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Formentera, l’isola più piccola delle Baleari, da sempre meta molto amata dagli Italiani, il 21 giugno ha riaperto le proprie porte ai turisti europei. L’isola, grazie alle sue particolari condizioni geografiche di isolamento e alla scarsa densità di popolazione in inverno, è stata poco colpita dalla pandemia riuscendo a limitare e contenere il contagio. Già dal 4 maggio ha infatti riaperto in sicurezza i suoi hotel, bar, ristoranti e attività turistiche applicando protocolli sanitari di sicurezza e diventando così una delle mete più sicure per trascorrere l’estate.

 A Formentera è possibile vivere una vacanza all’insegna della natura, del relax e del buon cibo, circondati da paesaggi unici. Tra incantevoli scenari mediterranei, spiagge bianche e acque turchesi, ampie foreste di pini e ginepri, 32 percorsi nella natura che conducono al mare, luoghi magici ricchi di fascino e cultura e una gastronomia gustosa e a kilometro zero, ecco 4 buoni motivi per andarci quest'estate.

Varietà di ampie spiagge

Formentera è caratterizzata da moltissime spiagge e calette dalla bellezza unica, dove godere di piacevoli giornate al mare, potendo scegliere tra un’ampia varietà. Tra le spiagge più belle spiccano Cavall d’en Borràs o Ses Illetes, magnifica spiaggia dai fondali bassi, giudicata una delle migliori del mondo anche da Tripadvisor, e Cala Saona, una baia naturale famosa per le incredibili sfumature cromatiche. Particolarmente suggestive anche le spiagge di Ses Canyes (Es Pujols), dalla peculiare forma a conchiglia, Es Arenals (Migjorn), dalla sabbia bianchissima che le dà il nome, e Ses Platgetes (Es Caló), nei dintorni del piccolo paese di pescatori di Es Caló de Sant Agustí. Per chi invece desiderasse scoprire paesaggi diversi, da non perdere è l’Estany des peix, un piccolo lago collegato al mare attraverso un piccolo e stretto canale e caratterizzato da piccole spiagge poco profonde.

Percorsi nella natura

Formentera è la meta perfetta per gli amanti del turismo attivo, che possono scoprire l’isola in libertà attraverso i 32 percorsi verdi che si diramano negli angoli più preziosi e inesplorati, praticabili a piedi, in modalità Nordic Walking, in bicicletta (la maggior parte dei percorsi sono adatti ai ciclisti) o correndo. Tra i percorsi più facili, adatti anche ai bambini, quello da Es Cap al Torrent de S'Alga permette di scoprire uno dei luoghi meno conosciuti e più speciali dell'isola, caratteristico per i suoi scivoli ben conservati per tirare in secco le barche. Chi vuole scoprire i diversi volti di Formentera dovrà percorrere il sentiero che da Sant Francesc porta al Cap de Barbaria, oppure gli sportivi più intrepidi possono percorrere a piedi il ripido percorso Racó De Sa Pujada - Es Ram che conduce fino al mare, alla piccola, pittoresca e isolata insenatura Es Caló des Mort.

Luoghi magici

Formentera non è solo spiagge e natura, ma presenta anche numerosi luoghi ricchi di fascino, cultura e storia. Da non perdere un giro per i fari dell’isola, dall’altopiano de La Mola a Cap de Barbaria, per ammirare panorami di rara bellezza. Il Faro di La Mola, il più antico e più alto dell’isola che sorge su una scogliera di 120 metri, è perfetto per osservare l’alba, che regala uno spettacolo unico e magico. Cap de Barbaria, situato su un promontorio roccioso, è uno di quei luoghi che emanano pura energia e offre uno scenario spettacolare soprattutto al tramonto. Molto suggestivo è anche il sistema di torri difensive che si sviluppa lungo la costa e che anticamente serviva a proteggere l’isola dai pirati. Sul territorio dell’isola di Formentera ce ne sono quattro: la torre de Punta Prima, nei pressi della località di Es Pujols; la torre a tre piani del Pi Catalá (o torre de Migjorn); la torre des Garroveret, a Cap de Barbaria; la torre de sa Gavina, nelle immediate vicinanze di Can Marroig e a nord di Cala Saona. E ancora insediamenti di età prestorica disseminati sull’isola, tra cui il Sepolcro di Ca na Costa o i giacimenti di Es Cap de Barbaria.

Una cucina a km zero

La cucina tipica di Formentera è ricca e sorprendente, creativa e saporita, caratterizzata da un forte legame con il modo di vivere tradizionale e con il mare, e presenta una dipendenza quasi assoluta dai prodotti autoctoni di alta qualità, dovuta all’isolamento dell’arcipelago. In tavola non può mancare la tradizionale ensalada payesa con il Peix sec (pesce secco), inserito nel catalogo “Arca del gusto” dell’Organizzazione Internazionale Slow food. Il pesce secco, che in passato permetteva ai pescatori di essere consumato tutto l’anno, è l’ingrediente imprescindibile di questa ricetta. Da provare sono anche il frit de polp, sofrit pagès (con carne e patate), i calamars a la bruta (calamari fritti nel proprio inchiostro) e il bullit de peix (stufato di pesce con patate).  I dolci e dessert più caratteristici sono il flaó (torta al formaggio fresco con mentuccia), le orelletes (dolce all’anice) e la greixonera (budino di pane alla cannella). Anche il miele e i fichi secchi sono prodotti dell’isola da non lasciarsi sfuggire. Infine, alla cantina di vini Terramoll si organizzano visite guidate con tanto di degustazione alla scoperta del principale vigneto dell’isola.

Quanto costa un materasso? O meglio, quanto deve costare un materasso per essere buono? Un ottimo materasso matrimoniale costa tra i 600 ed i 1.000 euro, mentre un discreto materasso difficilmente può trovarsi al di sotto di un range compreso tra 450 e 600 euro. Oltre i mille, parliamo di un materasso di grande qualità. 

Ma se affidassimo l'arredo della nostra casa ad un interior designer, così come ha fatto il rapper Drake, quanto costerebbe un materasso ? La risposta è: 360.000 euro.
Il rapper ha affidato all’interior designer Ferris Rafauli l'arredo della sua magione da oltre 4.600 mq. All'interno della casa di Toronto (non a caso soprannominata «The Embassy», ovvero «L’ambasciata»),appaiono oggetti come lo spettacolare pianoforte a coda Bösendorfer, personalizzato dall’artista giapponese Takashi Murakami o lo strepitoso lampadario in cristallo Swarovski da 20 mila pezzi, o ancora l’incredibile armadio a due piani pieno di Birkin per la sua futura moglie. Ma il  vero pezzo da novanta di casa Drake è il materasso da 390.000 dollari (360.000 euro), realizzato in collaborazione con l’azienda svedese Hästens, specializzata nella produzione di materassi di lusso.

Il Grand Vividus, questo il nome della pregiata struttura da letto, è interamente realizzato a mano (servono 4 persone e 600 ore) con un peso di mezza tonnellata, con angoli in pelle, dettagli in ottone dorato e crine di cavallo. Attualmente Drake è la sola persona al mondo che possiede questo materasso, considerato un bene di lusso. Altri nove «Grand Vividus» in produzione, già pagati in anticipo da altrettanti danarosi clienti, verranno consegnati a breve.

In un momento come questo, in cui tutta l'umanità è colpita dall'epidemia da coronavirus, che ci costringe a chiuderci in casa, abbiamo tempo da dedicare alla sistemazione del nostro guardaroba. Elimineremo prima ciò che non serve, poi  sistemeremo abiti e accessori a disposizione, che possono risultare utili.

Il primo passo è quello di togliere le cose inutili, cominciando dai regali inutilizzati, doppioni, capi ed accessori scomodi, indumenti di altre taglie, magari acquistati durante una dieta o con qualche chiletto di troppo, ma che comunque conserviamo, soltanto per vedere pieno il nostro armadio.

Il secondo passaggio è quello di trovare le giustificazioni per eliminare, senza considerare il prezzo di costo e senza costruirsi pensieri quali: "forse un giorno lo metterò",  "mi piaceva cosi tanto", "se lo sapesse mia madre" e cosi via.

Terzo ed ultimo step è quello di  suddividere  per pile, pensando alle modifiche che potrebbero apportare la sarta o il calzolaio.  Poi le cose da regalare, rendendo felice una persona cara.

Concluderemo selezionando abiti e accessori firmati o capi vintage.  

A questo punto si procede a buttare la pila di maglie scolorite, calze rotte, cinture a frammenti. Ricordandoci  sempre, però, che gli abiti, anche se strappati possono essere riciclati.

A chi frullerebbe mai in testa di discettare di lusso in tempi in cui è già eccitante uscire di casa per buttare la spazzatura o fare la spesa? Apro il giornale e forse trovo una risposta: Maha Vajiralongkorn, il re della Tailandia, che ha scelto un autoisolamento di lusso al Grand Hotel Sonnenbichl a Garmisch-Partenkirchen e per questo soggiorno “dorato” ha pensato bene di portare con sé il minimo indispensabile, costituito dal suo entourage e tutto il suo “harem”, composto di ben venti concubine. Chissà se Sua Maestà le “gestisce” come il mio amico russo Piotr, che non ha concubine ma cinque ex-mogli e alla domanda “ma come fai?”, ci ha pensato su qualche secondo e poi con pacatezza ha sentenziato: “Una alla volta!” Un precursore del distanziamento sociale, il buon Piotr. Al contrario, il sovrano tailandese esercita, a modo suo, sfarzoso come si conviene ad un re, la misura inversa, pur rimanendo ligio all’obbligo di quarantena. Insomma, al di là dei fasti del cinque stelle tra le Alpi bavaresi, il sovrano orientale nel rispetto dell’autoesclusione dalla mondanità allargata, se ne è costruita una tutta sua.

Capriccio? Esagerazione? Soverchieria? Provocatoriamente, direi di no. Piuttosto, ai tempi dell’isolazionismo (a)sociale da Covid-19, questo può essere letto non tanto come esercizio di un privilegio regale, ma anzi come un gesto quasi rivoluzionario e liberatorio, capace di conferire al lusso una funzione addirittura catartica, perché alzi la mano chi non ha avuto mai in questi giorni di quarantena coatta il prurito di fare l’iconoclasta con i grafici e le raccomandazioni in powerpoint dell’OMS o le continue autocertificazioni in un burocratese da commedia all’italiana. Ma non lo facciamo. Sopportiamo e ci adattiamo civilmente e responsabilmente a tutto quello che ci viene detto e chiesto di fare per il nostro bene e quello degli altri, ma quello è il nostro lato razionale. Quello irrazionale e ribelle ci sussurra altro. Ma non c’è via d’uscita, direte voi, mica siamo tutti sovrani.

Ma siete sicuri che bisogna proprio esserlo per evadere anche solo un’ora? In tempi di privazioni, si desidera disperatamente ciò che manca. Vorrei insanamente stringere mani, mischiarmi tra la folla, andare ad un concerto, o al cinema o al teatro, a cena a casa di amici, oppure più arditamente rapinare tempo e prendere la moto e attraversare da ovest a est, e viceversa, una quindicina di confini, dormire dentro una yurta con un’intera famiglia mongola, sorbire una zuppa di coda di bue a Jakarta o addentare uno spiedino di gamberi passeggiando lungo l’affollatissimo Galle Face di Colombo di fronte a un portentoso Oceano Indiano. Vorrei riappropriami del diritto di anelare disperatamente alla solitudine di un deserto mentre sono bloccato nel traffico dell’Olimpica alle 8 del mattino. Oppure, semplicemente passeggiare senza chiedermi se lo sconosciuto che mi sta venendo incontro sia sano o nasconda qualche virione pronto a saltare fuori e infiltrarsi infingardo tra le mie vie aeree superiori. E vorrei che anche lo sconosciuto non nutrisse la medesima diffidenza nei miei confronti. E mentre moltiplico mentalmente tutti i desideri che amerei esauditi subito da un genio della lampada qualsiasi, magari con le fattezze rassicuranti di Ilaria Capua, o da un cerusico geniale che scopra che Coca-Cola e Aspirina (con aggiunta di rarissimo rum agricolo guatemalteco, se no che lusso sarebbe?) non fa sballare, ma anzi ha un buon sapore e in più ammazza il virus con maggiore efficacia della clorochina, non riesco però a trovare uno stimolo che mi consenta di ricominciare a pianificare di realizzarli a una settimana, a un mese, a un anno e via così.

Sono sospeso in un limbo attendista che mi comprime ogni iniziativa e smorza l’entusiasmo. D’un tratto però leggo di Re Vajiralongkorn e mi viene l’illuminazione. Il vero lusso ce l’ho a portata di mano, ma lo stallo obbligato mi ha accecato. E così, mi spoglio, mi immergo nella vasca da bagno, chiudo gli occhi, e fingendo di essere sovrano di me stesso, mi immedesimo, ringrazio mentalmente Sua Maestà per lo spunto e confortato dal tepore del fluido che mi avvolge mi autotrasporto mentalmente nelle acque limpide e calme di un paradiso tropicale. Gran lusso la fantasia in tempi di Coronavirus. È alla portata di tutti, ma non per tutti, perché ha un prezzo altissimo da pagare, quando ci si accorge che l’acqua della vasca si è raffreddata.
Del resto, i privilegi si pagano! Ma sono sicuro che ne valga la pena. Ve la sentite?

Nella serata di lunedì 9 marzo, tramite un'edizione straordinaria del TG, il premier Conte ha parlato al Paese annunciando il nuovo decreto legislativo "IO RESTO A CASA" per fronteggiare l'emergenza Coronavirus. Le nuove norme impongono la chiusura di tutti i centri di aggregazione e vietano a tutti di uscire di casa, se non per motivi di primaria necessità, estendendo così la "zona rossa" all'intero territorio nazionale. Inutile dire che nessuno si sarebbe mai aspettato di trovarsi in una condizione anche lontanamente simile, ma l'importante ora è rispettare le regole che ci sono state imposte, per tornare il prima possibile alla normalità. Intanto avremo molto tempo libero a disposizione e dovremo cercare di sfruttarlo al meglio. Come?

 

Ecco 10 idee pratiche e creative per trascorrere queste lunghe giornate.

- Sistemare la casa: ci lamentiamo sempre di non avere abbastanza tempo per mettere in ordine, ora ci si può finalmente dedicare con calma alle faccende domestiche. Spolverare, lavare in terra, pulire i vetri, le tende, sistemare scaffali e credenze. Insomma non abbiamo più scuse!

- Fare ordine negli armadi: approfittarne per fare una cernita dei vestiti che abbiamo e preparare delle buste dove inserire quelli che non indossiamo più, da portare ai più bisognosi quando la quarantena sarà finita. Possiamo estendere il riordino anche agli scaffali del bagno, ai portagioie e ai beauty case pieni di quei campioncini delle profumerie che nessuno utilizza mai. Vedrete che vi sentirete subito meglio!

- Fare pulizia nei dispositivi elettronici: Abbiamo le caselle mail intasate? Ora è il momento di pulirle, disicriviamoci dalle news letter che non ci interessano, facciamo il backup delle foto e dei video e trasferiamoli sull'hard disk esterno. Non ne siamo capaci? È il momento buono per imparare. Oppure possiamo cliccare "esegui" sulla notifica dell'aggiornamento che rimandiamo da mesi e ancora possiamo fare una cernita dei contatti che non ci servono o dei profili social che non ci interessa seguire.

- Prendiamoci cura di noi: il decreto "IO RESTO A CASA" prevede anche la chiusura dei centri benessere, ma chi ci dice che non possiamo improvvisarne uno in casa? Accendiamo una candela profumata, mettiamo della musica rilassante e trascorriamo del tempo con noi stessi. Facciamo una maschera, uno scrub, cambiamo lo smalto alle unghie o semplicemente spalmiamoci la crema idratante così quest'estate per la prima volta avremo la pelle liscissima. Ovviamente maschietti questa proposta è anche per voi!!!

- Chiamiamo gli amici: questa condizione è estesa a tutti quindi come noi ci sono tante altre persone chiuse in casa. Al momento non possiamo vedere i nostri amici ma possiamo sentirci al telefono e passare lo stesso del tempo insieme. Possiamo anche chiamare quell'amica che non sentiamo da tanto o quel parente lontano approfittando per riallacciare i rapporti e coltivare le relazioni.

- Dedichiamoci alle nostre passioni: qualunque esse siano. Ascoltiamo della musica, leggiamo un libro, disegnamo, usciamo in giardino o sul balcone per prendere una boccata d'aria e approfittiamone per fare giardinaggio. Non si può uscire per andare in palestra, ma nessuno ci vieta di fare esercizio fisico in casa. Il web è pieno di video tutorial per un allenamento fai da te. In questo modo non ci annoieremo e rimarremo anche in forma che ricordate, l'estate è vicina!!!

- Cuciniamo le nostre ricette preferite: dopo che avremo fatto sport potremo permetterci di mangiare senza sensi di colpa una porzione di lasagna o una fetta di quella torta che ci piace tanto che questa volta ci sembrerà ancora più buona perché preparata da noi. E poi si sa il cibo è come l'amore, tira su il morale!!!

- Impariamo qualcosa di nuovo: Le nostre vite sono sempre così piene e frenetiche che non abbiamo mai il tempo di dedicarci a qualcosa di nuovo. Internet è pieno di tutorial di qualunque genere, ci sono corsi gratuiti per imparare una lingua ed una quantità infinita di podcast su qualsiasi argomento. Le università forniscono lezioni online a volte anche gratis per tutti, questa è l'occasione giusta per tornare studenti!!!

- Tenere un diario: dedicate una parte della giornata a scrivere, raccontare di voi, cosa provate in questo momento. Abbiamo tanto tempo per pensare e questo non è mai un male, riportate su carta le vostre riflessioni e una volta che tutto sarà finito rileggete quello che avete scritto cercando di arrivare a delle conclusioni.

- Organizzare delle serate a tema in famiglia: Ad esempio "serata pizza", preparate l'impasto e poi ogni membro della famiglia condirà la propria pizza con gli ingredienti che preferisce, sembrerà di essere al ristornate!!!

Oppure una "serata cinema" scegliete un film insieme scaldate dei popcorn ed il gioco è fatto.

Insomma di cose da fare ce ne sono tantissime, indubbiamente non sarà un periodo facile, ma se tutti ci aiuteremo e collaboreremo ci rialzeremo più forti di prima. Inoltre sicuramente, anche se non era tra le proposte, semplicemente per il fatto che l'articolo è esteso a tutti, sotto Natale assisteremo ad un boom di nascite considerevole!!!

 

Quindi viva l'amore e ricordate #IORESTOACASA

Il semplice commercio online, dove basta un click per farsi recapitare a casa il prodotto, può non essere adatto quando si parla di lusso. La ricercatezza e la storia di questi prodotti, infatti, difficilmente si adatta alla semplicità e all’omologazione delle piattaforme di vendita online. Per questo motivo l’attuale tendenza della gamification, che consiste nell’immettere elementi di gioco e ludici in sistemi che non lo sono in partenza, ha trovato nei marchi di lusso degli ottimi alleati.

La passione per i videogiochi, secondo i dati 2019 di Global Games Market Report, nel 2019 ha coinvolto circa 2,4 miliardi di persone che hanno giocato ad un ‘mobile games’. E ora, dopo hotel, resort e Spa di lusso - che offrono console per videogiochi e chatbot ai loro clienti più facoltosi – è il turno del settore fashion.

Per quanto riguarda i grandi marchi ci sono stati già degli esperimenti. Un esempio è Hermes, che nel 2018 ha permesso di scaricare dalle principali piattaforme online il gioco Saut Hermès, versione virtuale della competizione annuale di salto ad ostacoli al Grand Palais di Parigi. Gucci, invece, alla fine dello scorso anno, ha lanciato la piattaforma ‘Gucci Arcade’ con una sezione dedicata ai videogames in stile anni '70 e '80, ha siglato una partnership con l’inglese Drest proprietaria di una app di ‘styling games’.

La ricerca dei dettagli di stile degli anni ’70 e ’80 ha portato anche altri marchi come Prada, Burberry e Valentino a siglare una collaborazione con Drest, il cui fondatore Lucy Yeomans è stato anche ex direttore del sito web di moda Net-a-Porter.

Sul sito di Lvmh, invece, si legge ‘Louis Vuitton la invita a giocare al nuovo videogioco Endless Runner, ispirato al set newyorkese e allo stile anni 80’. Ma l’interesse per i videogiochi non si ferma qui. Lo stesso gruppo ha siglato una partnership con la statunitense Riot Games in occasione del campionato mondiale di League of Legends 2019 e per l’occasione è stato prodotto un baule per trofei realizzato appositamente per contenere la Summoner's Cup, il trofeo assegnato ai campioni del mondo di questo videogames.

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