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Il gaming come apprendimento, laboratorio per lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale. Se ne è parlato nel corso della seconda giornata di lavori al Festival Nazionale delle Università.
 
Si tratta di quelle tecnologie che permettono l’incontro tra il mondo fisico e virtuale, creando nuovi modelli di interazione e nuovi modi di creare valore, con interessanti opportunità in svariati settori e ambiti. 
 
Il termine realtà estesa è sempre più utilizzato anche grazie agli sviluppi del metaverso. Ma come verrà utilizzata dalle aziende questa innovativa tecnologia? E in quali settori avrà maggiore impatto?
 
Maurizio Quintavalle (Direttore marketing Mkers) ha dichiarato: «Il gaming ha sempre rappresentato un campo di prova per le tecnologie avanzate e sarà così anche per l’intelligenza artificiale, che potrebbe essere uno strumento di grande evoluzione per il mondo dei videogiochi. È bene però ricordare che l’intelligenza artificiale è già presente da sempre dentro il mondo gaming. In futuro si evolverà ancora di più, andando a dare consapevolezza ai personaggi dei games per interagire in maniera totale con il videogiocatore, con esperienze ancora più immersive».
 
Dal gaming, al training, alla medicina, fino alla manifattura: la realtà estesa permette di creare un’esperienza immersiva, con vantaggi per business e singoli utenti.
Marco Accordi Rickards (Fondatore e Direttore della Fondazione VIGAMUS – Video Game Museum), a tal proposito, ha detto: «Il gaming e tutte le altre frontiere tecnologiche, creano opportunità di immersione enormi. L’immersività di questi ambienti virtuali è un nuovo territorio da esplorare. Non siamo in grado, in questo momento, di capire dove ci potrà portare, ma sicuramente scopriremo nuove opportunità per le nuove generazioni, anche a livello occupazionale».
 

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