo originale e sempre elegante di reinterpreta, con impronta attuale, l'heritage e i tutti i pezzi che hanno fatto la storia del marchio.

Capisaldi della linea, neanche a dirlo, sono i capi più classici griffati Burberry: dai cappotti trapuntati a rombi ai bomber, fino alle giacche. Tutti elementi , ridisegnati in uno stile contemporaneo. Medesimo trattamento anche per gli accessori, tra cappelli a secchiello, zaini, sciarpe e borse cube.