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Al V Congreso Marítimo Nacional organizzato dalla Real Liga Naval Española e dal Clúster Marítimo spagnolo sono state invitate diverse realtà marinare da tutto il mondo tra cui la Lega Navale Italiana che ha partecipato con il Presidente Nazionale Donato Marzano. I lavori si sono tenuti l’8 e il 9 febbraio presso la sede della Presidenza della Comunità Autonoma di Madrid.

Si tratta della prima edizione dopo la pandemia da Covid-19 e l’evento – il cui Comitato d’onore è presieduto da Sua Maestà Re Felipe VI – ha posto particolare attenzione alla valorizzazione del settore marittimo spagnolo in un’ottica globale. Nel corso della due giorni di lavori si è discusso di un’ampia varietà di argomenti: dal futuro dell'industria marittima al settore della pesca, dal ruolo della Marina Mercantile alla comunicazione e promozione del mare presso l’opinione pubblica, fino ai temi dalla formazione professionale e della blue economy. Un’occasione di incontro che ha visto coinvolti molti stakeholder nazionali e ospiti internazionali, nel comune intento di rilanciare il mare come motore di sviluppo economico, sociale e culturale.

Il Presidente Marzano è intervenuto nella tavola rotonda dal titolo “Il ruolo delle Leghe Navali nel settore marittimo” insieme a José Luis Urcelay, Presidente della US Navy League – Madrid Council, a Luis Hernan Espejo Segura, Presidente della Federación Internacional de Ligas y Asociaciones Marítimas y Navales (FIDALMAR) e a Juan Díaz Cano, Presidente della Real Liga Naval Española. Nel suo intervento, l’Ammiraglio Marzano ha illustrato la missione e le aree d’azione della Lega Navale Italiana, la struttura dell’Associazione, le modalità di finanziamento e le principali rivendicazioni nel contesto marittimo nazionale, sottolineando la necessità di rafforzare le relazioni tra le Leghe Navali, prioritariamente a livello mediterraneo.

“Con i lavori del quinto congresso della Real Liga Naval Española abbiamo fatto un punto di situazione, in particolare tra le nostre organizzazioni, sull’importanza del mare nel contesto del Mediterraneo. Ho lanciato l’idea di creare una federazione delle Leghe Navali dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, sia sulla sponda europea che africana. È stato un momento di confronto in cui il modello della Lega Navale Italiana ha costituito un interessante spunto di riflessione per le Leghe Navali di Spagna, Portogallo, Stati Uniti e Colombia. Quest’ultima, in particolare, presiede al momento la Federazione internazionale delle Leghe Navali, FIDALMAR. In sintesi, traccio un bilancio molto positivo, sempre con il mare al centro, allargando gli orizzonti”, ha dichiarato il Presidente Marzano.

Esce sempre più dai confini nazionali il Mascagni Festival, la rassegna dedicata alla valorizzazione e conoscenza delle opere del grande compositore livornese Pietro Mascagni, la cui terza edizione è in pieno corso di svolgimento nella città natale del Maestro. Ieri e oggi, il 29 e 30 luglio, in Portogallo, a Luso nei pressi di Coimbra, città famosa per la sua Università, fra le prime in Europa (fu fondata nel 1290) ed oggi maggior centro universitario del Paese.

“Sono particolarmente orgoglioso di questi nuovi traguardi che stiamo raggiungendo – afferma il direttore artistico del Festival Marco Voleri – e che testimoniano l’alta qualità della nostra Accademia e del lavoro svolto. Portiamo, invitati da un’importante realtà culturale ed artistica del paese lusitano, due nostri solisti, il soprano Rebecca Pieri ed il tenore Xuenan Liu, che saranno gli assoluti protagonisti della prima edizione del Bussaco Classical Fest – Festival de Canto Lírico, nella splendida cornice naturale del Lago do Luso, con il parco naturale che fungerà da anfiteatro per il pubblico”.

Il Festival ha il sigillo dell’Orquestra Clássica do Centro, che sarà presente sotto la direzione del M° Sergio Alapont; si tratta di una compagine molto attiva in campo musicale, forte del sostegno istituzionale del Comune di Coimbra ed il supporto di DGArtes del Ministero della Cultura portoghese. I due giovani artisti, eseguiranno arie celebri tratte dal repertorio di Pietro Mascagni ed altri autori italiani, con spazio anche per romanze e brani che appartengono alla tradizione lirica internazionale.

“Quando partimmo con questa nuova avventura legata ad una artista come Mascagni che con le sue opere ha portato il nome di Livorno in tutto il mondo – afferma l’Assessore alla cultura Simone Lenzi – dissi subito che non si sarebbe trattato di una iniziativa estemporanea, ma di una scelta precisa, di una scommessa calcolata che guardava al futuro e che impegnava l’Amministrazione su un punto fondamentale: ricordare ai livornesi chi sono e mostrare al mondo lo straordinario fermento di creatività che ha connotato la città nei secoli. Un fermento che si unisce alla volontà di restituire una memoria che sappia guardare al futuro perché la cultura e la musica sono un volano e straordinario strumento di socialità, conoscenza, apertura”.

 “Questo festival intende occupare uno spazio importante nell’offerta culturale del Comune e della regione portoghese – ha affermato l’Assessore alla cultura del territorio Gil Ferreira – una realtà ricca di Terme naturali e di turismo a cui aggiungiamo oggi nuovi motivi di interesse con un Festival che punta su un evento distintivo, ricercato e di eccellenza”.

“Ma le novità internazionali non finiscono qui – aggiunge Marco Voleri – è di questi giorni la firma del contratto della Fondazione Teatro Goldoni, che include il Mascagni Festival come Dipartimento, con la Royal Opera House di Muscat nell’Oman: altri due artisti della nostra Mascagni Academy, il soprano Noemi Umani ed il tenore Vladmir Reutov, sono stati chiamati a cantare in un concerto nel prestigioso teatro omanita e a far parte della produzione de La traviata di Giuseppe Verdi in programma a settembre con la direzione di Placido Domingo. Una ulteriore proiezione internazionale di cui possiamo tutti essere fieri: il #Mascagnifuoriporta che accompagna e caratterizza iniziative come queste è lo spin off del Festival dove i luoghi del mondo diventano un unico spartito, condito dalla passione mascagnana conosciuta in tutto il mondo”.

Il Magna Grecia Awards compie venticinque anni e festeggia le Sue “Nozze d’Argento” con una Serata di Gala, venerdì 10 dicembre 2021 al Teatro Spadaro di Massafra, in terra jonica, che ripercorrerà grazie al suo nutrito parterre, 25 anni di storia del nostro Paese e alla quale si legherà un’esclusiva Charity Dinner, nella fascinosa cornice di Villa Natia di Mottola (TA).

Ispirato ai valori e agli ideali della cultura “Magno Greca”, il Magna Grecia Awards è un premio istituito nel 1996 dallo scrittore e regista pugliese Fabio Salvatore per “celebrare il cuore, il pensiero, l’azione” e valorizzare l’operato di uomini e donne che hanno saputo dare un contributo significativo alla società attraverso i propri talenti.

Il prossimo 10 dicembre, dunque, fari puntati sulla narrazione di 25 anni sì del Magna Grecia Awards, ma soprattutto sarà un vero e proprio excursus di un quarto di storia del nostro paese, l’Italia.

L’evento riaprirà le porte del Teatro Spadaro di Massafra (in provincia di Taranto), detta anche la Tebaide d’Italia (dove il Magna Grecia Awards è nato 25 anni fa), dando così il via alle “celebrazioni” per l’importante ricorrenza.

Tanti gli ospiti che hanno accettato l’invito ad essere partecipi di un vero e proprio racconto, che si susseguiranno sul palcoscenico dove il padrone di casa, Fabio Salvatore, li accoglierà come in una grande famiglia.

Lo si farà attraverso tanti mini-talk e interviste “One to One”. Partendo dalla politica, con la partecipazione del Sottosegretario alla Salute Andrea Costa, molto legato alla kermesse stessa, perché ha scelto di condividere la mission “umana” del prestigioso riconoscimento che da sempre ha abbracciato campagne solidali come quelle sul cancro e in particolar modo quella sull’HPV.

Significative e cariche di valore le partecipazioni del Sottosegretario agli Interni Carlo Sibilia e del Sottosegretario alla Giustizia Francesco Paolo Sisto.

Altresì, si racconteranno i primi passi fatti in Europa, dalla nascita dell’Euro ad oggi, parlando di Next Generation Eu, grazie al Direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, Antonio Parenti, passando per il cuore pulsante della vita di ogni singolo cittadino nelle proprie comunità, con la partecipazione del Presidente Nazionale dell’ANCI, il Sindaco di Bari Antonio Decaro e del Direttore del Dipartimento Cultura e Turismo della Regione Puglia Aldo Patruno e della Direttrice del Dipartimento dello Sviluppo Economico della Regione Puglia Gianna Elisa Berlingerio.

Nel corso della serata di Gala sarà ufficializzata la nomina del nuovo Direttore Scientifico del Magna Grecia Awards nella persona della giornalista Ylenia Berardi.

Il gran d’angolo dei racconti si focalizzerà su diversi ambiti, dalla televisione alla comunicazione, dalla bellezza all’importanza della sana alimentazione, dalla musica all’arte dello spettacolo.

Ospite d’onore il cantautore siciliano Giovanni Caccamo, legato da anni alla manifestazione e che sarà il Padrino d’Eccezione dei 25 anni del Magna Grecia Awards.

Madrine della serata Elenoire Casalegno, Samantha De Grenet e Pamela Camassa, che saranno, in particolar modo, il cuore del racconto dello spettacolo e della televisione italiana nel segno del passaggio fra i due secoli.

Sul palco si avvicenderanno lo sportivo e uomo di talento e valore come Marco Maddaloni, l’ex calciatore e oggi attore Gilles Rocca, l’attore e cantante Mario Ermito, l’attore e regista Simone Riccioni, il vincitore di Masterchef Antonio Lorenzon. Ed ancora l’attrice e conduttrice televisiva Carolina Rey, il guru di Tisanoreica, l’uomo del benessere, l’imprenditore e personaggio della Tv Gianluca Mech e il modello ed ex nuotatore Luca Daffrè.

A tutto questo si lega una speciale Charity Dinner, dove parteciperanno gli ospiti stessi che interverranno sul palco dello Spadaro, in favore del progetto “Home” di Trenta Ore per la Vita, che si terrà nella suggestiva cornice di Villa Natia, immersa in una valle storica con insediamenti rupestri risalenti al IX secolo, che ha segnato in sole 48 ore il suo sold out, risposta unica di un territorio che fa del suo cuore, la sua forza.

Nomi di prestigio sono stati insigniti del MGA, che è sempre rimasto al passo con la storia del costume del nostro Paese incentrando ogni edizione su un tema diverso, dall’attualità alla cultura, tra quelli che meglio descrivono la sfaccettata realtà in cui viviamo, contribuendo così a dare un attendibile fotografia dell’uomo e della donna, contemporanei, del loro rapporto con la società e l’ambiente che li circonda, delle loro aspettative per un futuro sempre più imprendibile e dai contorni sempre meno definiti e orfani di valori assoluti.

La produzione dell’evento e dell’intera XXV edizione dei Magna Grecia Awards sarà del produttore, di origini pugliesi, Damiano Petrelli, un gradito ritorno il suo al Magna Grecia Awards, che quest’anno ha scelto di produrre l’intero evento, segnando un cambio di passo nella kermesse, dove lo stesso, affiancato da una nota società di produzione esecutiva ed artistica italiana, ha ridefinito il suo asse produttivo, dove la famiglia Salvatore manterrà la sola genitura della manifestazione e del brand e non più della sua produzione ed organizzazione tutta.

Il Magna Grecia Awards è una manifestazione patrocinata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Regione Puglia, la Commissione Europea, la città Metropolitana di Bari, la Provincia di Taranto, il Teatro Pubblico Pugliese.

SPAZIO FIELD apre a Roma una nuova stagione nell’ambito del sostegno dell’arte contemporanea, invitando artisti a realizzare opere in relazione alla storia di Palazzo Brancaccio.

Ivo Còtani, ha riattraversato le vicende del palazzo, dalla sua costruzione ad oggi, creando un monumentale dipinto di oltre dieci metri, più altri cinque di notevoli dimensioni, raccontando la storia a suo modo, dove passato e presente del palazzo, dei suoi proprietari di ieri e di oggi, viaggiano tutti su un mirabolante ipotetico carro che somiglia a una sfilata festosa.

Percorrendo con lo sguardo questo esperimento pittorico di Còtani si ritrovano i dipinti, le leggende, le storie vere e quelle romanzate. La mano dell’artista rimarca un legame con certa pittura italiana degli anni Sessanta, trovando un suo personale sentiero di narrazione.
Il titolo rende chiaro il ruolo decisivo che la nuova borghesia di fine Ottocento ha avuto nel sostenere e, a volte, salvare una nobiltà senza prospettive. Còtani sa raccontare il gioco e il dramma di una vita nel Palazzo, senza perdere la sua caratteristica leggerezza, che contagia felicemente chi osserva le sue opere.

 

Ivo Còtani è un artista poliedrico: pittore, performer e insegnante. Cresce ad Ascoli Piceno, nelle Marche. Si laurea presso l’Accademia di belle arti di Roma. Approfondisce i suoi studi a Madrid. Al contempo consegue il diploma teatrale, inizia a lavorare come attore e creare spettacoli teatrali come autore. Tra il 2012 e il 2019 espone in diverse mostre collettive e personali. Nel 2019 crea ed è Direttore artistico del “Buratto Festival”. Tiene inoltre workshop sulla Creatività e il Movimento. Vive tra Ascoli, Roma, Madrid e New York.

Ipnotico. Erotico. Ossessivo. Sensuale. Sono alcuni dei termini che da sempre siamo abituati ad associare al “Bolero”, il celeberrimo brano di Maurice Ravel che sabato 30 aprile, alle ore 21 sarà eseguito al Teatro Goldoni in una serata speciale della Stagione sinfonica.

Originale il programma scelto per l’occasione da Mario Menicagli, che sarà alla guida di una grande Orchestra congiunta del Teatro Goldoni e del Conservatorio Pietro Mascagni e che vedrà danzare sul ritmo inarrestabile del Bolero una coppia di giovani ed esplosivi ballerini come Serena Marchese e Raffaele D’Anna.

Serena Marchese, è nota al grande pubblico per essere stata anche una delle ballerine di punta protagoniste di Amici, il talent show di Maria De Filippi ed in programmi televisivi (come “Domenica In”) trasmessi da Rai 1 e Rai 2. Importanti esperienze teatrali (dallo scorso anno fa anche parte della compagnia del Balletto di Roma), hanno ulteriormente evidenziato il talento e l’eleganza di questa giovanissima artista siracusana (classe 2000) che darà anima e plasticità fisica ad una danza che affascina fin dalla sua prima apparizione assoluta, quando Ida Rubinstein (che aveva commissionato l’opera) infiammò il 22 novembre 1928 il Palais Garnier di Parigi interpretandola su un tavolo tondo circondata da figure maschili sempre più sedotte dalle sue movenze ritmiche su un tema entrato a far parte della storia della musica.

In perfetto e complice equilibrio con la Marchese, apprezzeremo l’intensità di un danzatore versatile e sempre pronto a nuove sfide come Raffaele D’Anna, che oltre a partecipazioni in programmi televisivi, annovera premi e riconoscimenti in concorsi di fama internazionali tra cui una borsa di studio per la Royal ballet and London Contemporary Dance school.

Di soli cinque anni successivo al Bolero è quell’autentico divertimento musicale del Concerto per pianoforte con accompagnamento di orchestra d'archi e tromba n.1 op. 35 di Dmitri Shostakovich che aprirà la serata e che vedrà come solisti Lucrezia Liberati al pianoforte e Luca Betti tromba.

«Voglio difendere il diritto di ridere nella musica seria!»: fu lo stesso Shostakovich a confidare quale fosse lo spirito con cui nel 1933 in poco meno di due mesi a Leningrado compose questo lavoro che lo vide tra l’altro protagonista al pianoforte la sera del debutto; oltre venti minuti di musica capaci di passare da citazioni di temi e melodie tratte da opere di Beethoven (l'Appassionata), Haydn e brani popolari, con una cantabilità orchestrale che attinge a piene mani allo stile romantico, a momenti fortemente caratterizzati da quella spiccata personalità del musicista russo capace di aprirsi alle influenze del jazz, alle musiche da cinema, ai temi della danza, con uno stile compositivo che fa della leggerezza un particolare distintivo. Una fantasia imprevedibile e frenata, capace di restituire omogeneità ad un collage di felici intuizioni e costruzioni melodiche ed armoniche, affrontate con quel tono spesso scherzoso e scanzonato capaci di creare immediata empatia con l’ascoltatore.

Nella seconda parte del concerto, sei delle 21 Danze ungheresi (n. 1, 2, 3, 5, 6 e 7) con cui il poco più che ventenne musicista tedesco Johannes Brahms diede vita musicale ad una serie di temi di ispirazione popolari in seguito a dei viaggi in compagnia di Ede Remenyi, violinista ungherese che lo portò a conoscere la musica del proprio paese. Fu l’occasione per scoprire un nuovo mondo che Brahms cercò di mantenere quanto più possibile fedele all’originale. Molte delle danze ungheresi, infatti, sono arrangiamenti di melodie esistenti ispirate a brani folkloristici composti nello stile delle czardas e della musica gitana, caratterizzati da improvvisi e rapidi cambi del tempo. Espressione tangibile dello stile tzigano è la danza n. 5, sicuramente la più conosciuta dell’intera raccolta, che riassume tutti gli elementi tipici della czardas sia in termini di tempo (lento / rapido), di carattere (triste / gioioso) e di sfumature.

Si è tenuta a Roma, nella location di Piazza di Spagna, la terza edizione del Fashion & Talents dell’Accademia del Lusso, organizzata in partnership con l’Università eCampus e con il patrocinio dell’Ufficio Scolastico Regionale del Lazio.

La suggestiva passerella outdoor nel cuore di Roma richiama, quasi inevitabilmente, un passato in cui l’alta moda italiana incantava l’intero scenario mondiale. Eppure Fashion & Talents di nostalgico ha davvero poco, proponendosi come un vero e proprio incubatore di talenti dalla vocazione sempre più internazionale in grado di dare un forte segnale di ripresa economica e culturale in riferimento ad un settore particolarmente colpito dalla pandemia. Hanno presentato le loro collezioni, infatti, gli studenti di Fashion Design delle sedi di Accademia del Lusso di Roma, Milano e Belgrado a cui sommare le creazioni di alcuni tra i più promettenti talenti di prestigiosi istituti stranieri: la Myron E. Ullman, Jr. School of Design & Fashion dell’Università del Cincinnati, la PUC-Rio, Pontificia Universidade Catòlica di Rio de Jainero e la Carabbean Academy of Fashion dell’Università di Trinidad and Tobago.

Di seguito una selezione dei look più interessanti avvistati durante quest’edizione di Fashion & Talents.

 

 

Aurora Nobili

La capsule collection della giovane studentessa reatina gioca sulla manipolazione del tessuto e sulla contaminazione di stili diversi: sportswear ed eleganza si fondono in volumi a contrasto, plissettature in tulle, sete dalle stampe orientali, cady e lurex.

 

Letizia Cocciantelli

La sua formazione maturata nel campo della storia dell’arte ha condotto la designer alla rielaborazione del design e delle forme rinascimentali. Tappezzerie storiche italiane, sete, sugheri si alternano così a pizzi cangianti e tessuti laminati per (re)interpretare in chiave contemporanea il periodo storico di riferimento.

 

 

Maria Vittoria Gragnano

Fluid Concrete Materia è una collezione trasversale che fa della funzionalità e dei materiali il core della sua estetica fluida: pantaloni a vita alta, capispalla strutturati, tutine o pantaloni corti si tingono di colori vivaci, arricchiti da stampe grafiche ispirate all’architettura contemporanea.

 

 

Marta Ceccaroni

Seta, organza, jersey rigorosamente lavorati in maniera artigianale si uniscono ad elementi in pelle e stampe street art per omaggiare i murales e i graffiti delle metropolitane. I volumi over e la sovrapposizioni di immagini sembrano riprodurre la tridimensionalità che contraddistingue la vivacità delle strade urbane.

 

 

Raffaella Giaconelli

Naked Goodness è l’espressione di una femminilità felicemente glamour che mal si concilia con qualsiasi forma d’imposizione. Via libera a tessuti fluidi e trasparenti come chiffon, seta e tulle, ma anche a stoffe più rigide come eco-pelle o pvc.

 

 

Sabino Clemente

Siete davvero convinti che da una vecchia coperta di lana non si possa tirare su una collezione? Il giovane designer dà vita ad una capsule collection unisex oversize in cui i patchwork di lana, tweed e pelle divetano i capisaldi di uno stile d’ispirazione vintage, reso vivace e street dall’ampia gamma di colori utilizzati.

 

Che la moda sia da sempre terreno fertile per le contaminazioni  artistiche e culturali più disparate è risaputo. E le manifestazioni come queste servono proprio a ricordare che il talento dovrebbe essere costantemente supportato nel pieno rispetto delle potenzialità espressive dei creativi.

 

Foto: Salvatore Dragone

Un capolavoro assoluto, un continuo crescendo di pathos dove le emozioni si trasferiscono intatte all’ascoltatore: è la Sinfonia n.6 “Patetica” di Pëtr Il’ic Tchaikovsky, attesa sabato 19 novembre, alle ore 21 al Teatro Goldoni per la Stagione sinfonica, nell’esecuzione dell’Orchestra del Goldoni diretta da Mario Menicagli.

«La considero la migliore, e cosa più importante, la più sincera tra le mie opere. La adoro come non ho mai adorato nessun altro mio lavoro musicale»: così scriveva il grande compositore russo al fratello Modest, a cui si deve probabilmente il titolo “Patetica” all'indomani della prima esecuzione avvenuta a San Pietroburgo il 16 ottobre 1893, sotto la direzione dell’autore, nove giorni prima della sua improvvisa morte. Una vicenda, questa, che unita agli accenti struggenti e melanconici che la pervadono dalla sua introduzione fino alla chiusura (che per la prima volta nella storia della sinfonia avviene con un tempo lento quasi intimistico, dove le note si dissolvono nel silenzio), contribuì a dare a quest’opera meravigliosa il senso quasi di testamento artistico di una personalità emotivamente tormentata: «È sconcertante come la mia ultima Sinfonia, quella che ho appena finito, sia intrisa di un'atmosfera non diversa da quella di un Requiem, particolarmente nel tempo finale», così ancora Tchaikovsky nelle sue lettere.

E’ certo che la “Patetica” con pagine di incredibile bellezza melodica (tra cui il celeberrimo tema del primo tempo) e con un’orchestrazione di straordinaria sapienza  ed abilità, è un’opera che conquista dal primo ascolto e rappresenta una sfida esecutiva impegnativa quanto affascinante: “E’ con grandissimo piacere che torno a dirigere l’Orchestra del Teatro – afferma Mario Menicagli, che del Teatro Goldoni è anche direttore amministrativo – una compagine nata nel momento più difficile del lockdown, con i Teatri chiusi ma che per noi rappresentava una scommessa e che oggi, a due anni da allora, ci ha permesso di triplicare l’offerta musicale con una stagione sinfonica ricca di 17 appuntamenti e soprattutto di triplicare il pubblico a partire dagli abbonati. Dati positivi che rinsaldano la convinzione che stiamo lavorando nella direzione che è propria di un Teatro di Tradizione quale il nostro e che ci ha permesso, inoltre, di stringere un proficuo rapporto di collaborazione con un Festival quale Accordi Musicali International Classical Music di Malta, a tutto vantaggio della programmazione di qualità”.

Proprio in forza di questo rapporto, i primi concerti in cartellone hanno permesso di conoscere e familiarizzare con la musica di Alexey Shor (nato a Kiev nel 1970), compositore in house del Festival maltese, i cui lavori – come è stato correttamente sottolineato – rappresentano un’interessante deviazione da gran parte del repertorio contemporaneo, rifiutando l'avanguardia e altre forme di espressione astratta, concentrandosi invece su melodie comprensibili e armonie basate sulla tradizione, spesso ancorate ad esperienze e sensibilità di vita reali. Sabato sera, per l’ultimo appuntamento con le sue opere, sarà eseguito “Carpe Diem” - Concerto per Bandoneon nell’esecuzione come solista di un esperto assoluto di questo strumento argentino per eccellenza tanto caro ad Astor Piazzolla: si tratta di Fabio Furia, concertista, compositore e arrangiatore di fama mondiale, considerato uno dei bandoneonisti più importanti d'Europa. “Carpe Diem”, o “Cogli l’attimo”, rende bene il senso di un brano musicale dove l’ottimismo e la vivacità esprimono un forte entusiasmo per la vita. Trascinato dal bandoneon, l'opera rappresenta una miscela di sapori sudamericani, con alcuni elementi jazz che si sposano ad un’orchestrazione classica, e dove il compositore fa ricorso ad un uso intensivo delle percussioni.

“C’è un ulteriore elemento che caratterizzerà questo concerto – aggiunge il direttore Menicagli – ed ho voluto evidenziarlo con il brano che aprirà la serata, la brillante Sinfonia da Le maschere di Pietro Mascagni: un omaggio al compositore livornese che fu il primo ad eseguire la Patetica in Italia. Tra l’altro, questa commedia lirica e giocosa dall’ascolto raro, vero inno in musica alla Commedia dell’Arte italiana, è attesa al Teatro Goldoni nel periodo di Carnevale 2023 con una nostra nuova produzione, dopo che avremo adeguatamente ricordato e festeggiato Mascagni nel giorno in cui ricorre l’anniversario della sua nascita (il 7 dicembre) con un concerto lirico che vedrà ancora protagonista l’Orchestra del Goldoni diretta da Valerio Galli”.

 

FOTO: Trifiletti-Bizzi

Durante l’ultimo Festival della Canzone Italiana, Alessandro Cucinotta – noto tra gli addetti ai lavori come perfetto alter ego di Francesco Gabbani – è stato ospite della trasmissione “Studio News” in diretta da Casa Sanremo (www.studionews.tv ). In quest’intervista, il performer siciliano ripercorre l’emozione di vivere la città dei fiori nella settimana più entusiasmante dell’anno, approfittandone anche per lanciare un appello.

 

Alessandro sembra che negli ultimi anni i sosia abbiano più considerazione come artisti e non come fotocopie. Cosa è cambiato rispetto al passato?

Beh personalmente credo che sia cambiata la visione del "sosia" inteso come persona che emula le gesta del proprio beniamino. E' cambiata in positivo perché, ad esempio prima era uno "scimmiottare" , mentre adesso magari si va alla ricerca delle doti artistiche per valorizzare anche il sosia oltre che il vero artista. Questo credo che serva da stimolo sia per il sosia che per il pubblico, così facendo si valorizza questa nuova visione, salutando la vecchia semplice somiglianza da foto.

Non c’è il rischio di perdere una propria identificazione personale?

Il confine è sottilissimo , per cui si può correre questo rischio se ci si lascia prendere troppo la mano, un po' come quando un attore si trova ad interpretare per lungo tempo una serie di personaggi che sono ben lontani dalla propria personalità, finendo per oscurare la "persona" e divenire "personaggio". Bisogna avere dinnanzi a sé ben chiaro l'obiettivo che si intende raggiungere.

Essere un sosia, come nel tuo caso di Francesco Gabbani, è una scelta o una caratteristica naturale?

Un po' ed un po'. E' nata come caratteristica data dalla forte somiglianza , e poi è divenuta una scelta artistica , dovuta all'apprezzamento da parte del pubblico verso Gabbani. Scelta che personalmente ho seguito volentieri volendo un po' scoprire Gabbani tramite i suoi testi e nelle sue canzoni , dove racconta realtà di vita vissuta e sentimenti veri e profondi, cosa che non riscontro in tanti cantanti emergenti.

A Sanremo 2022 è stata lanciata una provocazione da “Studio News”: Sarebbe una corretta evoluzione ammettere al Festival della Canzone Italiana i sosia degli artisti famosi, comunque con brani inediti?

Ammettere in gara "ufficiale" anche i sosia non so fino a che punto possa essere una scelta apprezzata dal pubblico, tuttavia aprire una sezione "SOSIA" (un po' come le "Nuova proposte") credo possa dar luce a tante belle novità, e soprattutto permettere ai sosia di mettersi in gioco con le proprie doti artistiche, allontanandosi dalla mera etichetta di "sosia" e aprendo le porte al vero artista che si cela dietro il "sosia di.."

Tu hai mai avuto occasione di incontrarti con Gabbani, o di sapere se lui ha mai visto le tue performance?

Finora purtroppo non ho avuto la possibilità di incontrarlo, né tantomeno di sapere se ha mai visto una mia performance o anche il semplice profilo social. Mi farebbe piacere incontrarlo, magari su un palco, e magari duettare sulle note di alcuni dei suoi brani più celebri per sapere cosa ne pensa del mio operato.

La musica resta sempre uno zoccolo duro del nostro Paese, ma la sofferenza che attraversa è nota a tutti. Quanto i sosia potrebbero essere un valore aggiunto per un cantante e quanto invece un ostacolo, nel caso venissero sdoganati anche dalla Tv come veri artisti?

Ogni artista dovrebbe avere alla base l'UMILTA'.. partendo da questo punto gli Artisti dovrebbero sfruttare a loro vantaggio l'eventuale riflettore acceso sul proprio sosia , dando così un valore aggiunto alla propria figura. Di fatto è come se si avesse una doppia vetrina, permettendo al pubblico di conoscere l'Artista grazie al sosia ed il sosia grazie all'Artista. Ad esempio Francesco Cicchella , Antonio Mezzancella e Vincenzo De Lucia hanno avuto il loro trampolino di lancio esattamente come "sosia di.." e al contempo hanno dimostrato di essere dei veri e propri Artisti con doti pazzesche, in grado di avere comunque una propria personalità che li contraddistingue, senza oscurare gli Artisti da loro interpretati.

Quando si vestono i panni di uno come Gabbani c’è solo una vera e propria riproposta di questo artista o c’è anche qualcosa di chi propone la sua copia, cioè tua?

Seguendo l'esempio degli artisti citati pocanzi , anch'io quando vesto i panni di Gabbani metto dentro la mia personalità, in quanto porto in scena ALESSANDRO CUCINOTTA SOSIA DI .. e non solo IL SOSIA DI GABBANI, inserendolo all'interno di contesti in cui mi trovo a portare in scena me stesso e subito dopo le performance.

Justine Mattera, per fare  l'esempio di un volto noto del piccolo schermo, all’inizio della sua carriera si presentava come sosia di Marilyn Monroe. Però nel suo caso il personaggio era scimmiottato più che copiato. C’è una differenza tra l’imitare ed essere sosia?

Si eccome! Restando in tema di esempi riguardanti il piccolo schermo mi viene in mente Virginia Raffaele , la quale imita magnificamente svariati personaggi esasperandone pregi e difetti, al contempo invece un altro Artista come Giorgio Panariello quando porta in scena il suo Renato Zero ne veste i panni da vero sosia a tal punto che quando sono stati entrambi in scena, il pubblico si è confuso dal riconoscere il vero Renato Zero.

Nel chiostro del Palazzo di Città, con il Patrocinio del comune di Corato, Danilo De Mari ha presentato il libro “Restart metabolico”, edito da Longanesi. L'evento è stato organizzato da Mondadori Corato, Mariella Medea Sivo ha dialogato con l'autore in merito al libro.

“Quante volte, dopo aver mangiato, ci sentiamo gonfi e ancora affamati?” ha chiesto Medea Sivo e Danilo De Mari ha prontamente risposto: “Non è fame nervosa ma il modo in cui il corpo esprime il suo bisogno di vitamine, sali minerali e nutrienti. Il cibo che portiamo in tavola ha ormai perso quasi per intero il proprio patrimonio di principi nutritivi e ci assicura solo un bel carico di calorie, che si depositano in cuscinetti di grasso. Ingrassiamo morendo di fame!
Ma non è tutto. Le nostre vite frenetiche ci fanno accumulare tossine che inducono stati di infiammazione cronica, stress ossidativo e acidità, mentre lo stress psicologico ci spinge a reprimere le emozioni negative: rabbia, paura, tristezza, senso di colpa ci intasano, spesso spingendoci a mangiare ancora peggio. Ed ecco servita la ricetta perfetta per un metabolismo rallentato, che non fa più il suo lavoro e ci regala invece una lunga lista di problemi: sovrappeso, gonfiore, meteorismo, acidità, cattiva digestione, dolori addominali, stanchezza, mancanza di concentrazione, irritabilità”. 

“Che dobbiamo fare a questo punto? “ chiede la moderatrice. Chiara e sintetica la risposta dello scrittore: “Per perdere peso e non recuperarlo mai più dobbiamo allearci con il nostro metabolismo. In tre fasi distribuite in 31 giorni questo è  il mio metodo facendo così si opera un restart metabolico: senza privazioni, senza ricette dagli ingredienti introvabili, con l’ausilio di semplici workout mirati che rimetteranno in movimento anche i più sedentari e con un occhio allo stile di vita italiano, il programma depura il corpo dalle tossine e spegne l’infiammazione, ripristinando l’equilibrio che ci consente di perdere peso mentre ritroviamo energia e benessere in modo stabile e duraturo”.

Tantissime sono state le domande dal pubblico che garantendo il giusto distanziamento alla fine hanno chiesto a Danilo De Mari l’autografo del libro che sta ottenendo un vero successo nelle vendite.

Galleria San Babila presenta il Meta- Vita, il Primo Meta Party in Italia che animerà la serata di Halloween. Appuntamento il 31 ottobre dalle ore 18:30 in via Uberto Visconti di Modrone 6 a Milano. L’evento, primo nel suo genere, propone un vero e proprio party di Halloween in metaverso presso gli spazi della Galleria, con apposite aree dedicate alla sperimentazione immersiva con visori e contenuti tecnologici di avanguardia ma non solo, tra tecnologia, musica e suoni sarà possibile ammirare la mostra personale dell’artista Alessandro D’Aquila. Artista visivo di fama internazionale, con una recente apparizione delle sue opere a New York, concentra la sua linea artistica sulla comunicabilità e sulla percezione del fruitore nei confronti delle sue opere. Fin da piccolo, molteplici esperienze di vita lo hanno avvicinato al linguaggio braille, che oggi è alla base di ogni sua ricerca artistica. Tra le opere presenti in mostra, i suoi ritratti appartenenti alla cultura pop, definiti “Senza Volto”. Secondo l’artista, non è il dettaglio a definire il soggetto, bensì la sua visione d’insieme. Il suo linguaggio, alle volte provocatorio, intende suscitare sgomento e smarrimento nei confronti di chi lo guarda. Un invito all’osservatore di andare oltre a quello che si riesce a leggere, capendo il vero significato dell’opera: “Vorrei rendere l’arte visiva non adatta a chi vede ma a chi guarda”.

La mostra presenta un unicum nello scenario artistico ed espositivo mondiale perché da vita ad un innovativo modello di fruizione delle opere d’arte, che accosta una mostra fisica ad un’esposizione sviluppata nel metaverso della Galleria. Sotto la direzione artistica di Cesare Catania – art director di Metaword - sarà possibile visitare, con l’ausilio di visori, l’esposizione in metaverso realizzata grazie anche alla collaborazione del direttore tecnico Cristian Dessì.

LA NOVITA’ – La peculiarità accattivante dell'evento sta nella tokenizzazione del biglietto di ingresso che è costituito da un NFT che riproduce il lavoro dell'artista! Si entrerà in possesso di un NFT a tiratura limitata e quindi l'accesso all'evento virtuale e fisico!

Opere fisiche e NFT accompagneranno gli ospiti in un duplice percorso espositivo che rappresenta la contemporanea dimensione dell’arte.

“Il mondo dell’arte sta vivendo oggi una profonda trasformazione costellata di movimento, di multidimensionalità e forme espressive nuove.”, afferma Francesco Colucci, direttore della Galleria San Babila, “Galleria San Babila vuole far parte di questo universo perpetuo e anticipare il futuro con una nuova forma di fruizione, che sia digitale, immersiva e che possa raggiungere più persone possibili nel mondo. Il cambiamento è ora, viviamolo appieno!”. Ospite, il talent scout, opinionista e collaboratore per gli scherzi delle “Iene”, il DJ Biagio D’Anelli che animerà la serata con la sua musica.

METAWORD è una piattaforma di servizi digitali, un innovativo progetto nell'ambito della realizzazione di contenuti e strumenti a supporto degli utenti. In particolare, consente di offrire la realizzazione di OLOGRAMMI (toccare e interagire con il singolo oggetto in modo virtuale) con INTELIGENZA ARTIFICIALE e METAVERSO (concetto di un universo in 3d che combina vari spazi virtuali differenti e permette agli utenti di lavorare, giocare e socializzare) che possono rappresentare oggetti, opere d'arte, immagini personalizzate di prodotti e brand. Quando entrerai in questo mondo parallelo potrai acquistare e visitare Arte, Musica, Oggetti ed Edifici. Partner di Metaword, in un’operazione di co-produzione, Colossal Bit, società basata a Dubai, specializzata nella creazione di NFT e progetti in metaverso.

E’ tutto pronto per l’appuntamento con un nuovo format online in diretta da Casa Sanremo. Un talk show live con ospiti eccezionali, ogni giorno da lunedì 31 gennaio a sabato 5 febbraio dalle 17:30 alle 18:30, sessanta minuti per raccontarvi la 72^ edizione del Festival di Sanremo e tanto altro…

Torna “StudioNews”, che sarà trasmesso in diretta sui canali social dell’agenzia di stampa AskaNews e Casa Sanremo. Al timone i giornalisti: Patrizia Barsotti e Andrea Iannuzzi in diretta dagli studi televisivi di Casa Sanremo, in collegamento ogni giorno il Direttore di AskaNews Gianni Todini e con l’inviata a Sanremo Serena Sartini. L’appuntamento sarà ricco di notizie, inchieste, interviste, dibattiti e approfondimenti con tanti ospiti in presenza e in remoto.

A ogni puntata, dunque, gli opinionisti chiamati a partecipare saranno coinvolti in un’arena televisiva, dove affronteranno domande comode e scomode, per analizzare senza filtri e con grande attenzione tutti gli aspetti di questa speciale edizione del Festival.

Il programma vuole raccontare il clima e l’atmosfera che il territorio ligure ed il nostro Paese vivranno durante questo atteso appuntamento.

Un collegamento quotidiano con Avellino dove il cantautore Antonello Cuomo, noto al grande pubblico come il “sosia ufficiale” di Antonello Venditti, commenterà i brani eseguiti sul palco dell’Ariston. Antonello Cuomo canta Venditti è il tour che presenteremo in anteprima durante StudioNews e in ogni puntata saranno eseguiti live due brani del suo repertorio.

Un altro appuntamento quotidiano, in collegamento da Roma, sarà con la scrittrice Giulietta Revel. Giulietta è stata la prima donna soldato in Italia, è da sempre impegnata contro la violenza sulle donne, tema al centro del suo ultimo libro La Fanciulla dalle mani d'argento, ha un ricco curriculum come attrice delle fiction RAI di maggior successo. Inviata e conduttrice di programmi tv, ha recitato al fianco di Jon Voight nella serie internazionale Giovanni Paolo II. Ha collaborato come aiuto regista con Dario Argento e come regista e interprete per Maurizio Costanzo.

Tanti altri ospiti da non perdere ogni giorno dal 31 gennaio al 5 febbraio dalle 17:30 alle 18:30 su: https://www.casasanremo.it/; https://www.facebook.com/askanews; https://www.facebook.com/studiomediacommunication.

Scoppia l’estate, con la voglia di mare, di allegria, di divertimento e di tanta musica. Ecco perché China (Simone Costantino), assieme al performer Quinto e al producer Xibeatz, esce con “Mambo Italiano”, sostenuto dalla Clandestin Recordz.

Il nome della traccia, “Mambo Italiano”, deriva dalla necessità di descrivere questa fusione di generi che comprendono il reggaeton, la trap, la psytrance e la mumbathon.

La release comprende anche un video che uscirà su YouTube e due teaser ufficiali che saranno lanciati dai vari profili degli artisti e della label (etichetta).

Il progetto è molto ambizioso e presenta anche la partecipazione come stilista di Giampaolo Celli, figlio di Maria Celli, punto fermo dell’alta moda a Roma. Sua la creazione del giacchetto di pelle, raffigurante Frida Kahlò, indossato da China.

Le riprese del video e il montaggio sono a cura di Pier Buñuel, con l’aiuto dell’operatore del drone Mario Orazio Ruvio, le foto sono a cura di Domenico Renzetti, mentre la cover ufficiale del brano è a cura di Michele Anzivino.

Il testo parla della voglia di fare festa e di evadere da questo anno e mezzo infernale fatto di lockdown e chiusure, organizzando un party con amici, pochi fan e tutto il team Clandestin Recordz.

L’idea nasce dal produttore esecutivo Danilo Alleruzzo, Simone Costantino (China) e l’editrice Serena Ballai, che hanno curato tutto nei minimi dettagli, dall’allestimento, all’investimento, l’organizzazione, la promozione e la spinta del progetto.

“Mambo Italiano” sarà presto disponibile su tutte le piattaforme musicali e, come sottolineato, anche su YouTube con un videoclip. Altro traguardo per China, che aggiunge un importante tassello al mosaico di successi cominciati a settembre 2020, e che continua senza sosta.

Merito anche della Clandestin Recordz che ha creduto, e crede molto, in lui e che ha in progetto per l’autunno la presenza dell’artista in un contesto musicale davvero straordinario.

Il videoclip è visibile su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=EEBMQFMmUwE.

“Mambo Italiano” è stato presentato con un live di China, sul suggestivo palcoscenico de Il Ristoro degli Artisti, a Roma, riscuotendo un successo di pubblico straordinario.