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Chissà come l'avrebbe presa Karl Lagerfeld che amava ripetere:" i pantaloni della tuta sono segno di sconfitta, quando perdi il controllo della tua vita, te ne compri un paio". L'ex direttore artistico di Chanel e Fendi nel vedere in posa su Instagram la donna della moda più potente del mondo, in abbigliamento casual sportivo, sarebbe rimasto turbato. Ma in questo momento di quarantena, l'essere "glamour" è l'ultimo dei pensieri.

Anna Wintour ha iniziato la sua carriera giornalistica a Harpers and Queen a Londra, oggi famosissima rivista di moda Harper's Bazaar, fino a diventare direttore editoriale di Vogue America, il suo sogno dall'inizio della carriera. La "papessa della moda" non avrebbe mai sfoggiato un outfit cosi poco di tendenza, commentano alcuni fan, ipotizzando anche un cambiamento nel mondo della moda. A quanto pare la quarantena le ha fatto cambiare idea su alcuni stereotipi da sempre seguiti. Ma non è solo questo il cambiamento, infatti nel 2020 la direttrice vedrà ridotto del 20% il suo stipendio, come quello di tutti gli altri dirigenti dell'azienda, destinando il denaro ricavato dai tagli effettuati, a un fondo per le persone colpite dal Covid-19.

Anna Wintour ha anche annunciato in un articolo sul magazine online, due importanti iniziative da lei sostenute. La prima è la decisione di destinare il Vogue Fashion Fund, solitamente utilizzato per finanziare talenti emergenti, all'aiuto delle imprese e agli operatori del settore moda colpiti economicamente dall'epidemia. La seconda iniziativa è invece il lancio di "A common thread", una minaccia comune, una serie di video che illustrano come le varie realtà che compongono il sistema moda stiano cooperando per ripartire quando l'emergenza sarà terminata.

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