Il protrarsi dell’emergenza sanitaria Covid19 sta generando un blocco dell’economia che porterà ad un forte ridimensionamento delle attività produttive in tutti i settori. È evidente che uno dei settori su cui l’epidemia sta impattando maggiormente è il settore del turismo. La proliferazione del Coronavirus, quindi, ha spinto diversi governi a considerare la chiusura delle frontiere , limitando o proibendo i viaggi verso altri territori nazionali .
I dati negativi presenti fino ad oggi devono considerarsi in peggioramento, alla luce della continua evoluzione del virus che vede l’aumento del numero di contagiati e, soprattutto in considerazione della presenza di nuove variabili che imprescindibilmente influenzeranno il dato.
Nonostante la drammatica evoluzione del contagio, nel mondo del turismo emergono anche delle risposte un po’ fuori dall'ordinario. In Svizzera, ad esempio , un gruppo di hotel di lusso (Le Bijou), ha creato un pacchetto personalizzabile per coloro che desiderano trascorrere del tempo nelle strutture a disposizione. Il Covid-19 Service (questo il nome del servizio offerto) aggiunge al soggiorno: un test per il Coronavirus, visite mediche a domicilio e la disponibilità H24 di cure infermieristiche. Il tutto è stato realizzato grazie ad un accordo tra una clinica privata ed il gruppo alberghiero.
La proposta avanzata da Le Bijou non è la sola: in Asia alcuni hotel promuovono pacchetti quarantena a prezzi modici per una durata di 14 giorni , con consegne di cibo a domicilio e transfer all’ospedale in caso di necessità. Inoltre, a Sidney, il Novotel Sydney Brighton Beach ha lanciato un pacchetto chiamato "Home Away from Home", per chi vuole ritirarsi in quarantena volontaria. Queste le idee avanzate da più paesi del mondo, con l’ipotesi di base che i viaggiatori che risiedono in paesi dove ci sono stati casi di coronavirus, spinti da sentimenti di paura e timore, cancellino prenotazioni e limitino gli spostamenti per ridurre le probabilità di contagio.