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“Una donna senza profumo è una donna senza avvenire”: parola di Cocò Chanel.  Da sottile arte quasi magica si è passati all’industrializzazione e alla produzione di massa e la scelta per i consumatori tra le varie fragranze è vastissima. Cosa potrebbe succedere, però, se ciascuno di noi potesse avere un profumo esclusivamente suo perché basato sul proprio DNA? È questa l’idea di quattro studenti (Eugenia Mantovan, Alberto Masi, Fabio Di Giovanni e Nestor Brakus) che stanno partecipando alla ‘The Mark Challenge’ dell’Università di Monaco: creare un profumo basandosi sull’HLA.

In che consiste l'HLA?

HLA è l'idea di una start up innovativa in campo beauty. Il concept è quello di creare un profumo (e continuare con una linea di creme corpo e dopobarba) sulla base del DNA di ogni persona.
All'interno del DNA è presente un complesso molecolare che determina il nostro odore, chiamato HLA. Isolandolo ed analizzandolo è possibile categorizzarlo in archetipi che vengono matchati con mix di spezie e fragranze per ottenere un profumo unico e personalizzato.

Sarebbe possibile creare quindi un profumo basandosi principalmente su questa molecola facente parte del nostro DNA? E come?

Il sistema dell’antigene leucocitario umano (HLA) ha, tra le altre, la funzione di determinare l’odore che emaniamo. Il nostro lavoro si concentra sullo studio delle sequenze del DNA che sintetizzano le proteine dei feromoni, su sue eventuali variazioni (specialmente tra uomo e donna), e sul complesso molecolare HLA. Servendosi di un software di intelligenza artificiale è possibile automatizzare il processo di analisi dell'HLA e dei complessi feromonici per giungere alla creazione del miglior profumo per il cliente, sulla base delle indicazioni fornite dai nostri mastri profumieri.

Come è nata questa idea di un profumo basato sul Dna di ciascuno di noi?

Nel 2019 il mercato globale dei profumi è stato valutato ammontare a circa 31.4 miliardi di dollari e ci si aspetta che, nei prossimi anni, subisca una forte crescita. Negli ultimi anni si è diversificata la domanda spostandosi dall’iniziale consumo di massa per rivolgersi verso fragranze personalizzate con ingredienti selezionati e di comprovata qualità. Il cliente non ricerca più un prodotto-totem ma desidera che si conformi alle proprie esigenze e personalità. Il nostro obiettivo è di massimizzare la personalizzazione della fragranza basandosi sul DNA.

Quali sono le ricerche che avete fatto per capire come realizzare la vostra idea di un profumo HLA?

Le nostre ricerche si sono sviluppate su più livelli. Inizialmente ci siamo rivolti a professionisti del settore dell’analisi del genoma per capire quali fossero i progetti esistenti in campo estetico e cosmetico. Successivamente abbiamo analizzato progetti preesistenti, alcuni conclusi nella sola fase sperimentale, che si concentravano sulla segmentazione dei diversi complessi molecolari responsabili delle diverse sfumature dell’odore umano.

Avete già fatto delle prove? Siete già riusciti a creare un profumo basandovi sul DNA di una persona?

Al momento no. Siamo un team composto da quattro studenti e i costi di ricerca e sviluppo di un progetto del genere non sono allineati con i nostri budget personali. Inoltre, non disponiamo dell’accesso a laboratori e macchinari necessari per la realizzazione del nostro prodotto. Confidiamo, però, nella ricerca di investitori interessati al progetto e in un aiuto dal punto di vista tecnico per organizzare i vari step.

State partecipando a un contest internazionale per questo progetto, potete parlarcene?

La ‘The mark challenge’ è un contest per idee organizzato dall'Università internazionale di Monaco che collega studenti, professionisti, accademici e dirigenti d’azienda da tutto il mondo. Giunto ormai alla settima edizione premia idee di business orientate al mercato del lusso, che conservino, però, un forte impatto sociale e ambientale. La challenge si articola su tre livelli. Il primo richiedeva la presentazione della propria idea articolata in slides, video esplicativo e financial summary. I team partecipanti sono stati 157, di cui 17 sono stati valutati idonei al passaggio alle semifinali, tra cui noi. Al momento stiamo procedendo alla stesura del business plan che verrà valutato da una giuria internazionale. Se dovessimo passare questa seconda fase di selezione l'appuntamento per la finale sarà l'8 giugno a Montecarlo.

Quale sarebbe il vostro target futuro di riferimento e perché?

La clientela con la quale vorremmo entrare in contatto è quella del lusso che, contrariamente a quanto si immagina, risulta essere sì una nicchia ma molto eterogenea: dal punto di vista delle idee proposte, dei prodotti innovativi offerti, ma anche per quel che riguarda gli stessi appartenenti a questa fascia. Alcuni devono la propria ricchezza all'avvento di internet e al boom dei nuovi lavori digitali divenuti motore economico di una nuova ‘classe abbiente’, disposta a spendere per esperienze e prodotti esclusivi di indiscussa qualità.

Nel 2000 brand esclusivi di moda si sarebbero mai immaginati di ingaggiare come testimonial youtuber ventenni?

Pochissime persone al mondo sono in grado di prevedere le prossime rivoluzioni della società ma, secondo noi di HLA, l’adattamento critico ai cambiamenti è un’abilità fondamentale per chiunque voglia approcciare il mercato con idee imprenditoriali innovative.

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