Il cioccolato viene ancora percepito come un prodotto pregiato, di lusso e costoso in Cina. Ciononostante, il mercato di questo settore è in continua crescita, ecco spiegato il perché Venchi stia puntando dritto al mercato asiatico. I primi target? Giappone e Cina. Venchi, storico marchio torinese oggi di proprietà di Daniele Ferrero, presidente e ceo, e azionista di maggioranza ha grandi aspettative. La solidità di Venchi è tutta nei numeri. L’azienda cresce a doppia cifra da oltre 20 anni, sia in Italia che all’estero, facendo conoscere la qualità dei suoi prodotti e del Made in Italy in tutto il mondo.
Nel 2018 Venchi ha registrato un giro d’affari di 90,5 milioni, in aumento del 14% dal 2017, triplicato in otto anni. Attualmente conta circa negozi monomarca non solo in Italia, ma anche nelle principali metropoli mondiali, tra cui New York, Singapore, Pechino, Londra, Hong Kong, Shanghai e Tokyo.
Nel 2018 Ferrero aveva chiuso due accordi di sviluppo con l’Indonesia e in Giappone, avviando una joint venture con Mitsui per aprire 40 negozi monomarca. In Cina che pesa il 15% sul fatturato, Venchi sta andando bene sul gelato. “Da qui a un anno contiamo di salire da 24 a 30-32 negozi, la Cina diventerà il nostro vero secondo mercato”, aveva dichiarato Ferrero al Corriere della Sera all’inizio del 2019.