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Un 2021 che parte con il botto per l’Accademia del Lusso, visto che il MIUR ha riconosciuto l’istituzione come “ente di alta formazione artistica”, a partire dall'anno accademico 2020/21. Grazie a tale riconoscimento, quindi, i corsi triennali di Fashion styling & communication e di Fashion design rilasceranno il titolo di diploma accademico di primo livello Afam, che equivale a una laurea triennale.

Il corso in Fashion styling & communication mira a delineare un profilo professionale a 360°, che possa quindi ricoprire due ruoli chiave all’interno del settore moda: il communication manager e lo stylist. Il corso in Fashion design, a sua volta, permette agli studenti di acquisire le competenze necessarie per lavorare negli ambiti più creativi della moda.

Abiti in copertina (da sx a dx) di Theodora Bak, Flaminia Sebastianelli e Marco Passone, stylist Michele La Longa

 

di Carlotta Barresi

 

Cinetown Skate Park, Roma: sette studenti, del corso di Fashion Styling di Accademia Del Lusso, sono gli autori di uno shooting fotografico, il quale ha per protagonista lo stile “Skinhead”. Teste rasate, jeans ripiegati per evidenziare gli anfibi o le scarpe da calcetto, bretelle, il tatuaggio della rondine che indica libertà o la ragnatela tatuata sul gomito per indicare fedeltà allo stile: fil rouge dell’abbigliamento riconoscibile degli “Skinhead”, movimento sociale sorto in Gran Bretagna alla fine degli anni 60 tra i giovani della classe lavoratrice.

I nuovissimi talenti della creatività mettono a fuoco la realtà sociale e stilistica degli Skin, rivisitata, personalizzata e modernizzata. Potenti sono gli scatti di modelle/i, rasati appositamente per il progetto artistico, valorizzati da originali out-fit ,griffati da designer emergenti e affermati, che hanno cavalcato le passerelle delle edizioni di Altaroma. Non sono solo fotografie di moda: parlano di momenti iconici storici, di vesti in apparenza sconosciute ma inopinabilmente artistiche e fantasiose, sono ritratti di vite passate.
Ogni posa fotografica è il risultato di una personalità: tratti caratteriali unici, guidati da pulsioni salienti ed ego artistici.

 

Abito di Valentina Zamai, stylist Giorgia Ziino 

Tra terra e cielo

Il servizio fotografico è ambientato nello Skate Park in zona Cinecittà, parco attrezzato pubblico per skateboard e rollerblades. Il re del giardino è un attempato albero vittima della Shoefiti, pratica culturale che nasce nelle zone urbane degli Stati Uniti: le scarpe sono legate tra loro dai lacci, vengono scagliate come una specie di bolas destinate a rimanere intrappolate tra i vecchi rami della pianta, attribuendole massima attenzione e significato.

L’ambientazione è adesso perfetta, il traguardo creativo è vicino. Tra un half-pipe e un’evoluzione con le BMX tra le rampe, animate da ritmi di sound eclettici, si muovono le personalissime idee dei giovani artisti: i singoli stili si impongono, violano le regole e anticipano i nuovi tempi facendo la differenza.

 

Abito di Giusi Lotierzo, stylist Giorgia Ziino

Genio creativo

Accostamenti cromatici azzardati si affiancano a texture sovrapposte, i volumi sono sfacciati, i tagli audaci, le linee accattivanti, le trasparenze si affermano, le stoffe animalier scintillanti rubano l’attenzione, paillettes virtuose, il tulle è un po' sfrontato: le idee si fondono, gli stili si espandono, espressività ed eccentricità si mescolano.

La voglia di sperimentare è il risultato del genio creativo di Carolina Turra, wardrobe stylist & costume designer e docente di Fashion Styling di Accademia del Lusso di Roma, istituto di moda e design nata per formare professionisti del Fashion & Luxury System. Binomio perfetto tra le ambizioni di chi vuole lavorare nel mondo della moda e del design e le richieste del mercato del fashion. Analisi delle tendenze, comunicazione visiva, psicologia della moda e merceologia tessile sono solo alcune delle materie principali trattate al corso di Fashion Styling.

“Non ho un metodo universale da applicare ai miei allievi. Ogni studente ha un proprio gusto estetico. E’ la passione il principio motore, qualsiasi cosa che l’occhio umano vede può essere trasformata in una bella fotografia. Una fotografia che vale tutto per ottenerla”, afferma la docente di Fashion Styling di Accademia del Lusso.

 

Abito di Giusi Lotierzo, stylist Fabio Soro

Il lockdown e l’emergenza coronavirus non hanno fermato l’Accademia del Lusso. L’ufficio placement della scuola di moda di alta formazione nell’area fashion & luxury, infatti, ha organizzato, per giugno giugno, dei career days online. Gli studenti avranno la possibilità di svolgere colloqui conoscitivi con le principali realtà del fashion, dalle quali possono essere selezionati per eventuali tirocini. Tra questi ci sono Ermanno Scervino, Liu Jo, Otb, Gruppo Teddy, PVH corp. (Calvin Klein, Tommy Hilfiger) e Burberry.

Oltre ai career days, però, l’ufficio placement ha organizzato dei colloqui online di assessment per valutare le attitudini, le aspettative e le potenzialità dei singoli studenti, così da individuare con largo anticipo le aziende potenzialmente interessate ai loro profili.

“Il lusso è una necessità che inizia quando la necessità finisce”, disse Coco Chanel. E Secoo, il principale portale e-commerce cinese interamente dedicato alla luxury industry, ha trasportato con successo questa necessità tra i netizen del Dragone.

 

Borse di Gucci, Hermès, Louis Vuitton ed ancora scarpe, maglie e camicie tutte rigorosamente griffate. Potremmo dire di frugare all’interno di qualche armadio di un influencer ed invece, basta girare lo sguardo per vedere postazioni per livestreaming, photoshooting e scrivanie. Luxury Agency News è infatti entrata in esclusiva negli uffici di Secoo a Milano.

 

Lusso ed e-commerce? Questo il trend del futuro. Da alcuni anni, i brand di alta gamma hanno abbracciato in Cina la digitalizzazione ed i canali commerciali online. Non una sorpresa per il Paese più connesso al mondo. Ad oggi i consumatori cinesi sono il motore principale di crescita per il mercato globale del lusso. Anzi, in questo atipico 2020, solo il Dragone, è riuscito a dare segnali positivi in un settore, quello del luxury retail, messo in ginocchio dalle chiusure forzate. 

 

Ad accoglierci Arianna Pigliavento, Business Development Specialist e Liu Yinzuo, General Manager di Secoo Italia, con quest’ultima che ci ha illustrato come lavora la compagnia e le prospettive per l’e-commerce cinese.

 

 

Iniziamo subito a parlare di Secoo, potresti introdurci quali sono i servizi per le aziende europee?

 Secoo nasce nel 2008 a Pechino e ad oggi possiamo dire che è un gruppo ormai diffuso su scala globale con uffici che vanno dall’Asia all’Occidente. Per quanto riguarda le nostre offerte alle aziende europee sicuramente il marketplace di Secoo è uno dei nostri principali servizi. Tuttavia vorrei sottolineare che Secoo offre alle aziende anche servizi non secondari come database analysis, assistenza logistica per l’export verso la Cina, photoshooting ed ovviamente sessioni livestreaming in chiave marketing per meglio raggiungere il pubblico cinese.

 

 

Ci potresti descrivere la filosofia dietro Secoo?

 Sin dai primi anni, Secoo si è focalizzata sul settore del lusso. Ad oggi la compagnia ha stretto collaborazioni con alcuni dei principali player del settore ed i margini di sviluppo sono positivi. Basti pensare che il 70% dei brand di lusso a livello mondiale sono Europei, non è quindi un caso che abbiamo deciso quasi da subito di focalizzarci sul mercato europeo. I nostri interlocutori non sono solamente i singoli brand, ma anche i multibrand store. Noi apriamo un canale privilegiato per tutti coloro vogliono esplorare il mercato cinese. 

 

 

E per quanto riguarda i consumatori cinesi? Quali sono le previsioni? 

 Sicuramente negli anni abbiamo assistito ad un cambiamento delle abitudini di acquisto e consumo degli utenti cinesi. A tale riguardo abbiamo assistito ad una maturazione e crescita del pubblico del Dragone. Secoo offre ai suoi clienti non solo i prodotti delle più grandi maison, ma con la ricerca ai dettagli e al particolare del consumatore cinese di oggi, cerchiamo di offrire anche brand più di nicchia e ricercati. 

                                                                        

 

Da quanto Secoo è presente sul mercato cinese?

 Noi nasciamo a Pechino nel 2008 e nel tempo il nostro portale e-commerce è divenuto un’importante realtà nel luxury e-tailer. Possiamo dire, in un certo senso, siamo stati tra i primi a scommettere nella digitalizzazione dei brand di lusso! Con sedi in Giappone, Corea e Stati Uniti, l’azienda è cresciuta molto, inoltre dal 2017 Secoo è quotata al Nasdaq di New York. 

 

 

So che Secoo è anche presente con un negozio offline, puoi dirci di più su questa iniziativa?

 Sicuramente, l’online è il nostro core business, ma l’offline ha ancora il suo appeal. A Shanghai noi abbiamo un nostro store fisico dove organizziamo anche numerose iniziative per i buyer cinesi. Ed anche a Pechino organizziamo saltuariamente dei pop up store. Tuttavia qualche anno fa, sempre a Shanghai, abbiamo realizzato con MSGM una delle iniziative che, secondo me, è stata tra le più interessanti da noi create. Nello specifico si è trattato dell'installazione di un vero “innovative mirror-image pop-up event”, un evento dedicato interamente ai trendsetter urbani, dove gli specchi, di differente grandezza, hanno dato un'immagine surreale del mondo sotterraneo.

 

 

Il 2020 è stato (anzi è) un anno sicuramente difficile sotto ogni punto di vista. Nonostante le difficoltà, abbiamo visto come il mercato del lusso in Cina abbia saputo resistere, specialmente grazie all’e-commerce. Secondo te, quale è il principale trend del commercio online del Dragone?

 Sicuramente il livestreaming! Ad onor del vero Secoo ha iniziato ad esplorare questo settore nel giugno dell’anno scorso. Quindi possiamo dire che siamo ancora “giovani” quando parliamo di livestreaming. Tuttavia, la risposta del pubblico è stata importante. Soprattutto quest’anno. Durante il periodo più duro della pandemia abbiamo dovuto cambiare interamente il nostro modo di fare business, investendo nel livestreaming e, parallelamente, collaborando con alcuni importanti social media come Douyin. Sono sicura che questo trend sarà tutto in salita anche nel secondo semestre del 2020.

 

 

E per quanto riguarda la “social commerce”?

 Senza dubbio è un trend da tenere sotto osservazione. In Cina, ma a dire la verità un pò ovunque nel mondo, abbiamo assistito alla rapida diffusione delle short video app. E questi social media hanno inaugurato il trend del “social-shopping”. Vedo qualcosa di interessante? Ora posso comprarlo con un click! 

 

 

Rimanendo in tema, il COVID-19 ha sicuramente avuto un impatto non solo sulle aziende, ma anche sulle abitudini di consumo. Hai visto qualche cambiamento a riguardo nel mercato cinese?

 Sicuramente qualcosa è cambiato. Quando parliamo di abitudini di acquisto, abbiamo assistito ad una esplosione dell’e-commerce. Non solo legata alla luxury industry o al normale fashion retail. In Cina, persino i piccoli negozi di quartiere, come frutterie o piccoli chioschi, vendono i loro prodotti online. Anche chi non utilizzava un cellulare, come i più anziani, adesso ne ha uno ed è pronto ad acquistare online. Lo stile di vita delle persone è sicuramente cambiato, non solo il modo di fare shopping.

 

 

In Cina ci sono molti appuntamenti e-commerce come il Singles Day o il 618. Eventi nemmeno paragonabili, per volume di affari, ai nostri Cyber Monday o Black Friday. Secoo vi partecipa attivamente?

Certo, anche noi abbiamo partecipato a questi appuntamenti ormai divenuti un must nel mondo digitale cinese dove, anno dopo anno, vengono macinati record di vendite. Tuttavia vorrei sottolineare che quest’anno anche Secoo avrà una propria iniziativa con un proprio shopping festival. L’appuntamento sarà il 17 dicembre e siamo tutti in attesa di vedere come il pubblico risponderà.

 

 

La mia ultima domanda riguarda l’intero panorama e-commerce cinese, qualche idea sugli sviluppi futuri?

 Attualmente dobbiamo riconoscere che lo scenario pre-pandemia dell’industria del lusso era già caratterizzato da una estrema polarizzazione del digitale che vedeva la Cina crescere, anno dopo anno, come principale mercato per le aziende. Le aziende del settore del Fashion e del Luxury saranno da oggi ancor di più costrette a rivedere i loro posizionamenti per adattarsi alle crescenti necessità caratterizzate dall’attuale panorama. Sicuramente l’offline continuerà ad avere una parte fondamentale in termini di brand awareness e di conoscenza del prodotto da parte dei consumatori, ma l’e-commerce rafforzerà la sua posizione come main driver nelle vendite nel settore del lusso.

 

 

            

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